Torino e Roma
Contro i segnali di fumo
Prima
qualche fatterello sul guaio in cui l’Italia si è cacciata. Per così dire, sui minacciosi segnali di fumo che incombono su di noi.
Ad
esempio, il problema non è l’assoluzione della
“sindaca” Raggi, più o meno fondata, ma un fatto ben più preoccupante. Quale? La magistratura sembra aver fiutato il
cambiamento di vento politico. L'assoluzione della Raggi potrebbe essere solo l'anello, neppure l'ultimo, di un rovesciamento delle alleanze politico-giudiziarie.
Si osservino, inoltre, due fatti: l’atteggiamento benevolo della Procura di Catania nei riguardi di Salvini e la "rateizzazione" concessa alla Lega a proposito della condanna per finanziamento illecito. Per non parlare di inchieste persecutorie, come quella verso il sindaco di Riace: un'indagine gravida di minacce per chiunque, politico o meno, desiderasse seguirne le orme.
Si osservino, inoltre, due fatti: l’atteggiamento benevolo della Procura di Catania nei riguardi di Salvini e la "rateizzazione" concessa alla Lega a proposito della condanna per finanziamento illecito. Per non parlare di inchieste persecutorie, come quella verso il sindaco di Riace: un'indagine gravida di minacce per chiunque, politico o meno, desiderasse seguirne le orme.
Qualche
giorno fa, in Puglia, se ricordiamo
bene, i carabinieri, si sono presentati alla proiezione del film su Cucchi, per richiedere l’elenco dei presenti.
È normale tutto ciò? C’è ancora
un giudice a Berlino?
Il
secondo obiettivo, dopo il tentativo di normalizzazione (o meglio auto-normalizzazione) della magistratura, potrebbe essere rappresentato dalla stampa. Che un
Vicepresidente del Consiglio - parliamo di Luigi Di Maio - insulti i giornalisti, rei di avere fatto il proprio
dovere, è di una gravità politica assoluta. Ma c'è di più: la melliflua promessa di Vito Crimi, sottosegretario all'editoria, intervistato da "Report", di
diluire o scansionare l’abolizione dei contributi, diretti e indiretti, ai giornali, indica che i tempi potrebbero essere
più lunghi per quei quotidiani benevoli verso il Governo. E’ normale tutto ciò? Fino a
quando ci sarà libertà di stampa in Italia?
Che fare dinanzi a questi minacciosi segnali di fumo? Oggi a Roma, si vota. Per dirla francamente, i due quesiti referendari sulla cara vecchia Atac, sono una buffonata. Non si privatizza niente. Addirittura i dipendenti, tra i più sgarbati e sfaticati d’Italia, verranno riassunti dalle imprese che prenderanno in gestione (concessione?) due tronconi del servizio: trasporto pubblico e manutenzione degli automezzi. Le tariffe resteranno pubbliche e controllate da un’agenzia rigorosamente pubblica. Insomma, modestissime liberalizzazioni. Roba quasi da ridere. Però i Cinque Stelle sono comunque contrari, perché l'Atac deve restare pubblica. E' un imperativo categorico. Certo, funziona così bene...
Che fare dinanzi a questi minacciosi segnali di fumo? Oggi a Roma, si vota. Per dirla francamente, i due quesiti referendari sulla cara vecchia Atac, sono una buffonata. Non si privatizza niente. Addirittura i dipendenti, tra i più sgarbati e sfaticati d’Italia, verranno riassunti dalle imprese che prenderanno in gestione (concessione?) due tronconi del servizio: trasporto pubblico e manutenzione degli automezzi. Le tariffe resteranno pubbliche e controllate da un’agenzia rigorosamente pubblica. Insomma, modestissime liberalizzazioni. Roba quasi da ridere. Però i Cinque Stelle sono comunque contrari, perché l'Atac deve restare pubblica. E' un imperativo categorico. Certo, funziona così bene...
Quindi bisogna andare a votare. Due Sì, naturalmente. Anche ieri a
Torino si è manifestato, e con successo, in favore della Tav. Ottimo. Ovviamente, non si tratta di imbracciare il fucile come Tex Willer, ma la scheda elettorale. Ballots, per carità, non bullets. Ma possono fare male lo stesso.
Carlo Gambescia