Stupidario
Il tamburo
di latta di Franco Cardini
I temi collegati alla necessità di respingere i
flussi migratorii sembrano ormai il cavallo di battaglia della Coppia Verde[Salvini-Meloni
Ndr] e dei suoi seguaci. E verranno intensificati, perché sono demagogicamente
ed elettoralisticamente molto promettenti. La limatura dei nostalgici di un
nostalgismo fascista che ormai – “nicchie” a parte – non paga più, si sta
accorpando attorno a queste nuove parole d’ordine. Se in quegli ambienti vi
fossero leaders e
collaboratori intellettualmente più solidi e capaci, si potrebbe quasi
auspicare un sia pur moderato successo di una posizione che, partendo da
un’originaria istanza di arginare il movimento migratorio, riflettesse
seriamente sulle sue cause profonde: che non stanno nella “fuga” dalle guerre”
o “dalle dittature”, e tanto meno nel complotto jihadista teso a invadere
l’Europa, ma nella situazione del continente africano nel quale gli interessi
delle lobbies internazionali alleati con i locali governi
corrotti hanno prodotto il profitto e lo sfruttamento a vantaggio di pochissimi
e il degrado ambientale, la carenza di posti di lavoro, la fame,
l’imbarbarimento e la disperazione di intere masse umane che oggi altra
prospettiva non hanno se non abbracciare il radicalismo jihadista illudendosi
di farsene scudo contro il disastro continentale oppure immigrare in
quell’Occidente che da molti decenni è il ricettacolo della ricchezza dei loro
paesi, drenata senza rispetto alcuno dei loro diritti. Una Neo-Destra che, partendo
dalle istanze di limitazione e di eliminazione dei flussi migratori, si ponesse
sul serio il problema politico e sociale di questa infausta dinamica che
rischia di travolgerci tutti a vantaggio di pochissimi, sarebbe obiettivamente
benemerita. Ma attenzione, perché ormai la classe politica al livello mondiale
è divenuta quasi del tutto “comitato d’affari” dei gestori di questa dinamica,
che sono strettamente connessi alle élites finanziarie mondiali. E quanti ne
traggono giovamento sono poi i medesimi che, da noi, finanziano i movimenti
xenofobi e i loro mazzieri. Questa cose, Giorgia Meloni ha l’aria di averle
capite: e di trovarcisi a disagio. Forse le hanno capite anche i Nostri Eroi:
ed è per questo che loro, invece, ci marciano.
Non è facile mettere insieme in così poche righe
una tale montagna di sciocchezze complottiste e al tempo stesso autopromuoversi a
consigliere del principe…
Cosa dire? Che Franco Cardini è un caso veramente
patetico. Ha settantacinque anni, ha scritto alcuni buoni libri di storia
medievale, eppure continua a ragionare come un attivista missino di quattordici anni.
Ricorda il giovane deforme protagonista del Tamburo di
latte, Oskar… Non vuole crescere.
Però, a differenza del nanetto scaturito dalla fantasia storicista di Günter Grass, Oskar-Cardini non ha mai
rinunciato a cattedra, consulenze storiche, incarichi
istituzionali e altri benefit provenienti dal “sistema”: da quel mondo degli adulti, da lui così disprezzato.
È mai possibile che uno storico usi termini, privi di
qualsiasi valore storiografico, come “comitato d’’affari” ? Oppure che, nonostante le dure lezioni
(qualcuno le chiamava "repliche”) della storia, suggerisca, nascondendosi dietro Papa Francesco, immaginarie, variopinte
e pericolose coalizioni, che non sarebbero dispiaciute a Hitler e Mussolini...
L’Africa invece sta crescendo. E l’islamismo
radicale, non l’Occidente, è il nemico. E il povero popolo dei barconi è in fuga da guerre a
sfondo religioso. Vuole solo benessere e pace. Proprio come noi nel 1945, in un' Europa distrutta dalla guerra scatenata dal nazifascismo.
Certo, un ragazzino di quattordici anni, nato ieri, queste cose non può capirle. Picchia forte sul
suo tamburo. Magari di lusso. Come quello di Oskar-Cardini.
Carlo
Gambescia