Politica e menzogna
I buffoni di Palazzo Chigi
Della lettera all'UE del Ministro Tria, stupisce l’idea di ridurre il rapporto debito-pil puntando sulle privatizzazioni. Capito? Pri-va-tiz-za-zio-ni... Si
legga qui:
«Il governo ha deciso di innalzare all'1% del Pil
per il 2019
l'obiettivo di privatizzazione del
patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza" e
consentiranno di raggiungere una discesa del rapporto debito-pil "più
marcata e pari a 0,3 punti quest'anno, 1,7 nel 2019, 1,9 nel 2020, 1,4 nel 2021
portando il rapporto dal 131,2%del 2017 al 126,0 del 2021" » .
Insomma,
il governo più statalista della Prima, Seconda e Terza Repubblica, messe insieme, promette di
privatizzare. Incredibile. Roba da Crozza. Ma, come vedremo, occorre senso dell'umorismo.
Attenzione però. La parola magica è "patrimonio pubblico". E che cos’è patrimonio pubblico? Alitalia,
che torna alle Ferrovie?. Il Ponte Morandi che torna all’Anas? La rete idrica
che deve restare saldamente pubblica?
Cioè,
siamo veramente, all’uso sistematico della menzogna . Si promette qualcosa che
non esiste. La famigerata isola che non
c’è. Oggi si chiamano anche fake news. Arte, in cui eccelle il governo giallo-verde. Solo che Salvini e Di Maio questa volta potrebbero aver fatto male i conti, perché davanti a loro
non ci sono quei mammoni degli italiani,
che sognano la vita in vacanza a spese dello stato, ma la Commissione Europea che si spera dia finalmente un calcio in culo (pardon) a questi due buffoni.
Altri
esempi?
Il
sussidio alla disoccupazione è diventato
un pomposo "Reddito di cittadinanza". Gli incauti e avidi investitori sono diventati ”truffati dalle Banche” e oggetto di corposi aiuti. Si va in pensione prima, “azzerando la Fornero ”, ma come meno
soldi di prima. E così via, a colpi, di spazza di qua, dignità di là, eccetera, eccetera.
Una
pagliacciata. Ci sarebbe da ridere a
crepapelle, se non fosse che l’uso sistematico della menzogna è talmente esteso che neppure il governo giallo-verde sembra più accorgersi delle stupidaggini che
dice. Probabilmente, o Salvini e Di Maio hanno perso qualsiasi contatto con la realtà, o credono veramente in ciò che dicono. O,
infine, tutte e due le cose insieme. Del
resto si parlano addosso, come da un balcone, e gli italiani, sotto, applaudono i buffoni di Palazzo Chigi. Da manuale, tecnicamente si chiama circuito collettivo dell'autoinganno.
Probabilmente,
come per ogni logica autoritaria, se non totalitaria, vale il principio, anche
per i due (vice) Presidenti del Consiglio, del se i fatti indicano il
contrario, tanto peggio per i fatti. E Tria, come nel caso della Lettera a Bruxelles, benché per mestiere i fatti dovrebbe conoscerli, esegue disciplinatamente. Quindi siamo davanti a un velenoso mix di autoritarismo, menzogne e autocensure.
Il
che è pericolosissimo, dal momento che la commedia, o se si preferisce il cinepanettone politico, potrebbe finire in tragedia. I buffoni trasformarsi
in carnefici. Ma tant'è. Chi
scrive, prova tutti i giorni a spiegarlo (a proposito, grazie per gli insulti antisemiti in privato, di ieri...), ma gli italiani sembrano comportarsi come
Pinocchio e Lucignolo, felici di
aver scoperto il Paese dei Balocchi… E quindi credono alle fake news di Salvini e Di Maio: probabilmente, la
credulità, priva di qualsiasi senso dell’umorismo, fa parte del Dna storico e culturale degli italiani.
Non
per dire sempre le stesse cose: possibile,
che, all’epoca, nessuno scoppiasse a ridere davanti a certi atteggiamenti
buffoneschi di Mussolini quando parlava da Palazzo Venezia, facendo versi da operetta, come
mostrano i cinegiornali dell’epoca?
No.
Incredibile. Il che però, probabilmente, spiega perché ci stiamo cadendo di
nuovo.
Carlo Gambescia
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