sabato 31 ottobre 2009

Žižek, sec0ndo il "Secolo d'Italia"....
Un  fascista di sinistra

ZIZEK fascista di sinistra

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Il Secolo d’Italia ha ragione. Žižek, è un “fascista di sinistra”, anzi, meglio un “nazista di sinistra”. Dal momento che il dottor Spock sloveno ritiene Hitler troppo tenero:

“ … Hitler , non ha ‘avuto il coraggio’ di cambiare realmente le cose; non ha agito realmente, tutte le sue azioni furono fondamentalmente reazioni, ovvero, ha agito in modo tale che niente cambiasse realmente, ha messo in scena un grande spettacolo di Rivoluzione in modo che l’ordine capitalistico potesse sopravvivere…” .
(In difesa delle cause perse, Ponte alle Grazie 2009, p. 193)

Ed è ciò che tuttora si sussurra nei circoli di certa estrema destra irriducibile : “Che “Baffetto doveva andare fino in fondo”. Solo che Žižek spalma il “concetto” su seicento pagine, pari almeno a dieci serie di una Star Trek ideologica, scomodando Lacan. Tanta, infatti, è la lunghezza di In difesa delle cause perse, recensito entusiasticamente dal “Secolo d’Italia” ( http://robertoalfattiappetiti.blogspot.com/2009/10/slavoj-zizek-un-fascista-di-sinistra.html) .
Ma Fini, antifascista a tutto tondo, buonista di complemento e grande amico di Gerusalemme, è fra i settecento lettori del Secolo d’Italia ?
E se sì, che ne pensa?

Carlo Gambescia

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venerdì 30 ottobre 2009


Pensierino del mattino

Immaginario di sinistra

La pericolosa “nave dei veleni” era solo un piroscafo affondato nel 1917…

                                                                                        Carlo Gambescia

giovedì 29 ottobre 2009

Libri al telegrafo...




Stessa insalata britsh alla Denis Mack Smith ("ma che bontà, ma che bontà quest'Inghilterra qua"), di cui l'autore è allievo. Ovviamente condita - quanto basta - con curry antiberlusconiano .

Carlo Gambescia
Incontri su YouTube 
Il
 mito "italiano" di John Fitzgerald Kennedy. Le origini...



Solo un chicca. E non soltanto  per Veltroni...
Si ascolti su YouTube il pezzo (1967) cantato in italiano, dal complesso britannico The Renegades (si veda Wikipedia), dedicato al " grande amico" J.F. Kennedy :   http://www.youtube.com/watch?v=Lh7KPeomkfI
Materiale per ridere, sorridere, ma anche riflettere…


Carlo Gambescia

martedì 27 ottobre 2009


Pensierino del mattino

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Gusti politici (in onore del grande Carlo Dapporto)
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Alla sinistra piace trans, alla destra sans

                                   Carlo Gambescia

lunedì 26 ottobre 2009


Pensierino del mattino

Nuovo che avanza
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Primarie Pd. Tutti in fila per far vincere D’Alema.


                                             Carlo Gambescia

venerdì 23 ottobre 2009

Pensierino del mattino



Tasse regionali


L’ira(p) di Marrazzo.

       Carlo Gambescia

giovedì 22 ottobre 2009

Libri al telegrafo...




Presepio postmoderno con al centro l’ego di Tabucchi invece del divin bambinello

Carlo Gambescia

mercoledì 21 ottobre 2009


Intervista a Marx sul “posto fisso”


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Herr Doktor come sta?

Mah, che vuole, qui fa sempre un gran caldo… Non si sta male però. Soprattutto se penso al freddo che ho patito a Londra… I miei polmoni stanno decisamente meglio. Magari mi manca, ogni tanto, un pot of porter…

Mi scusi per la domanda troppo diretta... Che ne pensa di Tremonti?

E’ abbastanza intelligente per non essere considerato stupido, ma al tempo stesso è abbastanza stupido per non essere considerato intelligente.

Sempre paradossale, Herr Doktor…

Lasci stare. Tremonti è una specie di Disraeli in sedicesimo. Vuole atteggiarsi a conservatore illuminato... Ma anche lui ha origini giudaiche?

Herr Doktor, Herr Doktor...
E di quest' ultima sua dichiarazione sull'importanza del posto fisso che pensa?

E’ la solita merda capitalista che torna a galla… La questione non è il posto fisso. Ma i rapporti sociali ed economici di produzione… CorsivoIl titolare di un posto fisso, è soltanto un fesso, che si illude di avere un posto fisso… Dal momento che il plusvalore che produce continua a finire nelle tasche del capitalista…

Capisco. Grazie. Vuole salutare gli italiani?

No.

E perché?

Hanno votato in massa Berlusconi... Un nano che balla in cima a una piramide. Rinunciando alla lotta. Che è la legge ultima della vita: une force supérieure...

Arrivederla…

Salut. 


Carlo Gambescia

martedì 20 ottobre 2009


Pensierino del mattino

Quesiti postmoderni

La biopolitica è frutto della miseria dell'umanesimo?
O la miseria dell'umanesimo è frutto della biopolitica?


                                                                Carlo Gambescia

lunedì 19 ottobre 2009


Pensierino del mattino

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Antropologica

Esistono tre categorie di uomini:
quelli che passano la vita a farsi odiare;
quelli che la trascorrono a farsi amare;
quelli che restano a guardare gli uni e gli altri.


                                    Carlo Gambescia
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venerdì 16 ottobre 2009


Pensierino del mattino

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Annunci

Nasce la Banca del Mezzogiorno,
con sede sul Ponte di Messina.


                        Carlo Gambescia

giovedì 15 ottobre 2009

Il libro della settimana:  Giacomo Marramao, Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione, nuova edizione accresciuta, Bollati Boringhieri 2009, pp. 278, euro 20,00. 

http://www.bollatiboringhieri.it/scheda.php?codice=9788833920146

Giacomo Marramao resta sicuramente il filosofo politico italiano più interessante per ricchezza di pensiero e sistematicità. Nonché per qualità scrittura. Gli appartiene infatti una chiarezza di parola sconosciuta ad altri, pur illustri colleghi, come Massimo Cacciari e Carlo Galli.
Pertanto bene ha fatto Bollati Boringhieri a riproporre, arricchito di un capitolo (il Decimo), il suo Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione ( Torino 2009, pp. 278, euro 20,00). Il libro è un’intrigante mappa - per problemi - di una globalizzazione, che sembra non finire mai.
Ma perché “passaggio a Occidente”? Come spiega Marramao,


“per cogliere la logica specifica di questa globalizzazione enucleando i tratti che la contraddistinguono dalle globalizzazioni precedenti, occorre piuttosto intenderla come un ‘transito’, come un passaggio a Occidente. Il termine ‘passaggio’ va tuttavia liberato - prosegue il filosofo - dalle varie teorie della ‘transizione’, per essere assunto nel duplice significato di viaggio e di mutamento , di rischio e di opportunità . La dinamica di trasformazione e di dislocazione globale dei poteri che, a partire dalla caduta del Muro di Berlino, si sta svolgendo sotto i nostri occhi altro non è che un impervio passaggio a Nord-Ovest di tutte le culture: un periglioso e avvincente transito verso la modernità destinato a produrre cambiamenti radicali nell’economia come nella società, negli stili di vita come nelle forme di comportamento non solo delle civiltà altre, ma della stessa civiltà occidentale” .


Dunque, la globalizzazione come processo aperto e creativo. Perché secondo Marramao - così pare di capire - dove c’è rischio c’è salvezza: nel senso della possibilità di sviluppare nuove logiche sociali - una sorta di globalizzazione buona - fondate sull’economia del dono, sulla solidarietà e sul rispetto delle differenze.
Marramao ritiene conciliabile all’interno del proceduralismo liberale, economie di mercato e solidarietà “glocale” (da “glocalismo”), in un contesto post-stato nazionale, segnato “dal ravvicinamento tra le grandi civiltà planetarie”. Ma lasciamo a lui la parola:

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“Il modello procedurale costituisce il presupposto, o se si vuole la conditio sine qua non , di una concezione della democrazia in cui mi riconosco profondamente: senza procedure, senza certezza del diritto, senza formalismo giuridico, nessuno di noi potrebbe dirsi veramente libero. E tuttavia la democrazia non è soltanto procedura, non è soltanto diritto: è anche altre cose” .


Si tratta di una posizione condivisibile, che tuttavia pare contrastante con un’altra affermazione, riguardante proprio “le altre cose”:

“Penso piuttosto a una politica che, collocandosi ‘al di là del bene e del male’, sia capace di muovere dalla scena influente rappresentata dall’esperienza del dolore. Forse dovremmo cominciare a pensare alla democrazia come a una comunità paradossale, a una comunità di senza-comunità, i cui princìpi costitutivi discendano direttamente dalla priorità normativa del dolore o, adottando la formula della teologia politica rovesciata, dell’autorità di coloro che soffrono”.


Ma come conciliare il proceduralismo con il risentimento - perché di questo si tratta - di “coloro che soffrono”? Non c’è il rischio di istituzionalizzare, una sorta di robespierrismo universalista, fondato sulla “virtù della sofferenza”? Magari in termini planetari. Insomma, per dirla tutta, di facilitare la nascita di un superstato mondiale - e chissà a che prezzo - di “salute pubblica”?
Crediamo che un teologia politica anche se “rovesciata” resti sempre una teologia. Probabilmente quel che manca a Marramao è buona teoria del politico (si vedano ad esempio il riduttivo capitolo su Schmitt, il cui pensiero viene troppo storicizzato, e quello altrettanto “depoliticizzato” su Polanyi). Ma ci spieghiamo meglio.
Le trasformazioni sociali non sono mai automatiche… Hanno sempre natura politica, e la politica è decisione, e la decisione fonte di conflitto. Il che significa che il conflitto non sempre può essere proceduralizzato. Dal momento che la “proceduralizzazione” (o mediazione istituzionale: il riportare tutto in Parlamento…) diventa tanto più difficile e pericolosa quanto più universalizza il valore in gioco: figurarsi un valore assoluto come quello di un dolore sociologicamente basato sul risentimento, a prescindere dalla buona fede di Marramao. L“istituzionalizzazione” ideologica della sofferenza rischia perciò di sfociare o in una Nuova Chiesa Laica, con la sua Santa Inquisizione dei Diritti umani e universali, o in una carneficina mondiale a fin di bene: “per elevare i meno fortunati”. O in entrambe le cose.
Povertà e sofferenze non vanno ignorate, ma contrastate. Tenendo però sempre presente la logica politica amico-nemico. Una logica sempre rinascente, pure “in basso”. E anche quando si hanno le migliori intenzioni.
In questo senso - e dispiace contraddire Marramao, che comunque ha scritto un buon libro - la politica non potrà mai essere “al di là del bene e del male”, dal momento che i primi a non esserlo sono proprio gli uomini, sofferenti o meno.
Un’idea assoluta, anche se nobile o “teologicamente rovesciata”, resta, per dirla con Borges, come un coltello chiuso in un cassetto. Prima o poi incontra la mano dell’ assassino…


Carlo Gambescia


mercoledì 14 ottobre 2009


Pensierino del mattino

Tema

Spiegare perché la stampa di sinistra appoggia Draghi che dice ( e pensa) cose di destra.



Carlo Gambescia
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martedì 13 ottobre 2009


Pensierino del mattino

I dilemmi della democrazia

Berlusconi o De Benedetti ?
De Bernedetti o Belusconi ?
Berlubene o De Sconidetti ?
De Benelusconi o Berdetti ?
Dettiber o De Lusconibene ? 


                               Carlo Gambescia

lunedì 12 ottobre 2009


Pensierino del mattino

Post-politica molto post...

Berlusconi offende le donne.
Le donne offendono Berlusconi.
Ma chi si scusa con gli italiani?


                           Carlo Gambescia

venerdì 9 ottobre 2009

Libri al telegrafo...


Marx + Quentin Tarantino - Tocqueville = Una Cazzata. 

                                                                     Carlo Gambescia

giovedì 8 ottobre 2009


Pensierino del mattino


Sondaggi pre-elettorali

Centrosinistra 9 , Centrodestra 6.


                        Carlo Gambescia

mercoledì 7 ottobre 2009


Pensierino del mattino

Corsi e ricorsi

Un tempo si parlava di appropriazione indebita del capitale.
Oggi si parla di appropriazione indebita della moneta.
Il che indica che il vero problema non è nella natura del capitale o della moneta , ma nella pulsione umana all' appropriazione.



Carlo Gambescia

martedì 6 ottobre 2009


Pensierino del mattino




La questione dei lodi

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               Carlo Gambescia

lunedì 5 ottobre 2009


Pensierino del mattino



Giochi di parole


Libera stampa
Ralibe pasta(m)
Stamra libepa
Pasta libera(m)


        Carlo Gambescia

venerdì 2 ottobre 2009

Pensierino del mattino



Girotond

Il mond è tond :
Bond, Rond,
Destra a fond .
E se non è tond ?
Mi butto tra le ond,
finché non affond.
E se mi salvano le rond?
Mi compro i bond.


        Carlo Gambescia

giovedì 1 ottobre 2009

Libri al telegrafo....



Altra  rimasticatura della Rivoluzione conservatrice in Italia. A quando l'edizione per non vedenti?

Carlo Gambescia
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