martedì 20 novembre 2018

Casa Italia rischia di  bruciare e ci si  divide  sullo "scontro" fra  Salvini e Di Maio
Pagheremo caro,
pagheremo tutto




Se la  situazione non fosse così grave,  l’attenzione dedicata   dalla stampa   allo "scontro", a colpi di twett,  fra  Salvini  e  Di Maio,  con  conseguenti  divisioni in tifoserie sui Social,  sarebbe veramente comica.  Perché?  Per metterla giù alla Crozza   è  come dividersi tra Hitler e Stalin. Per chiunque si faccia il tifo:  nazismo e comunismo pari sono.  Tradotto:  populismo di destra o populismo di sinistra,  il risultato non cambia, populismo al quadrato. Come non muta il conseguente  rischio di   affossamento dell' Italia.
Dare invece  la giusta importanza a quanto dichiara Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, no?

«Uno spread Btp Bund a "300 punti non è coerente con i fondamentali dell'economia" e occorre ridurlo altrimenti "si avrà un impatto sul patrimonio delle banche, un aumento del costo della raccolta e quindi dei finanziamenti a famiglie e imprese oltre a una loro riduzione" che fino a ora non si è "ancora verificata" grazie anche alle misure Bce. E' quanto afferma l'Abi in un seminario secondo cui ogni 100 punti di spread si erodono, in media, 35 punti base del patrimonio delle banche.»
 
 
L’Ansa  ha seppellito  la dichiarazione  tra le brevi.  Certo,  ha parlato un  pincopallino...
Riflessione. Nei momenti storici gravi,  sembra che gli uomini non si  rendano  conto di ciò che potrebbe realmente accadere.  Il popolo urlante marciava su Versailles  e il  capo dei maggiordomi di Luigi XVI si preoccupava della pulizia delle livree. Lo Zar Nicola II, stava per abdicare, e nella cucina del treno che lo ospitava, il capo dei  cuochi di corte  discuteva dei contorni.  E così via.
La vita sociale, e i ruoli che assegna a ciascuno  - questa è sociologia -   ha la  sua forza nella reiterazione, e la reiterazione  innerva  la  normale  routine quotidiana.  Ciò che si è fatto oggi, si farà domani, eccetera, eccetera.
E qual è la normale routine dei cuochi e dei camerieri della stampa?  Trattare un pericoloso governo populista e sovranista in rotta di collisione con l’Europa, come un normalissimo  governo  della Prima o Seconda Repubblica.  Salvini e Di Maio?  Ricordano  Berlusconi  e Fini oppure Craxi e De Mita…  Tutto normale, tutto tranquillo. E' la routine politica italiana. L'unica differenza, si dice,   sono il colpi di twett e i Social che attizzano, ma, in fondo,  "so' ragazzi"... 
Non ci si rende conto -  ecco  affacciarsi  la stupidità storica  -  della  gravità del momento. La casa Italia rischia di bruciare  e ci si preoccupa del colore delle tendine. Per inciso, niente complotti, come alcuni magari credono,  solo il   ritmo,  dolce, della risacca della stupidità umana. L'ottusità collettiva, per ripeterci, del ciò che si è fatto oggi, si farà domani, e così via.    
Alcuni ricorderanno  un vecchio  slogan, minacciosissimo,  degli anni Settanta, gridato nelle piazze:  “Pagherete caro, pagherete tutto”. Fortunatamente,   non andò così. Ci si rese conto  in tempo  dei legami tra  proteste antisistemiche e  terrorismo, e l’Italia politica,  prosciugando l'acqua in cui i pesci (armati)  nuotavano,  ne  uscì fuori, reagendo con la giusta fermezza. E i  mass media fecero la loro parte.
In qualche misura  Salvini e Di Maio, gridano le stesse cose verso l’Europa,  fanno del terrorismo  contro l’Unione Europea. I rischi sono enormi. Ma nessuno si rende conto della gravità della situazione.   Si preferisce discutere di tendine.
Ovviamente, la verità finisce sempre per vendicarsi. Sicché, noi italiani, rischiamo di  pagare caro, pagare tutto. E, questa volta, letteralmente.

Carlo Gambescia                

       

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