Casa Italia rischia di bruciare e ci si divide sullo "scontro" fra Salvini e Di Maio
Pagheremo caro,
Se
la situazione non fosse così grave, l’attenzione dedicata dalla stampa allo "scontro", a colpi di twett, fra Salvini e Di
Maio, con conseguenti divisioni in tifoserie sui Social, sarebbe veramente
comica. Perché? Per metterla giù alla
Crozza è come dividersi tra Hitler e
Stalin. Per chiunque si faccia il tifo: nazismo e comunismo pari sono. Tradotto: populismo di destra o
populismo di sinistra, il risultato non
cambia, populismo al quadrato. Come non muta il conseguente rischio di affossamento dell' Italia.
Dare invece la giusta importanza a
quanto dichiara Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, no?
«Uno
spread Btp Bund a "300 punti non è coerente con i fondamentali
dell'economia" e occorre ridurlo altrimenti "si avrà un impatto sul
patrimonio delle banche, un aumento del costo della raccolta e quindi dei
finanziamenti a famiglie e imprese oltre a una loro riduzione" che fino a
ora non si è "ancora verificata" grazie anche alle misure Bce. E'
quanto afferma l'Abi in un seminario secondo cui ogni 100 punti di spread si
erodono, in media, 35 punti base del patrimonio delle banche.»
( http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/11/19/abicalo-spread-o-impatto-su-prestiti_94d6f312-87d8-43c2-8ed1-aca6b728ecce.html
)
L’Ansa ha seppellito la dichiarazione tra le brevi. Certo, ha parlato un pincopallino...
Riflessione. Nei momenti storici gravi, sembra che gli uomini non si rendano conto di ciò che potrebbe realmente accadere. Il popolo urlante marciava su Versailles e il capo dei maggiordomi di Luigi XVI si preoccupava della pulizia delle livree. Lo Zar Nicola II, stava per abdicare, e nella cucina del treno che lo ospitava, il capo dei cuochi di corte discuteva dei contorni. E così via.
Riflessione. Nei momenti storici gravi, sembra che gli uomini non si rendano conto di ciò che potrebbe realmente accadere. Il popolo urlante marciava su Versailles e il capo dei maggiordomi di Luigi XVI si preoccupava della pulizia delle livree. Lo Zar Nicola II, stava per abdicare, e nella cucina del treno che lo ospitava, il capo dei cuochi di corte discuteva dei contorni. E così via.
La
vita sociale, e i ruoli che assegna a ciascuno - questa è sociologia - ha la sua forza nella reiterazione, e la reiterazione innerva la
normale routine quotidiana. Ciò che si è fatto oggi, si farà domani, eccetera, eccetera.
E
qual è la normale routine dei cuochi e dei camerieri della
stampa? Trattare un pericoloso governo populista
e sovranista in rotta di collisione con l’Europa, come un normalissimo governo della Prima o Seconda Repubblica. Salvini e Di Maio? Ricordano Berlusconi
e Fini oppure Craxi e De Mita…
Tutto normale, tutto tranquillo. E' la routine politica italiana. L'unica differenza, si dice, sono il colpi di twett e i Social che attizzano, ma, in fondo, "so' ragazzi"...
Non
ci si rende conto - ecco affacciarsi la stupidità storica - della gravità del momento. La casa
Italia rischia di bruciare e ci si
preoccupa del colore delle tendine. Per inciso, niente complotti, come alcuni magari credono, solo il ritmo, dolce, della risacca della stupidità umana. L'ottusità collettiva, per ripeterci, del ciò che si è fatto oggi, si farà domani, e così via.
Alcuni
ricorderanno un vecchio slogan, minacciosissimo, degli anni Settanta,
gridato nelle piazze: “Pagherete caro, pagherete tutto”. Fortunatamente,
non andò così. Ci si rese conto in tempo dei legami tra proteste antisistemiche e terrorismo, e l’Italia politica, prosciugando l'acqua in cui i pesci (armati) nuotavano, ne uscì fuori, reagendo con la giusta fermezza. E i mass media fecero la loro parte.
In
qualche misura Salvini e Di Maio,
gridano le stesse cose verso l’Europa, fanno del terrorismo contro l’Unione Europea. I rischi sono
enormi. Ma nessuno si rende conto della gravità della situazione. Si preferisce discutere di tendine.
Ovviamente,
la verità finisce sempre per vendicarsi. Sicché, noi italiani, rischiamo di pagare caro, pagare tutto. E, questa volta, letteralmente.
Carlo Gambescia
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