Ricordi di famiglia...
Lo schiaffo di Salvini a Saviano
Un
caro amico, amico di famiglia, aveva l’età dei miei genitori, era fascista. Dichiarato. Si dirà, nessuno è perfetto. In
realtà, aveva le sue idee, ma era una
gran brava persona. Scomparso ormai da molti anni. Tra l’altro, mi regalò negli anni Ottanta del secolo scorso, l’Opera
Omnia di Mussolini, quella della Fenice, da lui comprata
a rate, con grandi sacrifici, negli anni Cinquanta. Ci credeva, ed era in buona
fede. Mi disse: "Tu sei uno studioso,
mente aperta, saprai farne buon uso". I libri sono ancora lì, nella mia biblioteca, davanti c’è la sua foto. Dell’amico, non del Duce. E nei miei studi mi sono stati utili.
Una
volta mi raccontò che, da balilla, nella bella città di Firenze, dove viveva, vide, un fascista in divisa, che
prendeva a schiaffi un professore liberale, davanti ai figli piccoli. Così
senza una ragione precisa. Lo colpiva e rideva. E la cosa cinquant’anni
dopo gli era rimasta dentro, tra le "cose brutte" del fascismo, come la violenza
gratuita per l’appunto, che, mi diceva, - testuale - "divideva gli italiani, come a scuola in buoni
e cattivi dietro la lavagna". Non era giusto, queste le sue
conclusioni.
Oggi, l’uscita sprezzante di Salvini, sul cosa dirà ora Saviano, che lo celebrava, dell’arresto di Domenico Lucano, sindaco di Riace - parliamo di Salvini, Ministro dell’Interno, che
rappresenta tutti gli italiani - mi ha fatto ripensare
al fascista che prendeva a schiaffi il professore e al dispiacere, di dentro, e per tutta la vita, provato dal caro amico
di famiglia, quello dell'Opera Omnia.
Salvini se ne frega. Sembra buono, ma non lo è. Non ha imparato nulla. La sua è violenza, certo verbale (per ora), ma gratuita. L’uscita su Saviano, collegata all’arresto di un sindaco pro immigrati - quando si dice il caso... - suona perciò come quello schiaffo. Davanti a tutta l’Italia però. Che torna a dividersi di nuovo.
Salvini se ne frega. Sembra buono, ma non lo è. Non ha imparato nulla. La sua è violenza, certo verbale (per ora), ma gratuita. L’uscita su Saviano, collegata all’arresto di un sindaco pro immigrati - quando si dice il caso... - suona perciò come quello schiaffo. Davanti a tutta l’Italia però. Che torna a dividersi di nuovo.
Carlo Gambescia
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