Il pericolo antisemita
Salvini e Ulisse
Finalmente una buona notizia. “Ulisse”, dedicato al
rastrellamento degli ebrei romani del 16 ottobre 1943 (*) , come
si legge oggi, “ha tenuto incollati alla tv 3,6 milioni di spettatori”. “Tú sí que vales” più di cinque
milioni. In termini di share, Belen Rodriguez 29,
3 per cento, Piero Angela 18.6 (**). Diciamo però che, considerando i tempi barbari, non sono pochi, vista anche la natura impegnativa, in termini di stress psicologico,
della puntata di “Ulisse”.
Quel
che invece sorprende è il silenzio di
Matteo Salvini. Di solito, sempre il primo a twittare su tutto e tutti. Roberto Fico, invece, ha elogiato il servizio
pubblico. Ecco queste divisioni, su una questione di fondo come quella dell’antisemitismo,
dovrebbero far riflettere.
Ricordiamo,
che il ditino di Salvini è rimasto immobile anche in occasione della condanna a dodici
anni del leghista pistolero di Macerata.
Se ai due
indizi, per così dire, se ne unisce
un terzo, che proprio indizio non
è, parliamo per usare un eufemismo delle politiche anti-immigrazione rilanciate da
Salvini, abbiamo la prova che il leader populista, quanto meno, con il suo silenzio, se non proprio approva, difende "passivamente" razzisti e antisemiti.
È
vero che nel 2016, quando non era ancora
Vice Presidente del Consiglio, Salvini visitò Israele, ma sembra, senza lasciare grandi tracce. Del resto, una cosa è il realismo politico, questione storica, un’altra la chiara presa di posizione su
una questione trans-storica come l’antisemitismo. Per fare un esempio, è come se si volesse rimettere in discussione la natura sferica della Terra.
Esageriamo? Giudichi il lettore.
Carlo Gambescia
*) Di 1021
deportati, tornarono in 16. Si veda qui: http://www.cdec.it/home2_2.asp?idtesto1=1444&idtesto=940&son=1# .
(**) Per gli ascolti qui: https://www.davidemaggio.it/archives/167255/ascolti-tv-sabato-13-ottobre-2018 .