domenica 28 ottobre 2018

Raggi uguale Hitler



Non sappiano se i diecimila romani che hanno protestato ieri in Campidoglio contro il peggiore  sindaco degli ultimi venticinque anni,   fossero borghesi in compagnia di  “ signore con borse firmate da mille euro”,   come da  definizione della  "Sindaca" Virgina Raggi (*).  
Sappiamo però che  il solo fatto di marchiarli come  ricchi epuloni  per opporli al  popolo delle periferie, incorrotto e sobrio a priori, indica che il problema principale non è il pur gravissimo degrado di Roma,  ma lo scadimento di una politica che  riduce regolarmente  a pericolosa caricatura di se stesso  qualsiasi avversario. Peggio ancora, lo tramuta in nemico assoluto.
Facciamo un  esempio.  Rileggere oggi  il  Mein Kampf,  fa sorridere, perché gli stereotipi  usati dal Hitler,  a cominciare dall’ebreo sporco  con la bava alla bocca che desidera possedere vereconde donne ariane,  sono  veramente   ridicoli. Eppure, ecco la pericolosità:  tanti tedeschi condivisero quell’ immagine caricaturale. E finì, come tutti sappiamo. 
Ora, usare la  “borsa  firmata  da mille euro”  come argomento politico,  per  non  dire del resto, indica che la logica politica della Raggi e quella di Hitler sono le stesse.   Si veicola un’immagine artatamente falsa dell’avversario,   per degradarlo  a essere sub-umano,   trasformandolo  in nemico del popolo sano, nemico da schiacciare anche fisicamente, all'occasione. E il fatto che nessuno, innanzitutto, ne rida, significa che siamo messi piuttosto male.  Che la gente ritiene vere certe fregnacce (pardon). 
Esageriamo?  Nel dibattito pubblico liberale, esistono dei paletti, frutto di autodisciplina  e regole procedurali,  proprio per evitare  la trasformazione dell’avversario in nemico assoluto, nel senso dell’Ebreo, del Borghese, eccetera, eccetera. Detto altrimenti: per ovviare al pericolo  che uomini e donne in carne ed ossa   siano  tramutati  in  caricature di manichini  lussuriosi  o  con borse  costose.
Purtroppo,  questo pseudo-ragionamento  non appartiene solo alla Raggi ma a tutto il Movimento Cinque Stelle. Ovviamente,  i pentastellati non dispongono, per ora,  di squadre paramilitari. Che invece, all’occorrenza,  potrebbero  rientrare nella  disponibilità  del  principale alleato,  Salvini, leader di un partito esplicitamente razzista.  Che vive di caricature politiche.
Si è quindi   chiaramente fuori dal discorso pubblico liberale.  Inutile insistere sulla gravità di tutto ciò.  Hitler, di sicuro come logica politica,  è vivo e lotta contro di noi…

Carlo Gambescia