Raggi uguale Hitler
Non
sappiano se i diecimila romani che hanno protestato ieri in
Campidoglio contro il peggiore sindaco
degli ultimi venticinque anni, fossero borghesi in compagnia di “ signore con borse
firmate da mille euro”, come da definizione della "Sindaca" Virgina Raggi (*).
Sappiamo però che il solo fatto di marchiarli come ricchi epuloni per opporli al popolo delle periferie, incorrotto e sobrio a priori, indica che il
problema principale non è il pur gravissimo degrado di Roma, ma lo scadimento di
una politica che riduce regolarmente a pericolosa caricatura di se stesso qualsiasi avversario. Peggio ancora, lo tramuta in nemico assoluto.
Facciamo un esempio. Rileggere oggi il Mein Kampf, fa sorridere, perché gli stereotipi
usati dal Hitler, a cominciare dall’ebreo sporco con la bava alla bocca che desidera possedere vereconde donne ariane, sono
veramente ridicoli. Eppure, ecco la pericolosità: tanti tedeschi condivisero quell’ immagine caricaturale. E finì, come tutti sappiamo.
Ora,
usare la “borsa firmata da mille euro” come argomento politico, per non dire
del resto, indica che la logica politica della Raggi e quella di Hitler sono le
stesse. Si veicola un’immagine artatamente falsa dell’avversario, per degradarlo a essere sub-umano, trasformandolo in nemico del popolo sano, nemico da schiacciare anche fisicamente, all'occasione. E il fatto che nessuno, innanzitutto, ne rida, significa che siamo messi piuttosto male. Che la gente ritiene vere certe fregnacce (pardon).
Esageriamo? Nel dibattito pubblico liberale, esistono dei
paletti, frutto di autodisciplina e
regole procedurali, proprio per evitare la trasformazione dell’avversario in nemico
assoluto, nel senso dell’Ebreo, del Borghese, eccetera, eccetera. Detto altrimenti: per ovviare al pericolo che uomini e donne in carne ed ossa siano tramutati in caricature di manichini lussuriosi o con
borse costose.
Purtroppo, questo pseudo-ragionamento non appartiene solo alla Raggi ma a tutto il Movimento Cinque Stelle. Ovviamente, i pentastellati non dispongono, per ora, di squadre paramilitari. Che invece, all’occorrenza, potrebbero rientrare nella disponibilità del principale alleato, Salvini, leader di un partito esplicitamente razzista. Che vive di caricature politiche.
Purtroppo, questo pseudo-ragionamento non appartiene solo alla Raggi ma a tutto il Movimento Cinque Stelle. Ovviamente, i pentastellati non dispongono, per ora, di squadre paramilitari. Che invece, all’occorrenza, potrebbero rientrare nella disponibilità del principale alleato, Salvini, leader di un partito esplicitamente razzista. Che vive di caricature politiche.
Si è quindi chiaramente fuori dal discorso pubblico liberale. Inutile
insistere sulla gravità di tutto ciò. Hitler, di sicuro come logica
politica, è vivo e lotta contro di noi…
Carlo Gambescia
(*) Qui l' intervista: https://www.ilmessaggero.it/roma/campidoglio/raggi_campidoglio_manifestazione_pd-4068153.html#