domenica 28 luglio 2019

Il carabiniere ucciso a Roma, le reazioni
Prove tecniche di autodistruzione




ABC News  informa gli americani che Salvini ha dichiarato che  i due ragazzi  coinvolti nella morte del vice brigadiere Mario  Cerciello Rega “la pagheranno cara”… («Salvini had said before the official announcement of the teens' arrests and confessions that they would make the culprits "pay dearly," according to The Associated Press»)  (1) . 

Al momento non si conosce bene la dinamica dei fatti, l’unica cosa certa è che uno  dei giovani, per sua ammissione, ha pugnalato a morte il carabiniere.  Si attende ora che la giustizia faccia il suo corso, accertando  fatti e responsabilità.
Tutto sommato,  ABC News,  un pezzo di storia dell’informazione americana, ha mostrato grande sobrietà nel riferire i fatti. Necessaria, come si insegna,  soprattutto a caldo.  Ovviamente, non poteva non riportare le dichiarazioni, come al solito incaute, del Ministro dell'Interno italiano.  Dichiarazioni, insomma, non di un cittadino qualunque.     
E qui veniamo al punto.  Perché  definire poco sobrie  le reazioni dei media e dei social  italiani è un eufemismo.  La parola giusta è isteria. Per giunta collettiva. Nel senso che l'isteria si impadronisce di qualsiasi tesi, non importa se pro o contro, perché l'obiettivo  è la distruzione del discorso pubblico. Si tratta di un fenomeno  sociologicamente interessante  per capire quanto sia elevato - purtroppo -   il tasso italiano di autodistruttività.
Nelle polarizzazioni degenerative il fattore predominante è la diffusione conflittuale.  Il problema delle origini di una notizia  è secondario.  Sotto questo aspetto il sociologo usa i verbi impersonali: si dice, si fa, si racconta. Quel che ha valore dal punto di vista sociologico  è l' effetto di ricaduta dell' informazione.  Tanto più  dannoso quanto più il discorso pubblico è inquinato dall'isteria     
Per tornare sul punto,  dapprima, quando ancora non si conosceva  la nazionalità  dei ragazzi, si  è subito addebitato   l’omicidio a immigrati nordafricani, evocando, ora più che mai,   la necessità di chiudere le frontiere per salvare la vita dei carabinieri italiani. Molto nobile...
In seconda battuta, appena  scoperta la nazionalità americana dei presunti colpevoli, si è data subito la stura ai peggiori rigurgiti dell’antiamericanismo, usando però un peloso americanismo. Per capirsi: negli Usa li gaserebbero, mentre in  Italia prigione a vita e “lavori forzati”(qualcuno avvisi Salvini che l’ordinamento italiano non li prevede) . Altrettanto nobile...    
Diciamo la verità: uno spettacolo indecoroso, politico, umano e giornalistico.  Oggi,  per dirla fuori dai denti,  lo sport preferito dagli italiani è tirarsi gigantesche palle di merda, costi quel costi.   Diciamo che in questo modo  non si  piange la memoria di un carabiniere, né si celebra lo stato di diritto. E quel che è peggio, ripetiamo, si fa pessima informazione    
Una vera  vergogna alla quale non  si è sottratta in nome dell’antico odio verso le divise,  certa sinistra rancorosa, diffusa soprattutto sui social.  
E qui pensiamo alla professoressa dell’ “uno di meno” a proposito del povero carabiniere  morto accoltellato. E liquidato, tra l’altro, come un cretino... Dicono,  si sia scusata.  Però a frittata fatta. Giusto in tempo per consentire  a un lupo mannaro massmediatico come Belpietro di infangare tutta la sinistra, scrivendo il solito editoriale in stile Attila (2).         
28 luglio 2019.  Prove tecniche di autodistruzione.  
C’è altro da aggiungere?   

Carlo Gambescia