Radio3 Mondo
La stampa estera
secondo la
sinistra
Ieri
dicevamo dello stato di diritto secondo la
sinistra: un fritto misto di Hobbes, Marx e Lenin.Oggi invece consigliamo a chi voglia scoprire, in pillole, la visione
della politica internazionale della sinistra nostrana, giornalistica e non, l’ascolto della rassegna stampa estera di Radio3 Mondo.
Per
capirsi: prendete a caso un giornalista,
ignorantello, qualche rudimento di lingue straniere, con la zucca vuota ma piena di socialismo, pacifismo, ecologismo, e mettetelo a commentare la stampa estera. Che ne verrà fuori? Un fritto misto di Greta, Mandela, Papa Francesco. Una
specie di antologia della stampa liberal-socialista mondiale. Dunque
un programma radiofonico a senso unico. Il filtro è quello progressista. Con un pizzico di wiki-complottiosmo.
Da
chi può essere seguito? Da altre zucche vuote o faziose. Gente che
purtroppo si merita Salvini e Trump, perché ne sono l’Alter Ego Cretinizzato.
Coloro che invece soffrono sul serio sono i veri liberali e chiunque desideri informarsi seriamente. E correttamente,
Sarebbe
interessante fare censimento delle fonti degli articoli commentati. Tornano sempre gli stessi giornali
progressisti, o comunque di centrosinistra, Guardian
e Independent, Libération
e Le Monde,
El
Pais e La Vanguardia , Die Süddeutsche Zeitung e Die Tageszeitung, The New York
Times e Washington Post… Mentre per Israele viene privilegiata la versione inglese di Haaretz, dal momento che The Jerusalem Post si è spostato, e da un pezzo, a destra. Infine, la
stampa interna di paesi poco o punto
democratici, come Russia, Cina, Cuba, viene valorizzata quando parla male dell’Occidente.
Altrimenti silenzio. Per l'America Latina si privilegiano le cosiddetti voci antimperialiste. Bolsonaro è nel mirino e Guaidò non convince. Stesso discorso infine per riviste e agenzie: The New Yorker è l'antico testamento, Al Jazeera English il nuovo. Ma sempre di libri sacri si tratta.
Per
capirsi, è come se la politica mondiale
fosse vista esclusivamente attraverso le lenti di Repubblica, Espresso e Manifesto. Alla faccia dell’obiettività.
Comunque sia, chi voglia cominciare male la giornata può sintonizzarsi ogni mattina, ore 6.50.
Carlo Gambescia