L’ ”oceanica” manifestazione di Milano
Tutti gridano Salvini Salvini!
Avremmo gradito che ieri Salvini, il Giostraio Mancato, avesse onestamente affrontato le principali contraddizioni dei cosiddetti
movimenti sovranisti. E invece si sono
susseguiti i soliti feroci slogan nazionalisti, i rosari della Madonnina, le impossibili
dichiarazioni di guerra economica a questo e quello. Con gli alleati europei a fare da pallide comparse dinanzi a colui che, anche a Milano, ha avuto la faccia tosta di dichiararsi nemico dei razzisti.
Insomma, ieri in piazza del Duomo tutti gridavano Salvini Salvini! Come in altri disgraziatissime manifestazioni
oceaniche del passato davanti al balcone di Piazza Venezia. Stessa faccia tosta, stessi progetti rovinosi per l'Italia.
Eppure, coloro
che sono corsi ieri in piazza per applaudirlo sembrano ancora non capire il guaio in cui si è cacciata l'Italia. Ovviamente, Salvini nulla ha fatto e farà per chiarire l’equivoco. Quale? Che il
sovranismo non potrà mai realizzare i suoi fantapolitici programmi se non al prezzo
di rovinare economicamente e politicamente
l’Italia.
Dove
prendere i soldi per abbassare le tasse?
Sui mercati? E a che prezzo se lo spread vola perché i bilanci non sono
in ordine? E non potranno non continuare
a esserlo, se al tempo stesso si promette più spesa pubblica, dichiarando di
non voler aumentare le tasse?
Queste sono le contraddizioni economiche dei sovranisti. Contraddizioni oggettive: o con i mercati o contro i mercati. Alle quali si somma una enorme antinomia politica. Quella di fare la voce grossa con gli alleati europei, non avendo però alcuna reale forza politica ed economica da gettare nella fornace. Rischiando così o di dover far marcia indietro con la coda tra le gambe o di ritornare all’autarchia, in forma postmoderna con le file davanti a supermercati e bancomat.
Queste sono le contraddizioni economiche dei sovranisti. Contraddizioni oggettive: o con i mercati o contro i mercati. Alle quali si somma una enorme antinomia politica. Quella di fare la voce grossa con gli alleati europei, non avendo però alcuna reale forza politica ed economica da gettare nella fornace. Rischiando così o di dover far marcia indietro con la coda tra le gambe o di ritornare all’autarchia, in forma postmoderna con le file davanti a supermercati e bancomat.
Rovina
economica. E politica. Perché ci sarà sempre qualche dittatore con gli occhi a mandorla o meno, pronto a tenderci la mano e inviare i suoi consiglieri economici e militari. L'Italia non ha il petrolio come Venezuela, ma resta sempre una portaerei naturale e culturale, dove una élite euroasiatica può vivere nel lusso, vestirsi e mangiare bene. A spese nostre. E servita da camerieri in rigoroso completo sovranista.
Se il Giostraio Mancato fosse coerente con le sue idee. dovrebbe dire agli
italiani che il sovranismo implica il protezionismo, e il protezionismo, dal
momento che le altre nazioni non rimarranno a guardare, comporta l’isolamento economico. E che di conseguenza, ci saranno sacrifici da fare, e
anche grossi. Fare i bulli costa.
Però
Salvini sa benissimo che così smetterebbe di riempire le piazze. E allora che fa? Promette, promette, promette.
E gli italiani bevono, bevono, bevono.
Possibile
che siano così stupidi? Al punto di
correre dietro ancora una volta alla trombetta nazionalista? Senza pensare alle gravi conseguenze? Pare proprio di sì.
Il
sovranismo o rinuncia a essere tale o manderà a fondo l’Italia. Tertium non datur.
Carlo Gambescia