Il Primo Maggio dei cretini
Ilaria Cucchi e i diritti umani a senso
unico
Se ieri avessi avuto una bacchetta magica avrei trasportato le migliaia di cretini in vacanza, i “ggiovani
in cerca di lavoro e giustizia”, del concertone sindacale di Piazza San Giovanni,
in qualche piazza di Caracas. Dove il comunista Maduro offre a
giovani una musica molto speciale: quella a suon di randellate dei suoi squadristi in motocicletta.
Un passo indietro. Sono
d’accordo con Ilaria Cucchi, ieri molto applaudita dai cretini di cui sopra, sul fatto che i “diritti umani non sono mai, e per nessun
motivo sacrificabili”. Auspico però che quanto prima la signora si spenda anche per i ragazzi venezuelani
massacrati dalla polizia comunista e non
pasciuti, viziati e cretini come quelli di San Giovanni. Perché cretino è colui che non sa quanto è fortunato. E per giunta protesta.
Ilaria Cucchi darà voce anche gli "ultimi" tra i venezuelani? I tanti Stefano Cucchi pestati da Maduro? Difficile dire. Anche perché l’ultima volta si è presentata alle elezioni con il magistrato del popolo Ingroia, uno che il dittatore venezuelano lo voterebbe a occhi
chiusi.
E
delle centinaia di cristiani massacrati in Sri
Lanka? Ma come? I diritti umani non sono sacri? Anche qui Ilaria Cucchi poteva dire qualcosina... E invece silenzio.
Martedì sera - lo avremo però visto in dieci - sui Rai 5 è andato in onda un bel film di
un regista africano, "Timbuktu", che descrive molto bene come il fondamentalismo islamico, una
volta al potere, calpesti ogni libertà e diritto umano. Il tema è rilevante. E anche su questo Ilaria Cucchi avrebbe potuto dire qualcosa... Certo, se i fondamentalisti indossassero una bella divisa da
carabiniere, tutto sarebbe più semplice...
Attenzione, non sono un destroide, mezzo fascista, con la bava alla bocca: ho visto e apprezzato il bellissimo film dedicato al povero Stefano Cucchi. Un Cristo sulla Croce. Un esempio di cinema civile. Come ho condiviso la battaglia della famiglia per avere giustizia. E last but not least sono antiproibizionista.
Attenzione, non sono un destroide, mezzo fascista, con la bava alla bocca: ho visto e apprezzato il bellissimo film dedicato al povero Stefano Cucchi. Un Cristo sulla Croce. Un esempio di cinema civile. Come ho condiviso la battaglia della famiglia per avere giustizia. E last but not least sono antiproibizionista.
Quel che invece non capisco e non apprezzo è il populismo penale di Ilaria Cucchi. Tra l’altro a senso unico e in perfetta sintonia con il masochismo grillino e il cretinismo giovanile della vita in vacanza.
Ieri Ilaria Cucchi, pontificava, e in piazza, come si comportavano i cretini? Intonavano cori contro la polizia. Che dire? Si meritano Salvini. E pure Ambra. Perché pari sono.
Carlo Gambescia