domenica 12 maggio 2019

Dimenticare Gianni  De Michelis

Oggi la stampa è divisa.  Quella vicina alla destra  rievoca quasi con nostalgia Gianni De Michelis,  l’altra, a sinistra, invece o condanna o nasconde la notizia della scomparsa, che più o meno è la stessa cosa.  (*)     
Il punto è che tutti giornali, anche quando tacciono,  in qualche modo parlano di Gianni  De Michelis, dell' angelo o del  diavolo. Insomma, non lo hanno dimenticato. 
Il vero problema è che con De Michelis  non si è dimenticata l’intera esperienza del socialismo craxiano conclusasi, e male,  nelle aule dei tribunali.  Si dovrebbe invece riflettere sull’uso della memoria in politica, una vera e propria arte, fondata sulla denigrazione o  l’apologia per fini quasi sempre politici. Mai storici o sociologici.
Oggi il fantasma di Gianni De Michelis viene usato dalla destra, per  affermare  che era corrotto ma capace, e dalla sinistra per dipingerlo come incapace e corrotto. De Michelis, viene anche utilizzato dai  populisti di destra e dai  populisti di sinistra come arma di distrazione di massa.  Di più: in qualche misura, gli opposti giudizi su di lui, sembrano perfino  rinsaldare centrodestra e centrosinistra: il primo a favore, il secondo contro. Ma il vero punto non è questo.
Il fatto è che la verità storica e sociologica  su De Michelis non interessa a nessuno. Quel che serve è la materia prima per  tirarsi palle di merda in faccia (pardon).  Peccato,  perché la verità è semplicissima: le fasi di crescita economica, come furono gli anni Ottanta, sono sempre accompagnate da fenomeni di corruzione e concussione,  proprio perché (semplificando) girano i soldi. E ciò non poteva non accadere, e  a maggior ragione  in un sistema economico misto, come quello italiano, dove all’epoca proliferavano  le aree grigie  pubblico-privato: quelle che favorivano e favoriscono il  "magna magna", per dirla volgarmente.  Tutto qui. Risolto il Mistero De Michelis.
Destra e sinistra,  invece di interrogarsi sul programma minimo, ossia, su  come uscire dall’economia mista ( che continua invece  a imperversare, anche nei tempi di magra, il che per inciso, la dice lunga sulle vere  disfunzionalità italiane), ci si accapiglia sul programma massimo. A cosa ci riferiamo?  All’idea del politico moralmente perfetto. Al progetto stellare di come edificare l’uomo nuovo etico-politico: cavallo di battaglia, come è noto,  del populismo di destra e di sinistra. Scopo:  catturare i voti dei gonzi.  Che sono tanti. Ecco le armi di distrazione di massa.
Insomma, invece di dare un deciso  taglio alle tentazioni, facendo uscire lo stato dall’economia, si propongono cure di denaro da pubblico da cavallo.  
De Michelis, che difese sempre a spada tratta l’economia mista, perché la sapeva lunga,  ora, di lassù, si starà  facendo pazze risate.


Carlo Gambescia

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