Fino a qualche anno fa, nessuno avrebbe
immaginato la svolta cinese del Governo italiano. A parte forse, il compianto Bruno Lauzi, autore di una spassosa e preveggente canzone. Ricordate?
Ce lo chiediamo anche noi.
Europeisti, filoamericani, filoisraeliani, con qualche giro di valzer in Medio Oriente , al massimo qualche apertura amical-berlusconiana versola Russia
putiniana, senza alcuna sovrapposizione ideologica eurasista. Business as Usual. Senza alzare polveroni politici. Ecco il principio che animava l’Italia della
Seconda Repubblica. E per alcuni osservatori anche della Prima.
Arrivano i
cinesi
succede un
quarantotto
si piazzano in salotto
e non se ne vanno più
si piazzano in salotto
e non se ne vanno più
Perché, perché?
Perché lo chiedo a te
Perché lo chiedo a te
Perché, perché?
Perché?
Perché?
Europeisti, filoamericani, filoisraeliani, con qualche giro di valzer in Medio Oriente , al massimo qualche apertura amical-berlusconiana verso
Ora però arriva addirittura il presidente Xi Jinping, accolto in pompa magna. Per dire una banalità geopolitica: Mao e successori, se ricordiamo bene, non erano mai venuti Italia. Chi scrive, sia chiaro, non ha nulla in contrario sul fare affari con
tutti. Ma ora la domanda è: che vuole la Cina da noi? Risposta. I porti per i
suoi traffici. E noi che vogliamo dalla
Cina? Risposta. Che compri il nostro debito pubblico.
Nella bozza del memorandum, si parla di investimenti infrastrutturali della Cina in Italia e di una
istituzionalizzazione del dialogo finanziario tra i rispettivi ministri competenti. (*).
Certo, poi c’è il piatto forte dei buoni affari per le imprese italiani in Cina con spruzzi di retorica liberoscambista. Cosa che non guasta mai. Ma
il succo dell’accordo è porti contro debito pubblico. Succo politico.
Che significa? L’economia, è sottoposta a fattori
dimensionali. E questo fattore tra
Italia e Cina, è pari a quello tra la Repubblica di San Marino e l’Italia. Tanto per
evidenziare il gap strutturale tra Cina e Italia. Il che è assai pericoloso. Inutile insistere
sul punto.
Qualcuno penserà che la stessa logica si può applicare, magari
retrodatandola, ai nostri rapporti con gli Stati Uniti e con l’Unione europea. No. E per due ragioni.
La prima, è di tipo finanziario. Il
nostro debito pubblico, non è comprato direttamente dal Tesoro Usa o da quello Europeo (che neppure esiste). Certo, la Banca centrale americana (da non confondere con i fondi) e in via privilegiata quella europea (con acquisti massicci), intervengono sui mercati (**), ma non
sono tutt’uno con il potere politico Mai dimenticarlo.
Si dirà che la nostra è distinzione di lana caprina, perché dietro le Banche Centrali giganteggia l'ombra del draculesco potere politico statunitense
e franco-tedesco.
E sia. Ma attenzione, qui emerge, la seconda ragione.
Quale? Che la Cina
è una dittatura, Stati Uniti, Germania e Francia, no. E come funziona la politica estera delle dittature? Si chieda ai tibetani e alle altre minoranze
allogene sotto le grinfie cinesi.
Il vecchio Kissinger, sosteneva che in politica estera, la comunanza degli interessi è fondamentale, ma non è da meno, la comunanza dei valori. Semplificando: l' insalata economica sfama , ma con l' olio, l' aceto e il sale dei valori si appaga il palato. Qui, oltre ad entrare in urto con gli Usa e l’Ue sull'insalata, Italia e Cina sono lontane anni luce, almeno prima che giungessero i populisti al potere, sull'olio,l'aceto e il sale: la metafora fa pena. Ma questo oggi passa il convento.
Il vecchio Kissinger, sosteneva che in politica estera, la comunanza degli interessi è fondamentale, ma non è da meno, la comunanza dei valori. Semplificando: l' insalata economica sfama , ma con l' olio, l' aceto e il sale dei valori si appaga il palato. Qui, oltre ad entrare in urto con gli Usa e l’Ue sull'insalata, Italia e Cina sono lontane anni luce, almeno prima che giungessero i populisti al potere, sull'olio,l'aceto e il sale: la metafora fa pena. Ma questo oggi passa il convento.
Naturalmente per le destre italiane,
l’arrivo di Xi è una specie di vincita al superenalotto. In particolare pensiamo alle sub-culture
fasciste e post-fasciste, confluite
culturalmente nell'alleanza giallo-verde, che sognano dal 1945, di liberarsi dall’influenza
della liberal-democrazia statunitense ed europea.
Chi avrebbe mai immaginato, ripetono, a se stessi e ai sodali, leader e leaderetti miracolati, che “saremmo
tornati a fare politica estera”? Sì,
come San Marino. No peggio, Salò.
Carlo Gambescia
(*) Qui cenni: https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN1QW1LK-OITTP
(**) Qui per un quadro più preciso: https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-05-16/bond-e-spread-ecco-chi-detiene-debito-pubblico-italiano-205510.shtml?uuid=AENAiYpE
(**) Qui per un quadro più preciso: https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-05-16/bond-e-spread-ecco-chi-detiene-debito-pubblico-italiano-205510.shtml?uuid=AENAiYpE
Nessun commento:
Non sono consentiti nuovi commenti.