Per non farla finita con Alessandro Campi
Domanda in attesa di risposta…
Proprio
questa mattina ne sorridevo ancora, radendomi la barba . Alessandro Campi mi ha raffigurato come una specie
di incrocio umano tra il dottor Livore, il ragioniere nevrotico
inventato da Guzzanti, e una sorta di Mino Pecorelli della sociologia.
Chi
mi conosce, sa bene che sono tutt’altra
persona. De minimis non curat praetor... Ci mancherebbe altro. E poi il mix Livore-Pecorelli mi fa sorridere "per quessto, quessto e quesst'altro motivo"... Fermo restando, purtroppo, che Pecorelli, oggi giustamente riabilitato da alcuni storici, fece una brutta fine… Come diceva Baltasar Gracián, “la queja trae descrédito, también a quien tiene razón”. Fino alle ultime conseguenze.
Nella mia replica (*), per chiudere il circolo balzachiano sul personaggio, mi sono concentrato sul narcisismo di Campi, lasciando, intenzionalmente, inevaso un punto del suo post, la chiusa. Dove Campi, mi ordina di tacere sui suoi rapporti
personali con l’ex direttore del “Mattino”, Alessandro Barbano.
Ecco
il passo:
«Mentre invece una risposta finale e
definitiva la merita la sua insinuazione sui miei rapporti personali con l'ex
direttore del 'Mattino' Alessandro Barbano: su ciò che non conosci, taci, caro
il mio bamboccione. »
Ora, io non ho insinuato proprio nulla. I rapporti personali tra Campi e Barbano, giornalista che apprezzo ma che non conosco (come del resto stimo Ocone, che invece conosco), esulano dalla mia analisi, che non si occupa di buchi della serratura: buchi ai quali Campi invece desidera ricondurre l'intera questione, dipingendomi come il dottor Livore-Pecorelli.
In realtà, il privato, in senso stretto, spoglio di inflessioni psicologiche e caratteriali, lo lascio volentieri a Dagospia. A me interessano, come accennato, i risvolti balzachiani degli individui sociali. Insomma, mi intriga il punto di raccordo tra carrierismo e determinismi politici e sociali, non il carrierismo in sé. E in chiave di sociologia applicata alle vicende della destra post-fascista, come ben sanno i non pochi lettori che mi seguono.
Pertanto Campi è solo uno tra i tanti "soggetti" osservati. Certo, in un passato ormai lontano, siamo stati amici. Non l'ho mai negato. Ne conosco perciò vizi e virtù (perché anche quelle ci sono). Però, mi si creda, non c'è nulla di personale, come invece il nostro Narciso vuole far credere. Mi sono occupato, nei miei scritti, anche di Veneziani, Cardini, Buttafuoco, Malgieri e tanti altri con i quali ho interagito e collaborato. Però, ripeto, il mio interesse di studioso è sempre andato all'intellettuale come figura pub-bli-ca.
In realtà, il privato, in senso stretto, spoglio di inflessioni psicologiche e caratteriali, lo lascio volentieri a Dagospia. A me interessano, come accennato, i risvolti balzachiani degli individui sociali. Insomma, mi intriga il punto di raccordo tra carrierismo e determinismi politici e sociali, non il carrierismo in sé. E in chiave di sociologia applicata alle vicende della destra post-fascista, come ben sanno i non pochi lettori che mi seguono.
Pertanto Campi è solo uno tra i tanti "soggetti" osservati. Certo, in un passato ormai lontano, siamo stati amici. Non l'ho mai negato. Ne conosco perciò vizi e virtù (perché anche quelle ci sono). Però, mi si creda, non c'è nulla di personale, come invece il nostro Narciso vuole far credere. Mi sono occupato, nei miei scritti, anche di Veneziani, Cardini, Buttafuoco, Malgieri e tanti altri con i quali ho interagito e collaborato. Però, ripeto, il mio interesse di studioso è sempre andato all'intellettuale come figura pub-bli-ca.
Ed è alla figura pubblica Campi, nel quadro di ciò che si
chiama dibattito pubblico, che ho chiesto pubblicamente,
e tre, di spiegare perché si sia esposto per Ocone e non per Barbano, “licenziati” in
tronco, tutti e due, dai rispettivi editori (per così dire): il primo, si dice,
perché vicino ai sovranisti e populisti, il secondo, come pare, perché contrario al governo giallo-verde (**).
Ovviamente, ho avanzato una spiegazione al riguardo, sbagliata o meno. Evidentemente però urticante. Ma la domanda resta lecita. E purtroppo ancora in attesa di risposta.
Ovviamente, ho avanzato una spiegazione al riguardo, sbagliata o meno. Evidentemente però urticante. Ma la domanda resta lecita. E purtroppo ancora in attesa di risposta.
C'è stata o non c'è stata una presa di posizione pubblica anche per Barbano ? Campi può non rispondere. E' un suo diritto. Ma non può vietare di porre domande del genere. Si tratta dell'ABC del dibattito pubblico liberale. Pongo, insomma, una questione di metodo. Che va addirittura oltre i contenuti delle spiegazioni stesse.
Carlo Gambescia
(*) http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2019/03/replica-campi-bamboccione-chi-campi-sei.html
(**) Per una ricostruzione della vicenda Barbano si veda qui: https://www.articolo21.org/2018/06/perche-caltagirone-ha-cacciato-il-direttore-del-mattino/ Me ne sono occupato anch'io. Qui: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2019/03/liberta-di-stampa-perche-e-mattino.html . Su Ocone si vedano: https://www.huffingtonpost.it/2019/03/16/la-fondazione-einaudi-risponde-a-corrado-ocone-non-labbiamo-cacciato-abbiamo-solo-accettato-le-sue-dimissioni_a_23693878/ e https://formiche.net/2019/03/pensiero-liberale-corrado-ocone-europa/
(**) Per una ricostruzione della vicenda Barbano si veda qui: https://www.articolo21.org/2018/06/perche-caltagirone-ha-cacciato-il-direttore-del-mattino/ Me ne sono occupato anch'io. Qui: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2019/03/liberta-di-stampa-perche-e-mattino.html . Su Ocone si vedano: https://www.huffingtonpost.it/2019/03/16/la-fondazione-einaudi-risponde-a-corrado-ocone-non-labbiamo-cacciato-abbiamo-solo-accettato-le-sue-dimissioni_a_23693878/ e https://formiche.net/2019/03/pensiero-liberale-corrado-ocone-europa/
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