giovedì 7 marzo 2019

Dopo il lungo vertice notturno, nessuna decisione
La Tav come problema filosofico




Si può mettere la modernità ai voti?   Ecco la vera riflessione da fare, a proposito dell’atteggiamento irresoluto (Lega) e negativo (Cinque Stelle)  nei riguardi della Tav:  un’opera che sembra ormai   trascinarsi stancamente,  tra stupidi  veti politici incrociati, verso la sua  “cancellazione”, secondo la sciagurata terminologia giornalistica del nostro tempo.
In pratica,  dal vertice notturno del Governo giallo-verde,  è uscito un altro rinvio sulla natura piatta o rotonda della Terra…   Perché di questo si discute, pur ammantando il discorso  con cifre,  fondi  in arrivo o meno  e argumentum ad hominem, come sul "Fatto" di oggi. Insomma, che cosa è in gioco?   La visione moderna della realtà.


Inutile qui, fare la cronistoria, degli avversari della modernità  in Italia,  cioè dei nemici, per dirla tutta, di quel  modo di vivere e pensare che scorge nelle scienza e nelle sue applicazioni,  il segno distintivo di una civiltà. Un qualcosa che  distingue l’Occidente  da tutte le civiltà precedenti. E di cui dovremmo essere orgogliosi, in primis  i politici.
Pertanto, come si può intuire, la questione Tav, non è politica o economica, come di regola si legge,   ma fi-lo-so-fi-ca.  Concerne una visione del mondo che dovrebbe essere condivisa da tutti, senza se e senza  ma:  qualcosa di pre-politico, di filosofico per l'appunto, che non può essere messo  ai voti. A meno che non si voglia rischiare il ridicolo.  Come, ad esempio, se qualcuno proponesse di sottoporre a referendum   la natura sferica del pianeta Terra. Roba da ridere. E fragorosamente.  
Eppure il Giostraio Mancato,  che dovrebbe rappresentare, almeno in teoria, "anche"  una  destra liberale e moderna, sembra non disdegnare  un  referendum sulla Tav.  Insomma, auspica  che gli italiani decidano della natura sferica o meno della Terra. E che fa il "Corriere della Sera", un tempo giornale di riferimento della moderna borghesia italiana?  Si adegua, e parla di ultimatum salviniano. Sì, contro la  modernità.   
Tra l’altro Salvini, perché è di lui che parliamo ( i misoneisti di  Cinque Stelle non meritano alcun commento…),  ieri si è anche distinto per un affondo oscurantista sulla necessità di  ammettere comunque  a scuola i bambini non vaccinati sotto i sei anni.  Complimenti. 
Evidentemente,  il Giostraio Mancato  scorge   nei  vaccini,  come quei polverosi parroci dell’Ottocento, reazionari fino al midollo,  sotterranei  e invisibili  strumenti del diavolo. 
A questo siamo ritornati...  Purtroppo, il populismo è  "anche"  rivolta contro la scienza in nome del popolo ignorante.
E sia. Continuiamo a farci del male. Buona giornata  a tutti.

Carlo Gambescia