Sindaci contro il Decreto Sicurezza
Gli agenti del caos: Salvini, Di Maio e…
Mattarella
Alcuni giorni fa abbiamo definito Salvini e Di Maio
agenti del caos (*). Cosa volevamo dire, più di preciso? Che l’agente del caos è colui che sul piano politico, in modo
spesso inconsapevole, determina il disordine sociale, pur dichiarando di
volere imporre o rispettare l’ordine.
Sotto
questo aspetto, non poteva non portare al caos,
l’idea scellerata, da parte dei populisti al governo, di voler imporre
un provvedimento razzista, come il Decreto Sicurezza, contrario alla
Costituzione, quindi inevitabilmente destinato a far nascere contrasti tra le
forze politiche. Come sta regolarmente avvenendo con la rivolta dei
Sindaci, a partire da Orlando e De
Magistris.
Un
passo indietro, per evitare accuse di depistamento: i Sindaci di Palermo e Napoli ( e ne stanno seguendo anche
altri) hanno ragione. Il
Decreto Sicurezza è contrario
all’articolo 10 della Costituzione.
Quindi quella legge, prima della promulgazione, doveva essere rinviata alle Camere, con messaggio motivato, dal Presidente della Repubblica Mattarella.
E
qui torniamo sul punto “agenti del
caos”. La sede per contrastare una legge razzista, semplificando, era il Quirinale. Ora invece, i simpatizzanti di Salvini, anche di alto
livello, come il magistrato Nordio, oggi sul “Messaggero”, hanno facile gioco,
dal punto di vista del diritto positivo,
nel rinfacciare a Orlando e De Magistris che alle leggi, regolarmente
approvate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica, si deve
ubbidire.
Dove andiamo a parare? Cosa vogliamo dire? Che il caos amministrativo ( ma non solo, ovviamente) che
rischia di travolgere le
politiche sull’immigrazione, ha come
responsabili non solo Salvini e Di Maio, ma anche il Presidente Mattarella, che aveva gli strumenti
formali per opporsi o quanto meno per sollevare il caso politico davanti alle Camere.
Ieri
sul “Foglio” si celebrava il discorso di
fine anno del
Presidente, tra l’altro chiosandolo nei punti criptici. Un momento: se si è chiari le glosse non servono. O no? Insomma, perché difendere una
zuppetta dolciastra? Solo chiacchiere e neppure distintivo: quell’articolo 74
della Costituzione che avrebbe potuto impedire ciò che ora invece rischia di accadere…
Un’ultima
cosa: di regola, gli agenti del caos, una volta assolto, per così dire, il compito, sono sostituiti da coloro
che l’ordine lo impongono per davvero. Ad
esempio, Vittorio Emanuele III, Nitti, Bonomi e Facta, furono agenti del caos.
Mentre il vero “agente dell’ordine” fu Mussolini…
E
con questo crediamo di aver detto tutto.
Carlo Gambescia