Giornata della Memoria
Quelli che “la
Shoah sì, ma bisogna condannare tutti i
totalitarismi”
Quelli che “
In Italia i cedimenti della sinistra
azionista, potentissima nel mondo mediatico e culturale, verso il partito comunista,
ben documentati da Galli della Loggia, hanno permesso, tra gli anni Sessanta e
Novanta del Novecento (ma tuttora persistono sacche di conformismo), di
trasformare l’antitotalitarismo, tipico di una cultura liberale, in
anticomunismo e di riflesso in filofascismo.
Sicché, particolarmente in quel periodo, chiunque osasse
collegare il comunismo al totalitarismo veniva subito liquidato come
fascista. Anche se liberale.
Detto questo, per ragioni di onestà
politica e culturale, perché tirare in ballo il totalitarismo “rosso e nero”
nella Giornata della Memoria,? Un giorno che rinvia alla Shoah, al
genocidio nazista degli ebrei? Un evento unico nel suo genere per il
disumano retroterra culturale e per le iper-razionali tecniche
organizzative? Due esempi, Salvini e Veneziani. Il primo
dice di onorare la
Shoah , ma aggiunge di voler
onorare “TUTTE LE VITTIME, di tutti i regimi rossi e neri” (si noti
il maiuscolo, sul web simbolo del gridato). Il secondo “piange per la
Shoah ” ma “dice no al monopolio della memoria”.
Salvini è uno che nella vita
si comporta da fascista. Veneziani, proviene dal neofascismo, e ne
parla tuttora la lingua di legno. Cosa pensare? Che si comportano come
quelli che affermano “io non sono razzista, ma…”. Tradotto: “io condanno la
Shoah , ma i comunisti,
proprio come i fascisti, non li voglio in casa”.
Il che, se lo dicesse un liberale,
ovviamente non nella Giornata della Memoria, che, come ricordato,
ha un suo carattere di unicità, a cominciare dalla ricorrenza
giustamente “dedicata”, potrebbe avere un senso. Ma (è il nostro
turno) qui pontificano un razzista, almeno secondo la
magistratura, e un celebrante di Evola, pensatore non banale,
ma principale teorico del razzismo fascista.
Per essere chiari. Anche Nolte sosteneva, e con una cultura storica straordinaria, la tesi del totalitarismo rosso e nero, ma era liberale. Quindi con un Dna al di sopra di ogni sospetto. Invece, Salvini è un razzista, Veneziani nella migliore delle ipotesi un criptofascista.
La cosa maleodora di opportunismo politico al quadrato. Salvini e Veneziani usano la Giornata della Memoria come ricerca del capro espiatorio politico. E trattano gli ebrei come un mezzo per attaccare e saldare i conti, con ciò che resta della cultura azionista-comunista: la cosiddetta sinistra al caviale, come adesso impongono le denominazioni racchiuse nel Nuovo Vocabolario del Politicamente Corretto di Destra.