Salvini, gli immigrati e la libertà di
parola
Delitto di leso Rolex
Posso
parlare? Chiedo il permesso ai simpatizzanti
di Salvini, molti dei quali provenienti
dalla destra neofascista…
Posso parlare? Mai posseduto un Rolex. Mai andato a
Capalbio. Nessun domestico filippino, né “ariano”. Né posizioni da difendere o contrattare. Non appartengo a nessuna cordata di
cattedratici con “ la Repubblica” sotto il braccio. Quindi secondo il nuovo Politicamente Corretto di Destra, oggi dominante (purtroppo), sarei autorizzato a parlare… O
no?
Comunque
sia, parlerò lo stesso. Sperando di non incorrere nel delitto di leso Rolex. E condannato a mangiare chili di caviale...
Sarò però serio. C’è una letteratura
sul fascismo di origine
psico-sociologica, classica, tuttora
molto valida per capire i meccanismi socio-mentali di Salvini, accoliti e
simpatizzanti: Reich (sulla psicologia di massa del fascismo), Neumann (sulla
pratica sociale), Adorno e Horkheimer (sulla personalità autoritaria).
Diciamola
tutta: l’atteggiamento verso gli immigrati
tenuto da Salvini, ora addirittura Ministro dell’Interno (Dracula alla presidenza
dell’Avis), ha il vero e proprio carattere dell’ossessione politica: un mix
politico, di ansia e odio, unito al risentimento verso qualsiasi forma di
mediazione, vista come un vergognoso cedimento all' "invasione dei privilegiati" (gli immigrati...). Lo stesso atteggiamento, diffusosi a livello collettivo, che favorì psicologicamente e
politicamente l’ascesa e il consolidamento dei fascismi. E ora ci risiamo. Come provano tristemente i sondaggi.
In
Italia, un clima del genere non si respirava dagli anni del fascismo. Indicare
nell’immigrato, a prescindere, un criminale, e in coloro che lo aiutano
dei mercanti di carne umana, ricorda i peggiori stereotipi della propaganda
antisemita nazionalsocialista e fascista. Che
portò a quel che conosciamo tutti.
C’è
chi obietta che coloro che difendono gli immigrati e le Ong usano gli stessi
toni. Probabilmente è così. Ma se non reagissero, alzando la voce, chi
resterebbe a contrastare Salvini e le sue politiche razziste? Chi? I cercatori di microchip sotto pelle del Movimento Cinque Stelle? Berlusconi, nuovo presidente del Monza calcio? Lasciamo stare. La compagnia di giro, non mi piace. Però al momento questo passa il convento.
In realtà, il problema è che non si doveva arrivare fino a questo punto: al muro contro
muro. Però, anche su questo aspetto è necessario fare una riflessione: in
Italia, dalla Bossi-Fini, che tra l’altro un merito lo ebbe, quello di spingere molti immigrati a mettersi in regola, non è entrato più nessuno, se non fornendo preventive garanzie di lavoro o di sostegno economico e sulla base di flussi annualmente stabiliti. Certo, legalmente. Il che dovrebbe far riflettere, sui futuri effetti
delle sbrigative politiche all'insegna della "pacchia è finita" varate da Salvini (da ultimo il
giustamente contestato
Decreto Sicurezza). Politiche muscolari che mettono fuori legge gli immigrati, spingendoli a
scegliere la clandestinità, con tutto quel che ne può seguire in termini di devianza sociale.
L’Italia,
grazie al Ministro Minniti, riuscì a
superare la fase dell’emergenza nel Mediterraneo, legata al conflitto siriano. Purtroppo,
su quell’emergenza, Salvini, ha costruito, anzi rifinito, il suo immaginario politico,
demonizzando gli immigrati e coloro che li aiutano o difendono. Ha addirittura soppresso il diritto (e dovere) all'aiuto umanitario. E chiuso i porti, cavillando sul diritto internazionale. Come fece Hitler con i risparmi bancari degli Ebrei cacciati via dalla Germania, prima, ovviamente, di prendere la decisione molto più pratica di gasarli.
Salvini, non contento, pur beneficiando delle ottime politiche di Minniti, perché il flusso dal Mediterraneo si è ridotto al minimo sindacale, continua a terrorizzare gli italiani, vomitando fuori lo stesso linguaggio, che precede pratiche politiche mostruose: linguaggio ben analizzato, come dicevamo, da studiosi dei fascismi come Reich, Neumann, Adorno, Horkheimer. Tradotto: andate a leggerli o rileggerli. Basterà? Non lo so.
In realtà, per che cosa sbraita Salvini? Per 50 o 100 persone da salvare e accogliere... Basterebbe riflettere su queste cifre per capire in che razza di vicolo cieco l’Italia si sia infilata. Purtroppo, non si ragiona più: collettivamente sta prevalendo l’ossessione politica verso il nemico immaginario, costruito a tavolino, per puntare su una politica della paura, del capro espiatorio, che semina angoscia e odio politico a colpi di tweet. E che ha costretto chi scrive, a dichiarare, seppure ironicamente, di non possedere Rolex. Insomma, a difendersi preventivamente dalle rituali accuse del Politicamente Corretto di Destra. Anticipo di possibili processi di piazza come nemico del popolo. Qui sono in gioco libertà di parola e di pensiero.
Salvini, non contento, pur beneficiando delle ottime politiche di Minniti, perché il flusso dal Mediterraneo si è ridotto al minimo sindacale, continua a terrorizzare gli italiani, vomitando fuori lo stesso linguaggio, che precede pratiche politiche mostruose: linguaggio ben analizzato, come dicevamo, da studiosi dei fascismi come Reich, Neumann, Adorno, Horkheimer. Tradotto: andate a leggerli o rileggerli. Basterà? Non lo so.
In realtà, per che cosa sbraita Salvini? Per 50 o 100 persone da salvare e accogliere... Basterebbe riflettere su queste cifre per capire in che razza di vicolo cieco l’Italia si sia infilata. Purtroppo, non si ragiona più: collettivamente sta prevalendo l’ossessione politica verso il nemico immaginario, costruito a tavolino, per puntare su una politica della paura, del capro espiatorio, che semina angoscia e odio politico a colpi di tweet. E che ha costretto chi scrive, a dichiarare, seppure ironicamente, di non possedere Rolex. Insomma, a difendersi preventivamente dalle rituali accuse del Politicamente Corretto di Destra. Anticipo di possibili processi di piazza come nemico del popolo. Qui sono in gioco libertà di parola e di pensiero.
Ecco a cosa è ridotta l’Italia che pensa: a mettere le mani avanti. E potrebbe essere solo l’inizio.
Carlo Gambescia