lunedì 7 gennaio 2019

Salvini, gli immigrati e la libertà di parola
Delitto di leso Rolex



Posso parlare?  Chiedo il permesso ai simpatizzanti di Salvini,  molti dei quali provenienti dalla destra neofascista…  
Posso parlare?   Mai posseduto un Rolex. Mai andato a Capalbio. Nessun domestico filippino, né “ariano”. Né posizioni da difendere o contrattare. Non appartengo a nessuna cordata di cattedratici con “ la Repubblica” sotto il braccio. Quindi secondo il nuovo Politicamente Corretto di Destra, oggi dominante (purtroppo), sarei autorizzato a parlare… O no?
Comunque sia, parlerò lo stesso. Sperando di non incorrere nel  delitto di leso Rolex. E condannato a mangiare chili di caviale...  
Sarò però serio.  C’è una letteratura sul fascismo di  origine psico-sociologica, classica,  tuttora molto valida per capire i meccanismi socio-mentali di Salvini, accoliti e simpatizzanti: Reich (sulla psicologia di massa del fascismo), Neumann (sulla pratica sociale), Adorno e Horkheimer (sulla personalità autoritaria). 
Diciamola tutta:  l’atteggiamento verso gli  immigrati tenuto da Salvini, ora addirittura Ministro dell’Interno (Dracula alla presidenza dell’Avis),  ha  il  vero e proprio  carattere dell’ossessione politica:  un  mix politico, di ansia e  odio, unito al risentimento verso qualsiasi forma di mediazione, vista come un  vergognoso cedimento all'  "invasione dei privilegiati" (gli immigrati...).  Lo stesso atteggiamento, diffusosi a livello collettivo,  che favorì psicologicamente e politicamente l’ascesa e il consolidamento dei fascismi. E ora ci risiamo.  Come  provano tristemente i sondaggi.    
In Italia, un clima del genere non si respirava dagli anni del fascismo.  Indicare  nell’immigrato, a prescindere, un criminale, e in coloro che lo aiutano dei mercanti di carne umana, ricorda i peggiori stereotipi della propaganda antisemita nazionalsocialista e fascista. Che  portò a quel che conosciamo tutti.
C’è chi obietta che coloro che difendono gli immigrati e le Ong usano gli stessi toni. Probabilmente è così. Ma se non reagissero, alzando la voce, chi resterebbe a contrastare Salvini e le sue politiche  razziste?  Chi?  I cercatori di microchip sotto pelle del Movimento  Cinque Stelle? Berlusconi, nuovo presidente del Monza calcio? Lasciamo stare. La compagnia di giro, non mi piace. Però al momento questo passa il convento.        
In realtà, il problema è  che non si doveva arrivare fino a questo punto: al muro contro muro. Però, anche su questo aspetto è necessario fare una riflessione: in Italia, dalla Bossi-Fini, che tra l’altro un merito lo ebbe,  quello di spingere  molti immigrati a mettersi in regola,  non è entrato più  nessuno, se non  fornendo preventive garanzie di lavoro o di sostegno economico e sulla base di flussi annualmente stabiliti.  Certo, legalmente.  Il che dovrebbe far riflettere, sui futuri effetti delle sbrigative politiche all'insegna della "pacchia è finita"  varate da  Salvini (da ultimo il  giustamente contestato  Decreto Sicurezza). Politiche muscolari che mettono fuori legge gli immigrati, spingendoli a scegliere la clandestinità, con tutto quel che ne  può seguire in termini di devianza sociale.  
L’Italia, grazie al  Ministro Minniti,   riuscì  a superare la fase dell’emergenza nel Mediterraneo, legata al conflitto siriano. Purtroppo, su quell’emergenza, Salvini, ha  costruito, anzi rifinito,  il suo immaginario politico, demonizzando gli immigrati e coloro che li aiutano  o difendono. Ha addirittura soppresso il diritto (e dovere) all'aiuto umanitario. E chiuso i porti, cavillando sul diritto internazionale. Come fece Hitler con i risparmi bancari degli Ebrei cacciati via  dalla Germania, prima, ovviamente,  di prendere la decisione molto più pratica di gasarli.  
Salvini, non contento,  pur beneficiando delle ottime politiche di Minniti, perché il flusso dal Mediterraneo si è ridotto al minimo sindacale,  continua a  terrorizzare gli italiani,   vomitando fuori lo stesso linguaggio, che precede pratiche politiche mostruose:  linguaggio ben analizzato, come dicevamo,  da studiosi dei fascismi  come Reich, Neumann, Adorno, Horkheimer. Tradotto: andate a leggerli o rileggerli. Basterà?  Non lo so.
In realtà,  per che cosa  sbraita Salvini?  Per 50 o 100 persone da salvare e accogliere...  Basterebbe riflettere su  queste cifre  per capire in che razza di vicolo cieco l’Italia si sia infilata.  Purtroppo,  non si ragiona più: collettivamente sta prevalendo l’ossessione  politica verso il nemico immaginario, costruito a tavolino, per puntare su una politica della paura, del capro espiatorio, che semina angoscia e odio politico a colpi di tweet. E che ha costretto chi scrive, a dichiarare, seppure ironicamente, di non possedere Rolex. Insomma, a difendersi preventivamente dalle  rituali accuse del Politicamente Corretto di Destra.  Anticipo di possibili processi di piazza come nemico del popolo. Qui sono in gioco libertà di parola e di pensiero. 
Ecco a cosa  è  ridotta l’Italia che pensa:  a mettere le mani avanti.  E potrebbe essere solo l’inizio.


Carlo Gambescia