martedì 31 luglio 2018

Derive, la stampa di destra e il razzismo
Moncalieri burning?



Sopra un esempio dei titoli, chiaramente razzisti, di due giornali di destra, questa mattina in edicola.
Il vero punto non sono tanto  i fatti in sé (Moncalieri e Aprilia, assai diversi tra di loro, ma comunque gravi)  quanto  l’atteggiamento assolutorio-discriminatorio di certa stampa, che si definisce, di opinione.  Ciò che preoccupa è   la leggerezza con la quale  si attribuisce non si sa bene che cosa  a un complotto della sinistra,  pur di minimizzare  le  esplosioni di violenza contro  gli  immigrati, o comunque le  persone di colore.  
C’è un mito, quello degli “italiani brava gente”.  In realtà,  non siamo brava gente. O comunque non del tutto (1938, insegna). Qui però si rischia  di  favorire la  muta degli italiani in razzisti  dichiarati.  Inoltre il fatto di dare addosso,  per ragioni politiche alla sinistra ( che probabilmente, a sua volta esagera, con il cosiddetto “politicamente corretto”),   indica la totale irresponsabilità, da parte dei mass media di destra (si vedano anche certi giornaletti online...), che fingono di non capire che con titoli del genere si  rischia di "produrre" razzismo in quantità industriali. 
Fa male vedere la deriva  politica e sociale  in cui sta scivolando l’Italia. Si consiglia a tutti, pur trattandosi, dal punto di vista storico di situazioni differenti, di rivedere un vecchio film come "Mississippi  burning", basato su una vicenda vera.  Per quale ragione? Perché in quella pellicola  si mostra, diremmo in modo sociologicamente perfetto,  come il razzismo, alla radice,  si componga di una specie di miscela  tra pregiudizi ricevuti e spirito mimetico.  Una coltre sociale, molto pericolosa, dalla quale, per il singolo,  è difficile uscire, pena l’esclusione dalla comunità dei bianchi.  Pertanto -  ecco il succo - quanto più si minimizzano gli episodi di razzismo tanto più si contribuisce a creare e/o rafforzare quella coltre. 
Ciò  significa, che in un paese come l’Italia,  dove non abbiamo avuto le piantagioni di cotone ( e quindi ricadute storiche della tratta),   si rischia di creare  quasi dal nulla ("quasi", perché non vanno dimenticate le legge antisemite 1938)  una cultura razzista.  
Insomma, i  titoli come quelli ricordati, punta di iceberg, di una trasformazione collettiva,  indicano, purtroppo, che è in atto una specie di esperimento sociale, assai pericoloso.
Moncalieri burning?  
Carlo Gambescia