lunedì 16 luglio 2018

Decreto dignità, clandestini, pensioni d'oro, reddito di cittadinanza
Il governo dei falsari



Ma  questo  "Decreto dignità" che cosa ha di dignitoso? Tra l’altro si  usa lo strumento del  decreto legge, che  imporrebbe  i requisiti dei casi straordinari di  necessità e  d'urgenza.
Prevede un provvedimento contro il caporalato estivo nel campagne? No. Prevede misure immediate contro il pizzo? No.  E allora cosa prevede?  La modifica delle forme contrattuali di assunzione a tempo determinato  E dov’è l’urgenza? E dove la necessità?   Tra l’altro si tratta di misure che possono provocare, come attesta l’Inps,  il calo della assunzioni  e la perdita di  futuri  posti lavoro. Tradotto: meno lavoro per tutti, a termine come a tempo indeterminato. Pertanto le misure andrebbero valutate,  calibrate, tarate,  Meditate insomma. E  invece, l’Analfabeta Economico, n. 1, Luigi Di Maio,   che addirittura presiede due ministeri, economici per eccellenza (Sviluppo e Lavoro),  grida al complotto.  E stigmatizza  la non sintonia di Tito Boeri, Presidente dell’Inps, stimato professore di economia,  con il governo giallo-verde.  Giustamente Boeri, nella replica,   parla di negazionismo economico. I fatti non possono mentire.  Di Maio,  però sì.
Salvini, l’altro Analfabeta Funzionale (nel senso dell'analfabeta  che esercita una funzione pubblica), diciamo il n. 2,   oggi canta vittoria,  perché Francia, Spagna, Germania, e altri paesi   hanno accettato di prendere una cinquantina di profughi  a testa.  Il punto è quando? E come?  Perché  i clandestini sbarcati vanno prima identificati, nella nazione  di  arrivo.  Quindi  l’Italia:  e tutti conosciamo  tempi di biblici della burocrazia italiana.  Anche,  il Presidente del Consiglio,  Giuseppe Conte,  che Analfabeta Funzionale  non  è (almeno non del tutto, ma sarebbe interessante indagare sul  suo concorso a cattedra), canta vittoria: “È passato in Europa il principio, eccetera, eccetera”. Sì, ma prima i clandestini vanno  identificati.  Dunque, altra menzogna, di Salvini e Conte.  
Ultimo punto. Anzi menzogna. Le cosiddette "pensioni d’oro".  Non sono d’oro, sono pensioni alte:  i quattro-cinquemila euro al mese, non si capisce ancora se netti o lordi, rinviano a una “platea” di trenta massimo quarantamila percettori:  parlamentari ( poco più di mille ex,  già colpiti da un primo provvedimento, in attesa però di approvazione al Senato), primari, magistrati, funzionari dello stato, docenti universitari,  dirigenti privati, alcuni ordini  professionali.  Pensioni che sono frutto, nella maggior parte dei casi, di quello stesso  calcolo retributivo, di cui hanno goduto  tutte le forme pensionistiche prima delle riforme fine anni Novanta eccetera.  L’unica differenza,  dovuta al merito, è che l’ultimo stipendio, quello più favorevole (la base del calcolo retributivo individuale),  non poteva non essere - e non può non essere, da che mondo è mondo -   più elevato  per un funzionario che per un operaio.  A parte il risparmio ridicolo, si mente, di nuovo. E solo  perché  un team di falliti ( per ora di successo, grazie al "popolo sovrano") e di analfabeti economici e funzionali   vuole colpire il merito: chi nella vita si è impegnato nello studio e nel lavoro.     
Si dice infine, che i risparmi, sulle “pensioni d’oro” verranno usati per finanziare il Reddito di cittadinanza. Ora, a parte che i risparmi sono risibili -   milioni contro miliardi di euro -   il Reddito di cittadinanza evocato, dall’Analfabeta Economico n. 1, Di Maio, non è tale. Tecnicamente è un Reddito di integrazione al minimo,  collegato alla ricerca di un lavoro. Per contro,  il  Reddito di cittadinanza, spetterebbe a tutti, ricchi e poveri, solo perché cittadini. Altra menzogna dunque.
Ecco chi ci  governa. Una banda di falsari. Anche perché,  se potessero stamperebbero banconote su banconote...  La chiamano sovranità monetaria. Loro, i falsari. Gli economisti, invece, inflazione galoppante.    

Carlo Gambescia