domenica 29 luglio 2018

Luigi Di Maio su Marcello Foa
Quelli con la schiena dritta…




Peggio la toppa del buco. Alle giustissime proteste dei partiti di opposizione contro  la  designazione di Marcello  Foa  alla presidenza Rai (ma anche l’altra nomina, quella  dell’ Ad, lascia a desiderare), come ha replicato quella cima di  Luigi Di Maio?  Che tra l'altro, a proposito delle due nomine ha parlato addirittura di "rivoluzione culturale"?   Ha risposto  così.

"Foa è un giornalista con la schiena dritta che ha sempre fatto il suo mestiere con grande onestà intellettuale e dimostrando totale indipendenza. Eppure oggi Pd e Forza Italia lo accusano di sovranismo. Ma di che parliamo? 'Sovranità' è una parola presente nell'articolo 1 della Costituzione. È una bella parola che sta tornando di moda anche grazie a persone come Foa". Lo scrive il vicepremier Luigi Di Maio, in un post su Facebook, parlando del nuovo presidente indicato della Rai. "Quelli del Pd - prosegue Di Maio - poi sono gli stessi che avevano messo a capo della Rai una del Bilderberg: Monica Maggioni, che è attualmente presidente della Trilateral italiana. E ora vogliono opporsi a un giornalista totalmente libero che è pronto a fare gli interessi esclusivi della Rai e degli italiani? Sarebbe clamoroso". 


Lasciamo perdere  la scemenza  del sovranismo (leggi invece nazionalismo, e di quello greve),  come "parola presente nell’articolo 1 della Costituzione" ,  dove però si legge  pure  che la sovranità, “si esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.   Tra l’altro,  parlano proprio quelli che reputano il Parlamento inutile. Vabbè.
Quel che  è veramente  tragicomico è la difesa  di Foa,  complottista  di quelli tosti (chi ha tempo e voglia si faccia un giro  sulla Rete per scoprire gli  abiti ideologici del Presidente Rai designato*), con argomenti complottisti (la Bilderberg, la Trilateral), che non meritano neppure essere discussi. 
Questo il lato comico, anche perché, secondo Di Maio si tratterebbe di "rivoluzione culturale"... Quello  tragico è rappresentato dal fatto che un Vice Presidente del Consiglio si esprima, dinanzi agli italiani, ricorrendo a pseudo-argomentazioni da Bar Sport. Il lato grave è che il complottismo,  tema  prediletto da quelli che tirano a far tardi, sia entrato  in pompa magna  nell’agenda politica,  con il rischio, ormai più che evidente, visti i voti totalizzati  da Cinque Stelle e Lega, di moltiplicare, per dirla fuori dai denti,  i danni cerebrali  collettivi.
Piaccia o meno, i discorsi, campati per aria,   di Luigi Di Maio (largamente condivisi anche da Salvini,  il principale sponsor di Foa)  sono  da decerebrati.  Bugie politiche,  ripetute cento, mille, milioni di volte (anche questa storia,  l’abbiamo già sentita, purtroppo), nelle quali,  la  gente comune, che già di suo ama le scorciatoie cognitive,  finisce per credere.  E, quel che è peggio, per comportarsi di conseguenza. In primis,  quando si vota.  Danni che perciò potrebbero essere politicamente irreparabili.
Un’ultima cosa. Certo fatte le debite proporzioni. Però.   
A proposito di schiene dritte e di parole che  "tornano di moda".   Renzo De Felice,  nella sua biografia mussoliniana (volume secondo), mostra come i fascisti, una volta al governo, dopo la Marcia su Roma,  amavamo presentarsi, come quelli, con la “schiena dritta”, “gli uomini in piedi”,   “l’Italia di Vittorio Veneto”,    (espressione assai diffusa tra le camicie nere), e che Mussolini "nobilitò" presentandosi al Re, per ricevere l’incarico di formare il suo primo governo. 
Purtroppo,  ci vollero  più di vent’anni, per scoprire l’inganno.   E a che prezzo.
Cerchiamo di non commettere lo stesso errore. 


Carlo Gambescia   

(*)   Qui una sintesi del Foa-Pensiero:  https://www.vice.com/it/article/ywkb5g/marcello-foa-nuovo-presidente-della-rai    .