Luigi Di Maio su Marcello Foa
Quelli con la schiena dritta…
Peggio la toppa del buco. Alle giustissime proteste dei partiti di opposizione contro la designazione di Marcello Foa alla presidenza Rai
(ma anche l’altra nomina, quella dell’ Ad, lascia a desiderare), come ha replicato
quella cima di Luigi Di Maio? Che tra l'altro, a proposito delle due nomine ha parlato addirittura di "rivoluzione culturale"? Ha risposto così.
"Foa è un giornalista con la
schiena dritta che ha sempre fatto il suo mestiere con grande onestà
intellettuale e dimostrando totale indipendenza. Eppure oggi Pd e Forza Italia
lo accusano di sovranismo. Ma di che parliamo? 'Sovranità' è una parola
presente nell'articolo 1 della Costituzione. È una bella parola che sta
tornando di moda anche grazie a persone come Foa". Lo scrive il
vicepremier Luigi Di Maio, in un post su Facebook, parlando del nuovo
presidente indicato della Rai. "Quelli del Pd - prosegue Di Maio - poi
sono gli stessi che avevano messo a capo della Rai una del Bilderberg: Monica
Maggioni, che è attualmente presidente della Trilateral italiana. E ora vogliono
opporsi a un giornalista totalmente libero che è pronto a fare gli interessi
esclusivi della Rai e degli italiani? Sarebbe clamoroso".
Lasciamo perdere la
scemenza del sovranismo (leggi invece nazionalismo, e di quello
greve), come "parola presente nell’articolo 1 della Costituzione" , dove però si legge pure che la sovranità, “si esercita
nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Tra l’altro, parlano proprio quelli che reputano il Parlamento inutile. Vabbè.
Quel che è veramente tragicomico è la difesa di Foa, complottista di quelli tosti (chi ha tempo e voglia si faccia un giro
sulla Rete per scoprire gli abiti ideologici del Presidente Rai designato*), con argomenti complottisti (la Bilderberg , la Trilateral ), che non
meritano neppure essere discussi.
Questo il lato comico, anche perché, secondo Di Maio si tratterebbe di "rivoluzione culturale"... Quello
tragico è rappresentato dal fatto che un Vice Presidente del Consiglio
si esprima, dinanzi agli italiani, ricorrendo a pseudo-argomentazioni da Bar
Sport. Il lato grave è che il complottismo, tema
prediletto da quelli che tirano a far tardi, sia entrato in pompa magna nell’agenda
politica, con il rischio, ormai più che evidente, visti i voti totalizzati da Cinque Stelle e Lega, di moltiplicare, per
dirla fuori dai denti, i danni
cerebrali collettivi.
Piaccia o meno, i discorsi, campati per aria, di
Luigi Di Maio (largamente condivisi anche da Salvini, il
principale sponsor di Foa) sono da decerebrati. Bugie politiche, ripetute cento, mille, milioni di
volte (anche questa storia, l’abbiamo già sentita, purtroppo), nelle quali, la gente comune, che già di suo ama le scorciatoie cognitive, finisce per credere. E, quel che è peggio, per comportarsi
di conseguenza. In primis, quando si vota. Danni che perciò potrebbero essere politicamente irreparabili.
Un’ultima cosa. Certo fatte le debite proporzioni. Però.
A proposito di schiene dritte e di parole che "tornano di moda". Renzo De
Felice, nella sua biografia mussoliniana (volume secondo), mostra come i fascisti, una volta al governo,
dopo la Marcia
su Roma, amavamo presentarsi, come
quelli, con la “schiena dritta”, “gli uomini in piedi”, “l’Italia di Vittorio
Veneto”, (espressione assai diffusa
tra le camicie nere), e che Mussolini "nobilitò" presentandosi al Re, per ricevere
l’incarico di formare il suo primo governo.
Purtroppo, ci vollero più di
vent’anni, per scoprire l’inganno. E a che prezzo.
Cerchiamo di non commettere lo stesso errore.
Carlo Gambescia
(*) Qui una sintesi del Foa-Pensiero: https://www.vice.com/it/article/ywkb5g/marcello-foa-nuovo-presidente-della-rai .