domenica 22 luglio 2018

Dio benedica Sergio Marchionne




L’improvviso avvicendamento al vertice FCA, dettato dalle  gravissime condizioni di salute di Sergio Marchionne (lo si dà in fin di vita),   ha messo in luce due cose.
La  prima  è il silenzio totale del mondo politico, industriale e sindacale italiano, che sotto sotto gongola, perché il modello rappresentato da Marchionne  è l’esatto contrario del modello italiano.
Marchionne, non guardava (purtroppo l'imperfetto è quasi d'obbligo)  in faccia a nessuno e  faceva utili, le altre imprese   tendevano (e tendono)  la mano,  in attesa dell’aiuto pubblico. Quindi un personaggio odiato da Confindustria, da cui la Fiat era uscita, e nemico di un  sindacato, amico invece  del posto  a vita. Nonché, odiatissimo  dal governo attuale, nemico assoluto -  semplificando -  delle multinazionali,  e quindi anche dell’unica vera multinazionale italiana.  
Pertanto,  con la sua  "uscita di scena" -  ecco il retropensiero del blocco sindacal-industrial-politico -  tutto tornerà  come  prima. Il rompicoglioni (pardon, ma così era giudicato) se la vedrà  con i costruttori di automobili dell’ Al di là…
La seconda cosa, è  il ridicolo  atteggiamento dei mass media, in particolare dei giornali a grande tiratura,  che hanno  presentato  Marchionne come una specie di imprenditore sociale,  sorvolando sulla sua giustissima visione globalista, oggi però non più di moda.   Per capirsi: ha comprato Chrysler? Per fare un favore a Obama.  Nessun accenno alla guerra che gli hanno fatto in Italia, politici, sindacati , industriali e giudici. Un quasi santo o meglio  il profeta del messia Obama. 
L’Italia, promuove e rimuove. Meglio non dire troppo.  Non ci si interroga sulle ragioni  che hanno tramutato in vincente  la Fiat  di Marchionne.  Che poi è solo una:  globalizzazione. Accettare la sfida della globalizzazione. E vincerla.  Altro che il chilometro zero  e le stupidaggini sovraniste…  
Marchionne ha fatto grande la Fiat, e aiutato  anche l’Italia, perché grazie alle battaglie vinte all’estero ha evitato  il tracollo.  Qualche posto di lavoro è andato perduto, ma senza Marchionne la Fiat avrebbe portato i libri contabili in tribunale. Altro che contare gli utili come  - fortunatamente - è accaduto.
Ora  FCA  è più forte che mai.  Si è comprata pure Ronaldo.  Dio benedica Sergio Marchionne. E quando sarà,   gli spalanchi le sue Porte. Se lo merita il Paradiso. Eccome.

Carlo Gambescia