mercoledì 25 luglio 2018

Salvini non vuole  “ l’ elemosina” UE...
 Nazionalismo da mendicanti



Si comincia sempre così.  Faremo da soli, tireremo diritto,  il ricatto delle Sanzioni e della Società delle Nazioni...  Musica vecchia.   Dopo di che però,  Mussolini  ci portò al macello, illudendosi - lui -  di condurre una guerra breve e vittoriosa "al risparmio". Insomma,  a spese di Hitler.  Che alla fine invece ci presentò il conto, salatissimo. Nazionalismo da mendicanti. Dimenticavamo, ora si chiama sovranismo. 
Ieri Salvini, con lo stesso piglio autoritario, che piace tanto (così pare) agli italiani,  ha definito "elemosina" una proposta razionale di aiuto economico e organizzativo (quindi non solo economico), tra l'altro da noi sollecitata, proposta  non diretta solo  all’Italia  ma a  tutti i paesi UE disposti - perché la sostanza della misura è questa - a implementare, in tempi rapidi,  otto settimane,  nei centri preposti ("controlled centers"), l’identificazione e la riallocazione  degli immigrati sbarcati (1).
Salvini,  con la solita furberia (all’estero, giustamente  nota,  come “italiana”)   ha  dichiarato   che  "l'elemosina [l’UE]  se la può tenere”, dal momento che “noi vogliamo chiudere i flussi in arrivo per smaltire l'arretrato di centinaia di migliaia di presenze. Non chiediamo soldi ma dignità e ce la stiamo riprendendo con le nostre mani".
Al di là delle parole, che dicono le cifre?  A  fine 2017, come riporta il “Sole 24 Ore”,  secondo il Viminale, nelle varie stutture di accoglienza  erano presenti  184 mila persone (2).  Ora,  stante  la qualità-quantità del personale in servizio  e gli scarsi  fondi in uso,   per  “smaltire l’arretrato”   ci vorranno anni…  Ciò  significa che Salvini si fa scudo dell’incapacità della burocrazia italiana - che tra l’altro titilla in chiave nazionalista  -  per giustificare, dal momento che non ha la tessera oro della Caritas,  politiche a sfondo razzista.
Per contro, con l’aiuto europeo, che non  consiste  solo nei contestati seimila euro per ogni profugo, ma prevede  incrementi organizzativi (di personale, ad esempio un "support staff" UE), l’Italia potrebbe finalmente snellire quei processi di identificazione  capaci di  favorire  più rapide procedure di rimpatrio e di secondo movimento (di persone, dunque, identificate). E invece che si fa? Ci si nasconde dietro il parassitismo burocratico italiano, mettendolo al riparo del tricolore.  
In realtà, Salvini non vuole “smaltire nulla”… Anzi, più sale la tensione sociale, più egli  spera di prendere voti. Ricorre alla paura come  a un specie di  martello politico. Tra l'altro,  in  una fase in cui gli sbarchi sono diminuiti, e di molto. Salvini grida, grida, grida, senza  preoccuparsi  delle conseguenze.  A cominciare da un crescente  razzismo diffuso.   E attenzione - questa è per i tanti che venerano Salvini -   lo stesso piglio autoritario  che il leader leghista usa  verso l’ UE, potrebbe, quanto prima,  usarlo contro  gli italiani… L’autoritarismo è un’arma a doppio taglio.  E il suo confine con la nostalgia fascista (dei "treni in orario" e del "rispettati nel mondo" ) resta molto sottile.  Altro che antiquariato politico...         
Come concludere?  È proprio vero, per dirla con un grande  e vero conservatore, che il patriottismo  è l’estremo rifugio delle canaglie.

Carlo Gambescia                   




(1)  La  si legga (integralmente) qui:   http://www.ansa.it/documents/1532425655795_propostaUe.pdf