Salvini non vuole “ l’ elemosina” UE...
Nazionalismo
da mendicanti
Si
comincia sempre così. Faremo da soli,
tireremo diritto, il ricatto delle Sanzioni e della Società delle Nazioni... Musica vecchia. Dopo di che però, Mussolini ci portò al macello, illudendosi - lui - di condurre una guerra breve e vittoriosa "al risparmio". Insomma, a
spese di Hitler. Che alla fine invece ci
presentò il conto, salatissimo. Nazionalismo da mendicanti. Dimenticavamo, ora si chiama sovranismo.
Ieri
Salvini, con lo stesso piglio autoritario, che piace tanto (così pare) agli
italiani, ha definito "elemosina" una
proposta razionale di aiuto economico e organizzativo (quindi non solo
economico), tra l'altro da noi sollecitata, proposta non diretta solo all’Italia ma a tutti i paesi UE disposti - perché la sostanza della misura è questa - a implementare, in tempi
rapidi, otto settimane, nei centri preposti ("controlled centers"),
l’identificazione e la riallocazione
degli immigrati sbarcati (1).
Salvini, con la solita furberia (all’estero, giustamente nota, come “italiana”) ha dichiarato che
"l'elemosina [l’UE] se la
può tenere”, dal momento che “noi vogliamo chiudere i flussi in arrivo per smaltire
l'arretrato di centinaia di migliaia di presenze. Non chiediamo soldi ma
dignità e ce la stiamo riprendendo con le nostre mani".
Al di là delle parole, che dicono le cifre? A fine 2017, come riporta il “Sole 24 Ore”, secondo il Viminale, nelle varie stutture di accoglienza erano presenti 184 mila persone (2). Ora, stante la qualità-quantità del personale in servizio e gli scarsi fondi in uso, per “smaltire
l’arretrato” ci vorranno anni… Ciò significa che Salvini si fa scudo dell’incapacità
della burocrazia italiana - che tra l’altro titilla in chiave nazionalista - per
giustificare, dal momento che non ha la tessera oro della Caritas, politiche a sfondo razzista.
Per contro, con l’aiuto europeo, che non consiste solo nei contestati seimila euro per ogni profugo, ma prevede incrementi organizzativi (di personale, ad esempio un "support staff" UE), l’Italia potrebbe finalmente snellire quei processi di identificazione capaci di favorire più rapide procedure di rimpatrio e di secondo
movimento (di persone, dunque, identificate). E invece che si fa? Ci si nasconde
dietro il parassitismo burocratico italiano, mettendolo al riparo del tricolore.
In realtà, Salvini non vuole “smaltire nulla”… Anzi, più sale la tensione sociale,
più egli spera di prendere voti. Ricorre alla
paura come a un specie di martello politico. Tra l'altro, in una fase in cui gli sbarchi sono diminuiti, e di molto. Salvini grida, grida, grida, senza preoccuparsi delle conseguenze. A cominciare
da un crescente razzismo diffuso. E
attenzione - questa è per i tanti che venerano Salvini - lo stesso piglio autoritario che il leader leghista usa verso l’ UE, potrebbe, quanto prima, usarlo contro gli italiani… L’autoritarismo
è un’arma a doppio taglio. E il suo confine con la nostalgia fascista (dei "treni in orario" e del "rispettati nel mondo" ) resta molto sottile. Altro che antiquariato politico...
Come concludere? È proprio
vero, per dirla con un grande e vero
conservatore, che il patriottismo è l’estremo
rifugio delle canaglie.
Carlo Gambescia
(1) La si legga (integralmente) qui: http://www.ansa.it/documents/1532425655795_propostaUe.pdf