Conte, Salvini e Meloni, i più amati
dagli italiani
Sondaggi e disturbo bipolare
L’uso
dei sondaggi d’opinione rimanda alla società americana Gallup. Se ricordiamo bene i
primi sondaggi risalgono alle vittoriose
campagne elettorali di Franklin Delano
Roosevelt negli anni Trenta del Novecento.
I
limiti dei sondaggi sono però l’insincerità dell'intervistato e la natura volatile delle
opinioni. Certo, in caso
di elezioni (parliamo di
poche ore prima o dopo) possono
indicare una tendenza di voto, diciamo le linee generali, spesso avvicinandosi
ai risultati effettivi. In tutti gli altri casi però, valgono
in politica come i tanti altri sondaggi sui prodotti commerciali,
ossia risentono dell’esposizione mediatico-pubblicitaria “della merce”. Il prodotto più gradito, a parità di
condizioni, è quello più esposto.
Pertanto nel caso della preferenza per questo o quel politico, i “tassi” di popolarità andrebbero sempre
rapportati alla quantità di passaggi televisivi, alla copertura sulla carta stampata e
digitale, oggi in particolare sui
social.
Però
ci sono anche altre modalità di lettura dei sondaggi. Diciamo metapolitica. E qui veniamo al punto. Un sondaggio Demos & Pi
uscito su “Repubblica” indica il crescente gradimento degli italiani per Conte,
Salvini e Giorgia Meloni, rispettivamente, al 53, 42, 43. La leader di FdI supera addirittura il “Capitano” (*).
Salvini
e Meloni dicono cose terribili, da
estrema destra, Conte invece si
atteggia a moderato e amico del popolo. A dire il vero anche Salvini e
Meloni si dichiarano “amicissimi” degli italiani.
In realtà, questi tre nomi in cima alla lista, inutile
andare sugli altri, indicano che
l’elettore italiano, per ora ovviamente, premia un trasformista e due
estremisti. Due approcci alla politica, che rimandano a modalità opposte: i maneggi carezzevoli
nel caso di Conte, la promessa della fine di ogni maneggio nell’ Aldiquà nel caso di Salvini e Meloni.
Il
che, per usare il sondaggio, in chiave metapolitica. indica due cose.
La prima, che i risultati confermano il disorientamento dell' elettorato. Sospeso tra le brutte copie di
Andreotti e Mussolini. Tra il salotto e le barricate, tra l’ordine e il
disordine.
La
seconda, che i sondaggi d’opinione sono utili, non in
quanto tali (salvo se strettamente elettorali), ma per la capacità di fornire nel tempo una fotografia collettiva, metapolitica, degli
umori politici, al di là dei nomi e della natura volatile dello strumento. Sotto
quest’ultimo aspetto siamo davanti a una bruttissima istantanea, che conferma le tendenze populiste degli ultimi anni. La foto raffigura l'Italia come una società affetta da disturbo bipolare. Insomma, un Paese che alterna fasi di depressione a fasi di euforia. O se si vuole, composta di euforici e depressi che convivono insieme, scambiandosi di volta in volta i ruoli. Un disastro.
Pertanto
il vero punto politico del sondaggio di “Repubblica”, non è rappresentato da una specie di campionato di calcio interno
a una casa di cura per disturbati mentali, ma dalla gravissima questione di come aiutare a guarire l’Italia
dal disturbo bipolare.
Fuor
di metafora, come far capire agli italiani
che Conte, Salvini e Meloni sono il problema, non
la soluzione?
Carlo Gambescia
(*) Sondaggio rilanciato dalle agenzie di stampa. Come qui: https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/10/05/sondaggio-conte-resiste-meloni-supera-salvini_yI0doiLSN4G2EzCmpdrKGN.html