La manifestazione di oggi delle destre razziste a piazza San Giovanni
Rieccoli
Salvini
con un colpo di tweet anticipa lo
striscione che sarà di quinta oggi a piazza San Giovanni. Vi si legge:
“Orgoglio italiano! Una patria da amare e difendere”.
Ora, il vero punto non è la polemica, rilanciata
dai mass media (di destra e non ), sulle insegne e simboli dei partiti
presenti o meno, bensì un altro. Quale?
Passi
per l ’ ”orgoglio italiano”, che suona tanto nazionale di calcio e sfilata di
moda. Come pure una “patria da amare”, che fa molto Mulino Bianco. Ma quel “difendere”... Da chi? Dal nemico numero uno di una destra razzista:
gli immigrati. Perché, non vediamo truppe nemiche e armate al confine leste a invaderci….
O bombardieri nemici pronti a
distruggere le principali città italiane…
Pertanto
quel “difendere” è il leitmotiv di una destra che tutto
è, eccetto che liberale e tollerante.
Perché
c’è amore di patria e pseudo-amore di
patria. Un conto, come nel Risorgimento,
è liberare l’Italia dall'Austria o entrare a Trieste, completando un ciclo storico, come nel 1918, un’altro è
predicare l’odio. Insomma farne un’arma
politica, parlando di pseudo-invasioni che esistono sono nei cervelli politicamente
malati, populisti e neofascisti, di Salvini e Meloni.
Lo
striscione di San Giovanni, insomma, non sta dalla parte dell’Italia di Cavour, Giolitti e Bissolati, ma da quella di Crispi e
Mussolini. Inutile evocare le disavventure politiche italiane in Africa e nel mondo legate ai due infausti nomi.
Eppure,
gli italiani, sembrano non ricordare. O forse fanno finta. E così una destra
impresentabile, che attinge al peggiore nazional-razzismo, può tornare a parlare, applaudita e votata, di confini da difendere.
Come
concludere? Rieccoli. Purtroppo.
Carlo Gambescia