Umbria, non ha vinto il centrodestra ma
la destra dura e pura
Lunedì "nero"
Se
si fosse votato per le politiche, la destra, quella dalle evidenti propensioni neofasciste e populiste, maggioritario o non maggioritario, con
il 47 per cento (Lega più FdI) ora avrebbe i numeri per governare il Paese,
anche senza Forza Italia, ridotta al 5 per cento.
Pertanto, in Umbria ha vinto la destra dura e pura: quella razzista, quella del Mussolini consigliato male, quella paternalista e statalista , quella nemica del liberalismo e del dibattito civile. Anche se in versione iena ridens. Un lunedì "nero". In tutti i sensi.
Inutile
cercare scuse negli errori del Pd e del M5s, accettando i triviali luoghi comuni (per semplificare) fascio-leghisti. In realtà, l’Umbria è una regione amministrata benissimo. E da sempre. O comunque meglio di molte altre regioni. Basta fare un giro turistico, anche breve, per
le sue ridenti città e cittadine, per scoprire bellezza ben curata, ordine e pulizia. La Sanità umbra resta un modello (*). Sono commenti banali, ma necessari. Perché?
La
risposta purtroppo è semplice e si chiama ubriacatura politica.
Che capita quando si beve troppo? Che si straparla, si canta, si balla, si dicono cose che da sobri non si direbbero mai. Magari ingiurie, rischiando di provocare risse da saloon.
Che capita quando si beve troppo? Che si straparla, si canta, si balla, si dicono cose che da sobri non si direbbero mai. Magari ingiurie, rischiando di provocare risse da saloon.
Insomma, non ci si comporta da diligenti cittadini. Si trascurano o violano le regole. Senza badare alla natura autolesionistica degli atti. Ed è ciò che sta accadendo non solo in Italia, ma in Germania, in Catalogna,
addirittura in Cile, nazione dall’economia sanissima e in crescita. Altro che farsi parte diligente...
Sembra che la gente comune sia come stanca di vivere in pace e di accontentarsi
delle aspirazioni a una vita borghese. Si
vuole di più, ma senza impegnarsi. Illudendosi che la scorciatoia populista e
razzista sia la risposta a ogni problema.
O meglio pseudo-problema. In argomento, si veda l'ottimo libro di alta divulgazione, Factfullness
(Rizzoli 2018) scritto da Hans Rosling, un medico, statistico e professore
universitario. Dove si spiega, cifre alla mano,
come la gente comune sia vittima di
enormi distorsioni cognitive perfino sulle proprie condizioni economiche, per non parlare dell’immigrazione
trasformata in invasione che non c’è.
Purtroppo,
esiste una demagogica cultura del vittimismo politico che blandisce la gente
comune. La coccola e tratta alla stregua dei bambini viziati e capricciosi. Un vittimismo sul quale però speculano neofascisti e populisti. Sicché, una volta ubriaca di bugie, la gente comune li vota, credendo nelle ricette miracolose.
Il
che prova, ancora un volta, quanto la democrazia sia una specie di scatola
vuota dentro la quale si può mettere di tutto, perfino le idee dei suoi nemici.
Che
fare? Con gli ubriachi come ci si comporta? Si
aspetta che passi. E con i popoli ubriachi? Si attende - come fece Croce dinanzi al fascismo - che si
compia il loro destino. Insomma, che la realtà si vendichi. Anzi che faccia giustizia.
Certo, i costi potrebbe essere alti. Ma con gli ubriachi non si ragiona.
Carlo Gambescia
(*) Qui i risultati (2018) dell'inchiesta di Demoskopika http://www.ansa.it/umbria/notizie/sanita_welfare/2018/03/29/sanita-dellumbria-tra-prime-in-italia_0204e47f-a573-4489-80aa-389e8f8aea2a.html