Troppo tardi per lamentarsi dei toni da
Bar Sport
Salvini?
Un giostraio al potere
Ci
si lamenta, come oggi Battista sul “Corriere della Sera”, dei toni da Bar Sport di
Matteo Salvini, che proprio ieri
ha mandato a quel paese il procuratore capo di Torino, Armando Spataro.
Diciamo
che è troppo tardi per storcere il naso,
ora che il più bravo del Bar Sport è Vice Presidente del Consiglio, e per
giunta adorato da quella stessa “gente”
aizzata per decenni contro “la casta”
dalle pagine dei principali quotidiani italiani. Quelli a grande tiratura
proprio come il “Corriere”: giornaloni, per dirla
tutta, che nei toni hanno preceduto,e di gran lunga, la canea Social.
Ci
si dovrebbe invece interrogare sulle ragioni della caduta della deferenza
politica. Probabilmente - cosa del resto nota - Tangentopoli,
fu il momento topico in cui per la prima volta nella storia della
Repubblica vennero messi sotto processo
e polverizzati per via giudiziaria, a furor di media e popolo, i partiti moderati e riformisti che avevano governato l’Italia fino ad allora.
Con
Tangentopoli, la formula magica “uomini politici uguale ladri”, da sempre
apprezzata dall’italiano collettivo, diventò da argomento antipolitico, politico. Il “piove, governo
ladro”, venne legittimato. E in pompa magna. Con gravissimi effetti di ricaduta sull’antropologia
politica e culturale degli eletti e degli elettori.
Pertanto, è inutile lamentarsi se un personaggio come Salvini che, se non avesse sfondato con la politica si sarebbe sistemato come giostraio, con l'hobby magari del tifo estremo, appaia oggi ai suoi elettori come il più bravo del Bar Sport.
Pertanto, è inutile lamentarsi se un personaggio come Salvini che, se non avesse sfondato con la politica si sarebbe sistemato come giostraio, con l'hobby magari del tifo estremo, appaia oggi ai suoi elettori come il più bravo del Bar Sport.
Esiste
una via d’uscita? I corsi di galateo
politico, possono avere senso, quando il
mondo intorno - insomma, la società - si mostra capace di apprezzare le buone maniere istituzionali,
la sobrietà di parola, la prudenza
politica, e così via.
L'esatto contrario dell’ Italia di oggi che si è tramutata in un gigantesco Bar Sport. Dove vince il politico dalla battuta facile e dall’insulto gratuito. Quel politico che, come da contratto, riesca a provare, con applicazione sistematica, di non nutrire rispetto per nessuno. Pertanto Salvini, che eccelle nel genere, continuerà a comportarsi da rozzo giostraio. Tra applausi ed evviva. Perché dovrebbe cambiare?
L'esatto contrario dell’ Italia di oggi che si è tramutata in un gigantesco Bar Sport. Dove vince il politico dalla battuta facile e dall’insulto gratuito. Quel politico che, come da contratto, riesca a provare, con applicazione sistematica, di non nutrire rispetto per nessuno. Pertanto Salvini, che eccelle nel genere, continuerà a comportarsi da rozzo giostraio. Tra applausi ed evviva. Perché dovrebbe cambiare?
La
deferenza politica, che rinvia all’idea di rispetto tra le persone, e più in
generale alla socializzazione diffusa
del principio di autorità, nelle democrazie è sempre in pericolo, dal
momento che il principio di sovranità ha radici in un popolo che invece sembra
gradire i modi spicci e le scorciatoie demagogiche.
Di riflesso, quanto più si vezzeggia il popolo tanto più si
favoriscono i personaggi come Matteo
Salvini. Non lo diciamo noi, ma forse il
primo sociologo della storia, un certo Aristotele, assai diffidente dei
risvolti demagogici della democrazia. Pertanto,
nei governanti, occorre prudenza e anche stile istituzionale. Proprio ciò che è mancato dal 1992 in poi.
Sicché
ci ritroviamo con un giostraio al potere. E capotifoso.
Carlo Gambescia