Tassa sul volontariato
Allarmi son tornati!
Nell’immaginario
di estrema destra, la Caritas
è un centro raccolta di comunisti, un’organizzazione pseudo-umanitaria, che,
secondo il cervello dei dementi che sognano nuovi Mussolini e Hitler, favorirebbe quel processo di “sostituzione dei popoli europei”,
sull’agenda, ovviamente, delle “élite mondialiste”, tra i cui capi spiccherebbe, immancabile, “l’ebreo
Soros”. E alla Caritas , vengono frettolosamente assimilate altre organizzazioni di volontariato, laiche o meno, tra le quali le "scellerate" Ong. Organizzazioni "di negrieri", che, sempre secondo i populisti senza camicia nera
(per ora) , salverebbero dei poveracci che stanno per affogare, solo per assecondare, guadagnandoci sopra, l’ingresso di terroristi e
criminali in Europa.
Pertanto, la storia dell’eliminazione degli sgravi Ires alle associazione di volontariato, non è solo una questione di tasse e di equità, come tenta di far credere il neo-balilla Tria. In realtà, dietro c’è il lavorio ideologico di un immaginario neofascista, pienamente condiviso da Salvini e da larga parte degli alleati pentastellati. Immaginario, ora al potere. E che quindi si vendica.
Ma c’è dell’altro. Una cosa pericolosissima, che si chiama stato etico. Il top dell’anti-pluralismo.
Esemplare, a tale proposito, la dichiarazione “gentiliana” (da Giovanni Gentile, il filosofo dello stato etico fascista), del Ministro della Giustizia targato Cinque Stelle, Alfonso Bonafede:
Pertanto, la storia dell’eliminazione degli sgravi Ires alle associazione di volontariato, non è solo una questione di tasse e di equità, come tenta di far credere il neo-balilla Tria. In realtà, dietro c’è il lavorio ideologico di un immaginario neofascista, pienamente condiviso da Salvini e da larga parte degli alleati pentastellati. Immaginario, ora al potere. E che quindi si vendica.
Ma c’è dell’altro. Una cosa pericolosissima, che si chiama stato etico. Il top dell’anti-pluralismo.
Esemplare, a tale proposito, la dichiarazione “gentiliana” (da Giovanni Gentile, il filosofo dello stato etico fascista), del Ministro della Giustizia targato Cinque Stelle, Alfonso Bonafede:
«"Tra le priorità di questa manovra su
cui non abbiamo fatto un passo indietro nemmeno di un millimetro c’è il reddito
di cittadinanza che va incontro alle fasce più deboli del Paese. Ritengo che le
preoccupazioni della Cei siano immotivate" dice il ministro, per il quale
il reddito di cittadinanza è "la norma che per eccellenza va incontro a
chi si trova in una crisi economica e ha bisogno di formarsi per essere
reinserito nel mondo del lavoro". »
Capito?
Solo lo Stato deve occuparsi di queste cose. Tutti gli altri in riga.
Qui,
cari amici lettori, ripetiamo, non è in gioco il taglio di una agevolazione fiscale, ma un principio di libertà. Come ad
esempio, per gli sgravi fiscali, spesso anche aiuti diretti, ai giornali, soprattutto se piccoli. Ora nel mirino di un analfabeta funzionale
e politico come Vito Crimi.
Qui
è in gioco, il diritto al pluralismo informativo
e assistenziale, che può essere garantito, anche attraverso forme di
defiscalizzazione.
Piace ricordare che quando Cavour, nel Piemonte liberale, che si preparava a unire l’Italia,
approvò le misure di secolarizzazione
dei beni degli istituti religiosi, salvò quelli che svolgevano attività
sociali. Proprio per garantire il pluralismo di una funzione societaria importante.
Cavour però, era liberale a tutto tondo. Bonafede, a quanto pare, no.
Cavour però, era liberale a tutto tondo. Bonafede, a quanto pare, no.
Carlo Gambescia