lunedì 2 settembre 2019

Marcello Veneziani, il sacrestano di Papa Francesco

Con la Rivoluzione  Francese apparve la figura dell'  intellettuale  controrivoluzionario che pretendeva di insegnare al papa come  fare il papa.  De Maistre, pensatore comunque non banale,  fu il primo della serie, Maurras, nazionalista integrale finito nelle braccia di Hitler,  tra gli ultimi.   
De Maistre e Maurras  non erano benvisti dai   papi del  tempo. Pontefici come Pio VII e Pio X, pur non essendo progressisti,  guardavano  astutamente  verso il cambiamento.  Fino al punto che nel 1926 l' Action Française, creatura politica di Maurras, fu addirittura pubblicamente condannata e i suoi iscritti esclusi dal sacramenti.

Il motivo ufficiale  del dissenso papale era semplice: la subordinazione, tipica in questi pensatori, della religione alla politica.  Quello ufficioso,  che contava più di ogni cosa, rinviava invece alla fastidiosa ingerenza dei laici negli affari interni del papato.  In sintesi, la chiesa comunque clericale perché non aveva rinunciato alla  "reconquista",  teneva a distanza  la destra reazionaria, per avere le mani libere. Detto altrimenti: il papa, clericale  si difendeva  dal  clericalismo dei clericali.  I  papi  non volevano   sacrestani. E non ne vogliono  neppure oggi.
A questa  figura di  smorzacandele  abbiamo subito  pensato leggendo il pezzo contro Papa Francesco scritto da Marcello Veneziani (*) . Dove  l’intellettuale di Bisceglie, rispolverando vecchi luoghi comuni,  assume la difesa d'ufficio dell’estrema destra nazionalista, pardon sovranista, criticata dal pontefice.  Attenzione però,  perché il punto è importante:  Veneziani attacca il papa  in  nome del clericalismo. Insomma,  del  sostegno all’impegno politico della chiesa,  ma  a destra.   Per capirsi, se il papa dicesse cose di destra, Veneziani sarebbe il primo a difenderlo. 

Papa Francesco invece dice cose di sinistra. Però, come insegna Augusto Del Noce, il clericalismo può essere di destra come di sinistra. E nel caso del papa argentino si tratta per l’appunto  di  un clericalismo di sinistra,  perché si può essere clericali, nel senso di perseguire vantaggi mondani per la chiesa, anche  cercando di andare braccetto con la sinistra. Veneziani invece pretende che la chiesa svolti a destra, quindi  si fa interprete  del  clericalismo di destra.  Perciò  pari sono:  il papa e il suo sacrestano.   

Carlo Gambescia