Arriva il governo dei “profughi
ambientali”?
Destra
e sinistra superate? Errore. Il governo giallo-rosso che sta per decollare
è probabilmente quello più a sinistra
dell’intera storia repubblicana. Il programma, per quel che si è letto, è la quintessenza del sinistrismo
sconclusionato alla Corbin, di cui Giuseppe Provenzano, prossimo (annunciato) Ministro del Lavoro, è ammiratore (*).
Notare
il silenzio di Confindustria. Tace,
perché teme il peggio. Si prepara - e questo valga per gli italiani con la testa
ancora al mare - una valanga di tasse ecologiche. E conseguenti cervellotici divieti. Altro che riduzione del cuneo ( che tra l'altro è robetta), Greta è viva e lotta con Zingaretti, Di Maio e
Conte. Inutile perciò parlare di come il
Conte Rosso Bis spolperà gli italiani.
Che
dire? Tasse a parte, per ora, ci siamo liberati di Salvini e delle sue prove
tecniche di razzismo. Il che non è poco. Però qui va fatta
una precisazione. Non vorremmo che dalla
buffonate xenofobe si trascorresse alle buffonate xenofile. Altrettanto pericolose.
I
profughi vanno accolti a braccia aperte. Ci mancherebbe altro. L’ingresso di tutti gli
altri immigrati va invece sottoposto alle leggi della domanda e dell’offerta.
Diciamo questo perché ultimamente la sinistra global, quella che nell'Onu scorge l' eccellente prolungamento leninista della dittatura del proletariato mondiale, ha inventato il concetto di “profugo ambientale” (**). E chi sarebbe ? Chiunque fugga dai disastri ambientali. E dal momento che il capitalismo avrebbe distrutto il pianeta, saremmo tutti profughi ambientali.
Capito la furbata? Così
con un solo colpo la sinistra mondiale si prepara
a rilanciare la lotta di classe tra profughi
ambientali, il nuovo proletariato, e i capitalisti, sfruttatori del pianeta.
E quella italiana?
Carlo Gambescia
(*) Si veda Giuseppe Provenzano, La sinistra e la scintilla, Donzelli 2019. Provenzano è stato scelto da Zingaretti come responsabile per il lavoro del Pd.
(**) Ad esempio si legga qui: https://www.internazionale.it/opinione/marina-forti/2016/10/06/profughi-ambientali-ventunesimo-secolo