Il trasbordo dei profughi dalla
Ocean Viking alle vedette della guardia costiera
Prove tecniche di umanità
Invitiamo
i lettori a non farsi trascinare dagli opposti estremismi. Anche perché, purtroppo, quelli che credono nella buffonata salviniana della “difesa
dei confini” non sono pochi. Infatti, stando ai sondaggi, la proporzione tra coloro che sono per la chiusura dei porti e coloro che sono per l’apertura raggiunge punte di tre a uno.
Pertanto
a gioire per le ottantadue persone della Ocean
Viking, nave Ong, che stanno sbarcando a Lampedusa, sarà soltanto un italiano su tre.
Diciamo
che al di là del trionfalismo di certa sinistra che ancora crede nella lotta di
classe, da rimpolpare con i "proletari" extraeuropei, e delle brutali proteste della destra razzista, resta la questione del controllo dei flussi e delle
redistribuzione (brutta parola) dei
profughi, che ovviamente va affrontata in chiave europea.
Naturalmente, il fatto
che gli ottantadue profughi saranno
accolti, come si dice, anche da altri paesi Ue rappresenta una prova tecnica
(sbarco sicuro e condivisione) di umanità intra ed extraeuropea per guardare con fiducia al futuro,
soprattutto verso coloro che chiedono aiuto.
Resta
però un problema di fondo, quello dei tre italiani contro uno, che un
personaggio politicamente squallido come Salvini, dall’opposizione, continuerà a sfruttare senza alcuna remora, in
nome del cesarismo democratico. Spingendo, per reazione, l’estrema sinistra,
che vede negli immigrati rinforzi per la
lotta di classe, a radicalizzare le proprie posizioni, provocando controreazioni a destra, e così via, lungo la spirale dell'odio politico.
Si
dovrebbe invece tentare di uscire da questo pericoloso aut aut propagandistico che fa la fortuna degli opposti estremismi: da
un lato il razzismo, etnocentrico, di Salvini
e della destra; dall’altro il razzismo, sociocentrico (che cos’è la lotta di
classe se non un forma di razzismo sociale?) della sinistra estrema in compagnia
di certa sinistra presunta moderata che in odio a Salvini sposa, di regola o quasi, le posizioni della sinistra estrema.
Ecco
perché consigliamo ai lettori di non farsi trascinare in questo gioco sporco
del muro contro muro che di fatto finisce per premiare il razzismo di
Salvini. E per quale ragione? Spieghiamo subito.
Perché, come purtroppo provano studi e ricerche, il concetto di universalismo, a livello di senso comune, in quanto astratto (nel senso che richiede uno sforzo cognitivo non alla portata di tutti) è più difficile da comprendere e praticare rispetto a quello di particolarismo, invece intuitivo ( nel senso che basta un semplice sguardo), alla base dell’etnocentrismo e delle manifestazione xenofobe.
Perché, come purtroppo provano studi e ricerche, il concetto di universalismo, a livello di senso comune, in quanto astratto (nel senso che richiede uno sforzo cognitivo non alla portata di tutti) è più difficile da comprendere e praticare rispetto a quello di particolarismo, invece intuitivo ( nel senso che basta un semplice sguardo), alla base dell’etnocentrismo e delle manifestazione xenofobe.
Ora
aspettarsi che un leader agitatore e rozzo come Salvini molli una presa così ghiotta è impossibile, come pure che i suoi
nemici giurati, a sinistra, inevitabilmente provocati, non optino per politiche irrealiste.
Servono,
in prospettiva, proprio per smorzare l'ira collettiva, politiche serie in grado di distinguere tra immigrazione
economica e accoglienza per ragioni umanitarie. E soprattutto, politiche
condivise con l’Unione Europea e rispettose del ruolo delle Ong. Il che, ripetiamo, non significa non accogliere i profughi, che vanno aiutati a prescindere.
Quel
che sta accadendo a Lampedusa potrebbe essere un primo passo verso la
normalizzazione, al quale però, proprio perché sia tale, devono seguire
politiche organiche. Dal momento che la logica dell’emergenza favorisce
solo la propaganda degli estremisti. Insomma, dei razzismi di destra come di sinistra.
Carlo Gambescia