I nuovi mostriciattoli
Cantava
Battisti: “Come può uno scoglio arginare
il mare…”. Che c’entra il grande Lucio con la manifestazione di ieri? Che ha visto in prima fila i nuovi bambini
del dio Pan?
C’entra,
eccome. Perché la nostra società, che deve la sua fortuna alla libertà di
stampa, ne perirà. Una libertà faticosamente guadagnata, neppure due secoli
fa, rischia di morire di catastrofismo: una macabra visione del mondo che viene alimentata a ondate crescenti dall'irresponsabile allarmismo mediatico. Esiste al riguardo una interessante letteratura sociologica ovviamente ignorata dagli stessi giornali.
Pertanto, come
può lo scoglio della ragione e del pensiero critico arginare il quotidiano mare di notizie catastrofiche, accuratamente
scelte, per imporre, attraverso il populismo
ambientale, ciò che di fatto
si trasformerà nel colpo di grazia per l’Occidente.
Anche
il nostro è catastrofismo? No. Perché, cosa che i giornali non dicono, mentre le nostre società, preda di un isterismo
ambientale infantile, di nome e di fatto, singhiozzano su stesse, il mondo non occidentale, popolazioni islamiche comprese, mira a
svilupparsi e perseguire uno stile di
vita occidentale, quanto meno per i consumi, senza tanto rispetto per quel taglio dei costi ambientali e distopiche
transizioni, sacralizzati invece in
Occidente.
In Italia, come in altri paesi occidentali, si sono rivisti i balilla. Che tristezza sentire i bambini, con le loro vocine affaticate e strozzate, urlare slogan illiberali inventati da altri e rilanciati dai media.
Fissi
davanti alla tv, noi adulti, con i
nostri piagnistei, stiamo offrendo il
fianco ai potenti competitori economici
e politici dell’Occidente. Il triste spettacolo dei
bambini fanatizzati - veri e propri mostriciattoli - dai vecchi nemici del capitalismo, verdi, neri, rossi che
siano, è qualcosa di tragico e comico al tempo stesso.
Tragico,
perché come abbiamo detto, la tanto auspicata regolamentazione ambientalista
rischia di uccidere libertà economica,
massacrando la produttività, e di influire sulle divisioni politiche interne all’Occidente, rimettendo in discussione il modello di sviluppo
liberale. Sociologia e metapolitica insegnano che il nesso tra emergenze e dittature è strettissimo.
Comico,
perché è l’Occidente stesso, come animato da
una volontà autodissolutiva, a
rinnegare i valori di libertà politica ed economica che lo hanno
fatto grande. Un suicidio collettivo assistito,
che vede protagonisti quei
politici che leccano i piedi ai nemici interni dell’Occidente, vecchi e nuovi: tutti animati dallo stesso odio verso l’economia di mercato e la libertà
economica.
Il
che spiega il ruolo cruciale dei mass media, tradizionali e digitali, che
invece di difendere i valori che li hanno fatti grandi, assecondano le onde tempestose della burrasca populista. Il catastrofismo ambientalista rischia di sommergere le istituzioni politiche ed economiche dell’Occidente.
Non osiamo entrare nel merito della questione climatica. Rileviamo però che la
Terra ha miliardi di anni e che la nostra civiltà si è sviluppata in un periodo interglaciale, che crediamo sia tuttora
in corso. Possono due secoli di libera crescita economica averlo accentuato? Non crediamo. Basta aver studiato un poco di storia universale della Terra e
degli Uomini ( e qui serve la maiuscola,
contro l’ olismo d’accatto). La Terra, dicevamo, segue il suo corso, ignorando uomini e dinosauri.
Si dia piuttosto
un’occhiata alla durata dei precedenti periodi interglaciali: si parla di centinaia
e decine di migliaia di anni. Per non parlare di una Terra che ha miliardi di anni e ne ha viste di tutti
i colori. E comunque sia, il trend plurimillenario è verso una nuova glaciazione. Se proprio al lontanissimo futuro
si deve guardare.
Di
questo però non si parla. Di plastica e petrolio sì. E non solo per dare addosso a due beni (la plastica, geniale invenzione dell’uomo, il petrolio frutto della
fatica umana e del gusto della scoperta), ma per colpire la libertà economica e politica in nome dell’irreggimentazione
sociale. Per trasformarci tutti in quei mostriciattoli di otto, dieci, dodici anni, ieri scesi in piazza a comando. Nuova gioventù
hitleriana, pronta a denunciare i padri: la logica politica è la stessa. E
come l’altra volta, rischiamo di pagarla cara.
A proposito, viva la plastica e viva il petrolio!
A proposito, viva la plastica e viva il petrolio!
Carlo Gambescia