In margine a un articolo di Roberto
Buffagni
Salvini, tra il partito dei manuali di economia
politica e quello dei gonzi
Roberto
Buffagni, che conosco di persona, è uomo indipendente, brioso e colto. Però qualche volta tende a sposare la versione complottista dei
fatti (*).
Ora
che certe amenità le dica il senatore Bagnai che difende la pagnotta leghista, può anche passare, ma che Roberto
Buffagni, uomo libero e dalle letture sterminate, riduca la caduta di Salvini a un complotto del "partito istituzionale, subalterno alla Ue" in combutta con il Movimento Cinque Stelle, lascia senza parole.
Ma quale caduta? Salvini
si è autoaffondato (solo a metà, purtroppo) per la semplice ragione che tra una battuta e l'altra ha intuito che la voce grossa populista si può fare agevolmente all’opposizione, ma che resta più difficile, se non del tutto impossibile, continuare a sbracciarsi quando si va al governo, soprattutto se in condominio, perché la verità economica si vendica.
Pertanto il leader leghista, pensando di tirarsi fuori dal varo di una finanziaria, Ue o non Ue, da ritorno alla realtà, ha puntato sulle elezioni. O comunque, come sta accadendo, sulla possibilità di restare fuori sotto il pergolato per pontificare sulla migliore formazione della nazionale tra gli evviva e le pacche sulle spalle degli avventori del Bar Sport Italia. Almeno fino all'ora di cena. E pure dopo se in tv non danno un western.
Pertanto il leader leghista, pensando di tirarsi fuori dal varo di una finanziaria, Ue o non Ue, da ritorno alla realtà, ha puntato sulle elezioni. O comunque, come sta accadendo, sulla possibilità di restare fuori sotto il pergolato per pontificare sulla migliore formazione della nazionale tra gli evviva e le pacche sulle spalle degli avventori del Bar Sport Italia. Almeno fino all'ora di cena. E pure dopo se in tv non danno un western.
Pertanto, ripeto, Salvini si è incartato a metà. E volontariamente. Ha imparato al lezione allora? Pare proprio di no. Qualcuno dovrebbe spiegargli, una volta per tutte, che esistono limiti oggettivi, tipo impossibile portare l’acqua mettendola
in un setaccio.
Fuor di metafora, sono limiti economici che nessun governo, populista o meno, può ignorare. Ad esempio, che le uscite economiche non possono superare le entrate e che la moneta cattiva scaccia quella buona. Cosette così, insomma.
Fuor di metafora, sono limiti economici che nessun governo, populista o meno, può ignorare. Ad esempio, che le uscite economiche non possono superare le entrate e che la moneta cattiva scaccia quella buona. Cosette così, insomma.
Per quale ragione servono queste spiegazioni? Perché, stando ai tweet, il "Capitano" mostra di credere, più di prima, che una volta vinte le elezioni riuscirà a portare l’acqua agli italiani con il setaccio. Non promette forse pensioni più alte e robusti tagli alle tasse?
Il problema non è il “partito delle istituzioni” - esista o meno - ma il partito dei manuali di economia politica. Che Salvini ignora. Come si può riscontrare dallo stato dell'economia italiana, decisamente peggiorato sotto il governo giallo-verde.
A dirla tutta il vero problema è rappresentato da un altro partito ancora. E sono sicuro che Buffagni ne riderà come. Quale problema? Quello dei gonzi. I tanti italiani che aspettano Salvini con il setaccio in mano.
Carlo Gambescia
(* ) Qui l'articolo di Roberto Buffagni:HTTP://ITALIAEILMONDO.COM/2019/09/11/LEZIONI-DI-UMILTA-DI-ROBERTO-BUFFAGNI/