Un poco di chiarezza sulla crisi
Salvini asso piglia tutto?
Pare sia proprio crisi di governo. I piani di analisi per capire quello che
potrebbe accadere sono due: prescrittivo e descrittivo.
Sul
piano prescrittivo - di ciò che dovrebbe
essere -
si tratta di una crisi al buio
che può produrre solo instabilità, l’esatto contrario di ciò che serve all’Italia. Quindi si doveva evitare.
Si
dirà, che un governo che litiga un giorno sì uno no è comunque fonte di
instabilità. Sì però è sempre meglio, dal punto di vista dei mercati, un governo
litigioso a nessun governo. A dire il vero c’è una tesi, che chi scrive in parte condivide. Quale? Quella del minore governo possibile, un atteggiamento che guarda con occhio benevolo ai vuoti politici. Purtroppo l’Italia non è l’Inghilterra
Vittoriana: non ha un Impero né un’economia in espansione. Insomma, un'economia capace di marciare da sola.
Sul
piano descrittivo - di ciò che è -
la responsabilità della crisi è tutta di Salvini, che ha scelto abilmente una discriminante come
quella Tav, che può unire astutamente la parte modernista dell’Italia, per poter così prendere le distanze ufficialmente dalle
politiche nemiche della modernità del movimento pentastellato, e bersi pure i voti dei moderati finora renitenti. Un vero asso piglia tutto.
Salvini confida in una straordinaria vittoria elettorale, che i sondaggi già gli attribuiscono (addirittura, senza ricorrere a nessuna alleanza né prima né dopo). Per poter finalmente agguantare e gestire il timone di comando in splendida solitudine. L’unico modo per fermarlo, potrebbe essere o un governo tecnico, però impopolare, o un governo Pd-M5S, tuttavia non ben visto da renziani e dibattistiani ( e probabilmente da Casaleggio e Grillo). Pertanto non vorremmo essere nei panni di Mattarella.
Salvini confida in una straordinaria vittoria elettorale, che i sondaggi già gli attribuiscono (addirittura, senza ricorrere a nessuna alleanza né prima né dopo). Per poter finalmente agguantare e gestire il timone di comando in splendida solitudine. L’unico modo per fermarlo, potrebbe essere o un governo tecnico, però impopolare, o un governo Pd-M5S, tuttavia non ben visto da renziani e dibattistiani ( e probabilmente da Casaleggio e Grillo). Pertanto non vorremmo essere nei panni di Mattarella.
Salvini
puntando su crisi e voto anticipato prova, contrariamente a quel che
declama ogni giorno, di fregarsene dell’Italia.
Altro che politico responsabile, come
autodefinitosi nel comizio di Sabaudia del 7 agosto...
Salvini pensa solo
al potere e come gestirlo, ripetiamo, in perfetta solitudine. Anche perché il suo
controllo sulla Lega è ferreo. Dal punto
di vista di una scienza politica descrittiva, siamo al cospetto del Nuovo Principe, finora impeccabile nelle sue mosse. Mentre dal punto di vista prescrittivo siamo davanti a un perfetto distruttore dell’ordine
economico e politico liberal-democratico. Su quest'ultimo punto si rischia - lo ammettiamo - di scivolare su un terzo tipo di
piano (prescrittivo-soggettivo). Per dirla con l’amico Carlo Pompei:
quello di cosa auspicherebbe chi scrive. Questione già affrontata ieri (*).
Gli
elettori
salviniani, al momento sembrano essere entusiasti delle mosse del "Capitano".
Sotto questo aspetto i sondaggi dei prossimi
giorni - ai quali Salvini presta ascolto
più di Berlusconi - potrebbero influire
sulla gestione della crisi: se gli
elettori leghisti mostrassero all’improvviso di non gradire, Salvini potrebbe
fare un passo indietro, o avanti in caso contrario. Fermo restando che da buon
Giostraio Mancato, quindi da uomo abituato al gioco d’azzardo, Salvini potrebbe anche tentare il tutto per
tutto. E provare a imporre a Mattarella (che non sembra favorevole) il voto anticipato.
Comunque
sia, anche quella dei sondaggi è democrazia… Peccato che i valori difesi e
condivisi da Salvini e dai suoi elettori non abbiamo nulla a che vedere con la
democrazia…
Carlo Gambescia
(*)
Qui: http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2019/08/governo-giallo-verde-sullorlo.html