martedì 27 agosto 2019

Governo giallo-rosso, fumata nera?
Attenti al castigamatti

Non tediamo i lettori con i dati economici che come noto sono negativi. L’Italia ristagna. E il governo giallo-verde, ora caduto,  non ha combinato nulla, anzi ha peggiorato le cose. Purtroppo, a differenza della Spagna, che a suo tempo  fece le riforme  (a cominciare dal mercato del lavoro), che quindi marcia da sola anche senza governo o quasi, l’Italia, legata a un’ economia dell’accattonaggio  imprenditoriale   e dell’individualismo assistito, ha invece necessità di un governo. Di un decisore, piaccia o meno  - a chi scrive non piace -  ma è così.
E invece che sta succedendo? Che si danza sul vulcano  acceso.  Ignorando il fatto che in Italia  a colpi di  veti incrociati e  fake news politiche la libertà  rischia di  morire.  Un’ altra volta.
Qualche esempio di danze sfrenate   tra lapilli e lava?  Subito.  
Qualcuno spieghi a Zingarelli, che un Conte bis è il male minore, rispetto a un Salvini bis.  Ragionamento di cui dovrebbe far  tesoro anche Di Maio.  Qualcun altro ricordi a Salvini, che la crisi l’ha provocata lui, altro che ribaltone come invece grida ai quattro venti. Fermo restando che in una Repubblica parlamentare, se esiste una maggioranza si va avanti con quella.  Di regola, si vota ogni cinque anni.  E qualcun altro ancora dica alla Meloni di finirla con le pose fasciste, tipo marcia su Roma.  Prima regola della democrazia parlamentare  è quella di rispettare le regole: vedi sopra.  Perché  rivolgersi alla piazza come un capetto in orbace?  
Quello che Berlusconi chiamava “teatrino”,  rischia di  sfociare  in  “tragedia”, perché sembra che tutti gli attori politici, o quasi tutti,   facciano del loro peggio per far crescere quel disgusto tra la gente, che, prima poi, porta alla dittatura.  
Al famigerato castigamatti. 

Carlo Gambescia
 

                      

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