Governo giallo-rosso, fumata nera?
Attenti al castigamatti
Non
tediamo i lettori con i dati economici che come noto sono negativi. L’Italia ristagna. E il governo giallo-verde, ora caduto, non ha combinato nulla, anzi ha peggiorato le
cose. Purtroppo, a differenza della Spagna, che a suo tempo fece le riforme (a cominciare dal
mercato del lavoro), che quindi marcia da sola anche senza governo o quasi,
l’Italia, legata a un’ economia dell’accattonaggio imprenditoriale e dell’individualismo assistito, ha invece
necessità di un governo. Di un decisore, piaccia o meno - a chi scrive non piace - ma è così.
E
invece che sta succedendo? Che si danza sul vulcano acceso. Ignorando il fatto che in Italia a colpi di veti
incrociati e fake news politiche la libertà rischia di morire. Un’ altra volta.
Qualche
esempio di danze sfrenate tra lapilli e lava? Subito.
Qualcuno spieghi a Zingarelli, che un Conte bis è il male minore,
rispetto a un Salvini bis. Ragionamento
di cui dovrebbe far tesoro anche Di Maio. Qualcun altro ricordi a Salvini, che la crisi
l’ha provocata lui, altro che ribaltone come invece grida ai quattro venti. Fermo restando che in una Repubblica
parlamentare, se esiste una maggioranza si va avanti con quella. Di regola, si
vota ogni cinque anni. E qualcun altro
ancora dica alla Meloni di finirla con le pose fasciste, tipo marcia su
Roma. Prima regola della democrazia
parlamentare è quella di rispettare le
regole: vedi sopra. Perché rivolgersi alla piazza come un capetto in orbace?
Quello
che Berlusconi chiamava “teatrino”, rischia di sfociare in “tragedia”, perché sembra che tutti gli
attori politici, o quasi tutti, facciano del loro peggio per far crescere quel
disgusto tra la gente, che, prima poi, porta alla dittatura.
Al
famigerato castigamatti.
Carlo Gambescia
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