Il suicidio della Spagna (e dell’Italia)
Marx in soffitta
Le
elezioni spagnole, stando agli ultimi dati per il Congreso, ci dicono che Marx ha torto. E definitivamente. Perché non è l’economia a dettare la politica. Se il
padre di un socialismo che si pretendeva
scientifico avesse avuto ragione gli
elettori di un paese come la Spagna, con il Pil al tre per cento e che ha ridotto la
disoccupazione della metà, avrebbero dovuto votare in massa Partido popular.
E
invece gli spagnoli hanno premiato il Psoe, gli indipendentisti, in particolare quelli catalani della repubblicana Erc, nonché la destra nazionalista e conservatrice di
Vox. Un partito, quest'ultimo, che in combinato disposto con gli indecisi centristi di Ciudadanos, ha sottratto voti al già sofferente Partido popular.
Va sottolineato, che pur penalizzandolo, gli elettori non hanno del tutto voltato le spalle a Podemos, il partito del populismo
politicamente corretto a sinistra, ma non meno pericoloso per le confuse idee che propugna.
Allora
chi ha vinto? Il primo partito è il Psoe. Ma in realtà ha vinto il partito della
lagna. Dei piagnoni. Potremmo dire del prossimo venturo populismo di sinistra. Il partito della spesa pubblica e delle tasse, del risentimento sociale e
della bava alla bocca e di un antifascismo totalitario come il fascismo che si pretende di contrastare. Ma soprattutto ha vinto il partito anti-Pil che può distruggere
l’economia spagnola, e poi europea, spingendo la Spagna, dopo il
disastro che si annuncia, nelle braccia dei populisti di destra. Ha perso invece il
partito della moderazione e dell’equilibrio che ha governano bene la Spagna : il Partido popular.
I
risultati delle elezioni spagnole evidenziano la stupidità e l’egoismo dell’elettore maturo, stagionato, fin troppo, come quei frutti gonfi e dolciastri che stanno
per cadere dall’albero per poi marcire
in terra. Parliamo di un elettore capriccioso, viziato, lamentoso, risentito che vuole il welfare senza versare un euro di tasse in più. E che
crede alle promesse di un mondo latte e miele del populismo di sinistra. Magari, meno sguaiato
di quello italiano a Cinque Stelle, così
come rappresentato dal socialismo di Sánchez. E, prossimamente, di Zingaretti.
Infatti, per il segretario del Partito democratico, i risultati spagnoli indicano, che grazie all’elettore maturo - per non dire capriccioso e stupido - si possono sottrarre voti ai Cinque Stelle. E - udite udite! - in nome dell’individualismo protetto. Come avvenuto in Spagna ai danni di Podemos. Basta togliersi la cravatta come Sánchez. Quindi, anche in Italia, ne vedremo delle belle (si fa per dire). E probabilmente, spingendoci più in là nelle previsioni, anche in Europa: l'elettore maturo, nel senso negativo qui indicato, non conosce più confini. Purtroppo.
In sintesi, il Partido Popular, rifiutandosi di sposare la causa populista nemica dell' economia di mercato, ha subito la cannibalizzazione di Vox e Ciudadanos. Detto altrimenti: all'interno del centro-destra si è avuta una redistribuzione di voti che ha penalizzato il Partido Popular e impedito la conquista della maggioranza da parte del "bloque de centro-derecha". In breve: disuniti per perdere.
Infatti, per il segretario del Partito democratico, i risultati spagnoli indicano, che grazie all’elettore maturo - per non dire capriccioso e stupido - si possono sottrarre voti ai Cinque Stelle. E - udite udite! - in nome dell’individualismo protetto. Come avvenuto in Spagna ai danni di Podemos. Basta togliersi la cravatta come Sánchez. Quindi, anche in Italia, ne vedremo delle belle (si fa per dire). E probabilmente, spingendoci più in là nelle previsioni, anche in Europa: l'elettore maturo, nel senso negativo qui indicato, non conosce più confini. Purtroppo.
In sintesi, il Partido Popular, rifiutandosi di sposare la causa populista nemica dell' economia di mercato, ha subito la cannibalizzazione di Vox e Ciudadanos. Detto altrimenti: all'interno del centro-destra si è avuta una redistribuzione di voti che ha penalizzato il Partido Popular e impedito la conquista della maggioranza da parte del "bloque de centro-derecha". In breve: disuniti per perdere.
Per
scendere più nel concreto, si rischia che in Spagna nasca un governo di sinistra, con dentro
socialisti, Podemos e indipendentisti. Un governo populista di sinistra.
Quel che c’è di meglio per alzare i toni, massacrare l' economia e spianare la strada al populismo di destra.
Sì, Marx è proprio andato in soffitta.
Carlo Gambescia