venerdì 3 agosto 2018

La  marcia del politicamente corretto di destra
E siamo solo all’inizio…



Giorni  fa abbiamo parlato  del pericoloso profilarsi  di un  politicamente corretto di destra.  Un fenomeno che sta caratterizzando in particolare la  carta stampata.  Si dirà, ma che cos'é?  Non esisteva solo quello di sinistra? Sembra proprio di no.  Diamo subito alcuni esempi.
Si pensi, intanto, all’episodio di Moncalieri, non c’è un giornale oggi, che non lo presenti come un atto di goliardia,  Inoltre viene enfatizzato  il fatto che uno dei presunti colpevoli sembra sia  figlio di un consigliere comunale del PD. 
Insomma, missione compiuta. Quale?  Semplificando: imporre, perché questo è il compito del politicamente corretto, una visione della realtà in linea con i principi di chi in quel momento comandi. Ora, tocca alla destra.
Riassumiamo meglio.   I “ragazzi scherzavano", dal momento che  secondo il Treccani, la "goliardia" tra studenti, dunque goliardi, è "consuetudine di vita spensierata e gaudente, ma anche spirito di spontanea generosità". Insomma, quasi un atto di altruismo sociale... Quindi minimizzazione,  e per giunta, meraviglia delle meraviglie, si “scoprono” collegamenti con il partito che un tempo fu  di Renzi, quindi colpevolizzazione politica,  via capro espiatorio, dell'ex segretario  e premier. 
Quando si dice il caso. A nessun direttore  è venuto in mente  che il  “lancio” contro la giovane  atleta di colore potesse  essere   il  primo passo verso una sempre possibile escalation di  violenza  razziale. E che invece, sposando la tesi dell’atto goliardico, si sia valorizzata la versione soft dei fatti, consigliata dagli avvocati agli arrestati,  per non incorrere in accuse  più gravi.  
Dunque, versione unica dei fatti: buonista di destra, diciamo. Perciò,  di parte:  quella più favorevole alla minimizzazione politica dei fatti, secondo il politicamente  corretto di destra.  Da manuale: "Se la prendevano, con tutti, bianchi e neri". Con una goccia  di veleno razzista: "Però la polizia è intervenuta  solo quando hanno ferito una ragazza di colore...". Capito, i nuovi furbetti del politicamente corretto a destra?  Si  finge di ignorare il   pericolo della  violenza razzista, in realtà non più così remoto in Italia (dopo Macerata e altri eventi, anche recenti). Un  rischio che invece deve aver giustamente preoccupato i carabinieri che  conoscono a menadito  il codice penale e la scala sanzionatoria  di pericolosità sociale dei reati. Il razzismo, e presuntivamente  per un buon tutore della legge,  non è mai un atto di goliardia, ma una grave minaccia sociale.  Il che spiega le indagini approfondite.  Vedremo ora  cosa deciderà il magistrato, se confermerà o meno la tesi della "goliardata".  
Viene infine  ricordata, per farla passare come un' aggravante  politica -  altra tecnica tipica del politicamente corretto: la reductio ad unum, a capro espiatorio, insomma -  l’affiliazione partitica  del genitore di uno dei presunti colpevoli. Cosa non necessaria invece  dal punto di vista di una informazione corretta e  moderna, che celebra la  privacy e i conflitti generazionali come fonte di crescita  della famiglia. E invece, è subito iniziata la caccia  grossa alla generazione unica piddina.
Ma si potrebbero fare altri esempi: Alitalia che questa mattina per molti giornali, anche a grande tiratura (ma in ginocchio davanti al Ministro delle Infrastrutture), si è improvvisamente tramutata in produttiva, mentre l’ ”Air Force Renzi”, ormai si chiama  così, è fonte  solo di  sprechi (che nobile prendere a calci chi sia in ginocchio...). In proposito, tra gli altri,  si veda il pezzo di  Stella  sul "Corriere della Sera". Da manuale.  
Il politicamente corretto, impone la sua verità, con la complicità di molti giornalisti:  verità che è sempre quella più  favorevole  e accomodante per Palazzo Chigi.  Sicché, ora, ci si può permettere, altro esempio, di trasformare un giornalista mediocre e di parte come Foa,  in  professionista impeccabile.   
E siamo solo all’inizio…

Carlo Gambescia