Crisi turca
Probabilmente
l’ultimo “Dio è con noi” dell’Occidente
(semplifichiamo) risale alle Crociate, solo novecento anni fa. Per la Turchia , diretta a
velocità sostenuta, verso lo
smantellamento del sogno secolare di Atatürk, a ieri : “Loro hanno il dollaro, noi Allah”…(1). Così Erdogan, invitando i turchi a portare
in banca gli averi, anche in valuta straniera, per cambiarli in lire turche. Un atto di fede, non in Allah, ma nella valuta nazionale. Cosa
che i suoi concittadini si sono ben guardati dal fare, per non vedere i
propri beni andare in fumo.
L’impressione
per usare un termine romanesco, ma
efficace, è che a Erdogan sia partita la brocca. E da un pezzo. Non si può volere tutto: potere assoluto su un sistema politico ed
economico, minacciando la marcia
indietro verso la Mezzaluna ,
neppure tanto fertile, e poi pretendere che i
mercati esteri, dai quali comunque la Turchia dipende per il finanziamento del consumi pubblici e privati, se ne stiano zitti e buoni. E la moneta nazionale è la prima a risentirne.
Si
dice che i tassi di sviluppo della
Turchia siano alti (cinque-sei per cento). Mah... Si dovrebbe invece ricalcolarli al netto di quel che c’è
di drogato nell’economia turca, ossia una spesa pubblica e privata, finanziata
contraendo debiti all’estero. Come è noto, la Turchia importa più di quanto esporta. Di qui il deficit cronico della bilancia dei pagamenti. Insomma, l’economia
della Turchia, cresce, non per forza propria, ma facendo debiti con l’Ue, gli Stati Uniti, la Russia e persino la Cina. Certo - dirà il saggio - forse si poteva fare a
meno dei prestiti. Rinunciando però a uno sviluppo meno marcato, se non al
lumicino. Con il risultato di massacrare il tenore di vita delle
classi medie, cresciuto fino all’arrivo di Erdogan al potere (2).
La
politica del Sultano, sorvolando sulle scelte illiberali a proposito di diritti civili e politici, è un classico esempio di suicidio
programmato per conservare il consenso: più debiti, più sviluppo
drogato, più inflazione. L'onda si alza, solleva tutti, per primi i ceti medi, fino a quando i creditori non bussano alla porta. I dazi di Trump, sono soltanto la ciliegina sulla
torta.
Chiamala se vuoi autarchia. A
proposito, Salvini è credente. Conte e Di
Maio? Dal momento che a breve potrebbe
capitare a noi, che abbiamo un deficit pubblico, molto più alto di quello turco (anche se, a dire il vero, esportiamo molto di più)… Perché, allora, non
affidare, da subito, i dicasteri economici a Papa Francesco? Così, tanto per portarsi avanti il lavoro, anzi indietro di novecento anni.
Carlo Gambescia
(1)
“Se loro hanno i dollari, noi abbiamo la nostra gente, il nostro
diritto, il nostro Allah e continuiamo a camminare con passo fermo verso il
futuro”: Fonte: https://almaghrebiya.it/2018/08/10/crolla-la-lira-turca-erdogan-ma-abbiamo-allah/
(2) Per il quadro macroeconomico turco: http://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=95
(2) Per il quadro macroeconomico turco: http://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=95