Di Maio, Salvini, Conte
Al Capone a Palazzo Chigi
Ieri
ho incontrato un amico che insegna Storia dei Paesi dell’Europa Orientale. Ci
siamo presi un aperitivo. Tra una chiacchiera e l’altra, si è complimentato per il post sui populisti russi (1). Dopo di
che però mi ha rimproverato. “Ottimo”, ha sottolineato, “però troppo difficile” . E
sorridendo ha aggiunto: “Non puoi pretendere che la gente comune conosca la storia politica russa e capisca al volo
certi paralleli storici, pur calzanti”. Conclusioni, testuali: “Caro Carlo, così facendo, tu spiazzi chi vuole comprendere e combattere i populisti italiani, e al
tempo stesso rischi di essere liquidato come il solito intellettuale liberale
che vive in una specie di Olimpo”.
Raccolgo critiche e
appello dell’amico. Oggi sarò più che chiaro. Addirittura brutale.
Il
metodo di governo che si sta delineando è quello di un banda di criminali
e ricattatori. Si osservi il
comportamento nei riguardi di Autostrade.
Senza tenere in alcun conto, anzi calpestando, l’articolo 27 della Costituzione, la divisione dei poteri, il principio di legalità, la gang
di populisti insediatasi a Palazzo
Chigi, minaccia e ricatta una grande impresa privata: “Noi vi revochiamo
la concessione, se però tirate fuori
soldi poi vedremo. Come vogliamo
chiamarlo? “Metodo Mafia”, “Metodo
Camorra”. Se non paghi ti brucio il
negozio. Altro che principio di legalità...
La
cosa più grave, e basta scorrere i giornali di oggi, soprattutto a grande tiratura, è che in nessuno di essi si legge qualcosa sul “Metodo Al Capone”. E ciò non va bene. Perché questo clima di assuefazione collettiva, favorisce il
deliro di onnipotenza della gang di
Palazzo Chigi, che, grazie alla
complicità (parola forte ma calzante) dei mass media, sembra, ogni giorno di più, acquisire consapevolezza del suo potere crescente. E ciò accade, perché nessuna forza politica e sociale fa vera opposizione. In che modo la si dovrebbe fare? Nell’unico
possibile: evocando, in modo martellante, la violazione dei
principi dello stato di diritto. L’Italia sta subendo una involuzione
autoritaria che nessuno denuncia. Anzi,
addirittura molti plaudono e incoraggiano.
Si
pensi ai
funerali di stato delle vittime di Genova: pura tecnica fascista. In che
senso? Della conciliazione autoritaria tra
regime e movimento. Ci spieghiamo meglio.
La
gang di Palazzo Chigi ha imposto i funerali di stato, dunque retorica di
regime, senza sapere come
effettivamente siano andate le cose, però al tempo stesso, ha giustificato il
rifiuto di quasi metà delle famiglie di partecipare alle esequie solenni, scaricando
tutte le responsabilità sui governi precedenti, accontentando così i
movimentisti, duri e puri.
Il
fascismo, così facendo, si mantenne al
potere vent’anni, promettendo ai movimentisti
la rivoluzione prossima ventura e ai sostenitori
del regime, lo stato ordinato, insomma il buon governo. Alla fine, il fascismo, non riuscendo più a conciliare le due anime, entrò in guerra contro i nemici storici,
le nazioni democratiche. Il fascismo si era trovato davanti a un inevitabile bivio. Però, a differenza delle pacifiche democrazie liberali fondate sul compromesso, vide, come ogni autoritarismo (quale tendenza a imporre con la forza, all'interno e all'esterno, la propria autorità), nella guerra, l'unica via d'uscita. Ossia si puntò tutto sulla designazione e distruzione del nemico. In questo modo, si ritenne di poter accontentare al tempo stesso i "movimentisti" che volevano menare le mani e soddisfare i "regimisti", conquistando però con la violenza le risorse
necessarie per fare arrivare i treni in orario. Mussolini, come Al Capone, scelse il mitra.
Il
nemico della gang di Palazzo Chigi è l’Europa. Ovviamente, non ci sono eserciti schierati (per
ora): il conflitto è di tipo
economico. Ciò però significa che prima o poi,
non potendo garantire risorse sufficienti, per tenere a bada i movimentisti e accontentare “i regimisti”, la banda Al Capone del pentaleghismo dichiarerà guerra all’UE.
Tradotto: si uscirà dall’Europa e
dall’Euro.
A
quel punto, la chiusura delle banche italiane e il blocco dei conti correnti,
come prevede il Piano B, concepito da
Paolo Savona, che è un piano di guerra,
tutti gli italiani, “figli dello Stato”, per usare la terminologia
cripto-fascista di Luigi Di Maio, capiranno in un solo colpo la gravità del
vicolo cieco in cui si sono
cacciati, accettando il 4 marzo di pagare il pizzo elettorale alla gang di Al Capone.
Sono stato chiaro?
Sono stato chiaro?
Carlo Gambescia
(1) http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2018/08/il-governo-giallo-verde-vuole.html