Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2016, lunedì 18 luglio, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura
riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stato effettuata in data 17/07/2016, ore 11.37,
l’intercettazione di una conversazione telefonica intercorsa tra le utenze di
Stato 333***, in dotazione a S.E. FINZI MATTIA, Presidente del Consiglio dei
Ministri, e 347***, in dotazione a
SENSINI FABIO, consulente per la comunicazione della Presidenza del Consiglio. Si riporta di seguito la trascrizione
integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
S.E. FINZI MATTIA: “ Mi
meraviglio di te, Fabio.”
SENSINI FABIO: “Scusa, non…”
S.E. FINZI MATTIA: “Guarda, è
un peccato. Mi fidavo di te, e invece…”
SENSINI FABIO: “Mattia, cos’è
questa storia? Ci dev’essere un equivoco.”
S.E. FINZI MATTIA: “Nessun
equivoco. Guarda il calendario.”
SENSINI FABIO: “Come il
calendario?! Scadenze non ce ne sono, a cosa…”
S.E. FINZI MATTIA: “E’
luglio, Fabio. Perché non me l’hai detto?”
SENSINI FABIO: [pausa] “Mattia, stai bene?”
S.E. FINZI MATTIA: “No che
non sto bene. Ecco perché dovevi farmi notare che è luglio. E che dopo luglio
viene agosto.”
SENSINI FABIO: “Non capisco.
Scusa, Mattia, ma proprio non capisco.”
S.E. FINZI MATTIA: “Lo so che
non capisci. Cosa si fa tra luglio e agosto?”
SENSINI FABIO: [lunga pausa] “Si va al mare?”
S.E. FINZI MATTIA: “Gli
incapaci come te, vanno al mare. Gli altri fanno i colpi di Stato.”
SENSINI FABIO: “Mattia! Siamo
al telefono!”
S.E. FINZI MATTIA: “Visto
Erdogan? Visto? Va al mare lui?”
SENSINI FABIO: “Vengo lì e ne
parlia…”
S.E. FINZI MATTIA: “Consensi
alle stelle, opposizione rasa al suolo. Leggi qui, sul 'Fatto', quotidiano che se ne intende, 2745 magistrati buttati fuori a calci
in culo!”
SENSINI FABIO: “Non al
telefono, Mattia…”
S.E. FINZI MATTIA: “2745 magistrati! Dio che bello, Dio che soddisfazione! Così si fa!”
SENSINI FABIO: [ride forzatamente] “Ah ah ah… sei
proprio spiritoso, Mattia…”
S.E. FINZI MATTIA: “Il referendum
andava fatto a luglio! Anzi no, ad agosto, il 15 di agosto! Perché non me l’hai
detto, eh? Che ti pago a fare?”
SENSINI FABIO: “Lo sai che
era impossibile…”
S.E. FINZI MATTIA:
“Impossibile un par di ciufoli! Si faceva ad agosto, non votava nessuno tranne
noi, guastavamo la regata a D’Altema, vincevamo a mani basse, e invece? Eh?
Invece cosa facciamo noi che siamo furbi? Votiamo a ottobre, a novembre, gli
diamo il tempo di organizzare il NO, di coalizzarsi contro di me, ma che bravo,
che bravo sei!”
SENSINI FABIO: [pausa] “Domattina trovi sul tavolo le
mie dimissioni.”
S.E. FINZI MATTIA: “Troppo
facile! Troppo facile adesso che hai fatto la frittata! No, tu adesso fai la
valigia e parti.”
SENSINI FABIO: “Per dove,
scusa?”
S.E. FINZI MATTIA: “Come per
dove?! Vuoi andare al mare? Vai ad Ankara! Ti fai un bel corso di
aggiornamento!”
SENSINI FABIO: [pausa] “Va bene. Telefono in
ambasciata.”
S.E. FINZI MATTIA: “Macché
ambasciata! Ci vai in incognito, ti mescoli alla folla, annusi l’atmosfera…full
immersion, Fabio, full immersion!”
SENSINI FABIO: “Veramente,
io…”
S.E. FINZI MATTIA: “Hai
paura?”
SENSINI FABIO: [pausa] “Sì.”
S.E. FINZI MATTIA: “Molto
bene. Impara la paura, Fabio. Un politico che non conosce la paura non è un
politico, è un piazzista.” [interrompe la comunicazione]
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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