domenica 24 luglio 2016

 Di Maio  condanna le "campagne di odio" contro  Raggi e Appendino
E il  vaffa day?



Non comprendo  le lamentazioni dei pentastellati, da ultimo Di Maio (*),  sulle “campagne di odio” contro   Appendino e  Raggi.  Capirei,  se venissero da un partito - anzi non-partito, per carità  -  rispettoso nello stile e nei contenuti della civile dialettica  liberal-democratica.  Ma se i primi a sdoganare un linguaggio truculento e un comportamento ostile verso gli avversari,  sconfinante nel razzismo politico, sono stati proprio loro? Ora che  pretendono? Fiori, abbracci e baci?   
A dire il vero, il  discorso  andrebbe esteso  alle ragioni  dell’imbarbarimento della politica italiana. Le spiegazioni sono numerose e diverse: c’è chi attribuisce la colpa al giustizialismo qualunquista, inaugurato da Mani Pulite; chi a Diabolik-Berlusconi; chi all' "usurpatore" Renzi; chi alle macchie solari; chi a Černobyl eccetera, eccetera.
Il punto però  è che Grillo ha cavalcato la tigre dell’imbarbarimento, senza preoccuparsi delle cause e mettendoci del proprio.  Si pensi solo al Vaffa Day.  E adesso,  i suoi ragazzi  vorrebbero lo sconto.   Beh, mi sono imbarbarito anch’io: ora,  andate voi  a fanculo.

Carlo Gambescia                      



3 commenti:

  1. Sottoscrivo pienamente e condivido. Mi sono anche sorpresa di vedere grillini sorpresi od offesi della poca celebrazione all'insediamento della Raggi a Roma. Ma dopo avere fatto campagne a suon di waffa perché pretendere riconoscimento e riverenze da una classe politica che dusprezzano e con cui vogliono mai relazionarsi? Sono proprio infantili, ingenui ed impreparati o teleguidati e lobotomizzati?

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