martedì 26 luglio 2016

Francia, sacerdote sgozzato. L’Isis rivendica l’assassinio
Il pericolo della guerra civile




La tragica notizia del parroco sgozzato nella sua chiesa  non sarà l’ultima.  Non ci sono più parole. Ma che pensare di questo?

Uno dei due assalitori aveva scontato un anno di prigione ed era stato liberato il 22 marzo: è quanto riferiscono fonti giudiziarie citate da I-Télé. Nel 2015 cercò di arruolarsi nella jihad in Siria ma venne bloccato alla frontiera turca. All'uscita di prigione, il 22 marzo, era stato posto in libertà vigilata con il braccialetto elettronico. Poteva uscire di casa ogni giorni dalle 8:30 alle 12:30.

Non solo. E di questo?    

L' Europol mette in guardia su centinaia di potenziali terroristi in Europa che costituiscono un pericolo per la sicurezza. Lo scrive la Neue Osnabruecker Zeitung che ha interpellato i funzionari dell'agenzia Ue, secondo cui dei circa 5.000 jihadisti rientrati dai campi di combattimento di Siria e Iraq, tra 1.500 e 1.800 sono tornati in Europa.("Molti di loro non hanno voglia né capacità di compiere attentati - hanno riferito i funzionari dell'Europol - ma restano centinaia di potenziali terroristi che costituiscono un pericolo per la sicurezza in Europa". 

Le due notizie sono pubblicate sulla  Home page del sito Ansa, una accanto all’altra.   E indicano due cose.
La prima  è  che contro  il terrorismo jihadista, sul piano interno, servono misure radicali, codice militare di guerra con tutto quel  che implica (a monte) il passaggio dei poteri dai civili ai militari.  Pugno di ferro. 
La seconda è che la stampa deve assolutamente evitare di divulgare notizie come quelle  diffuse dalle Nue.  E soprattutto, cosa più importante,  le forze di polizia, a qualsiasi livello (europeo e nazionale), devono assolutamente evitare  di comunicare informazioni ai mass media, come dire, ad alto tasso emotivo.
Certo, ora il danno è fatto. Possibile che non si sia ancora capito che siamo in guerra?  Quindi tribunali militari, intervento, anche in chiave formale,  dell'esercito e  giornalismo "embedded" .  
Hollande e Valls ne saranno capaci?  La storiella che la Francia (ma anche noi tutti...) deve continuare a vivere come prima eccetera, eccetera, perché la civiltà e la  democrazia lo impongono,  rischia di provocare solo rovine. E spieghiamo perché:  quando i cittadini, terrorizzati,  si accorgeranno  - e siamo ancora in tempo per evitarlo -   che lo stato non è più grado di difenderli,  si auto-organizzeranno o si rivolgeranno a gruppi di razzisti  e  fanatici religiosi armati, incaricandoli della difesa. E sarà guerra civile tra due fanatismi,  Hobbes docet.
Qui si tratta  di scegliere il male minore. E il male minore è usare,  da subito, il pugno di ferro, per evitare il male peggiore, ossia che la situazione  sfugga di mano alle autorità civili e che  la nostra società si disintegri sotto i colpi del terrorismo jihadista .


Carlo Gambescia    

2 commenti:

  1. Concordo, carissimo Carlo. Noto, tuttavia, una sorta di malcelata impotenza, che confina con la viltà, tra i governanti d'Europa. Fingono ottimismo, ma serve a poco illudersi. Dopo lo sgozzamento di padre Giacomo durante la celebrazione della Messa (abominio si chiamerebbe, ma Bergoglio non usa tali espressioni, vige dalle sue parti il linguaggio new age) mi pare che la guerra (altra parola di cui si teme l'effetto sul popolo) abbia preso una strada senza ritorno. L'Islam (con tutti i distinguo, se vogliamo) è in guerra asimmetrica contro l'Occidente. Certo i valori da me difesi (indegnamente, certo, ma tant'è) non sono quelli di Renzi, non sono cioè quelli dei pokemon playstation sesso libero e droga di Stato. Non mi fo certo uccidere per difendere il nulla, ma per i principi e i valori cristiani, per i valori del liberismo democratico, per la Civiltà europea (non quella delle banke e di Draghi) ce la metto la ciccia.

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  2. Caro Angelo, concordo. Ti dirò di più, in questo momento, gravissimo, perché siamo solo all' "inizio", il compito di chi scrive, non è quello di filosofeggiare sulla decadenza, sulla corruzione o rimpiangere questa o quella tradizione (come liberale, ne avrei di cose da criticare, e talvolta mi lascio andare anch'io), ma di indicare ciò deve essere fatto. Se poi chi deve, ascolterà, tanto meglio, se non ascolterà, chi scrive, avrà comunque fatto il suo dovere di occidentale, europeo e italiano. In attesa, se chiamato, di farlo in altro modo. Non ho altro da aggiungere. Un abbraccio!

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