Francia, sacerdote sgozzato. L’Isis
rivendica l’assassinio
Il pericolo della guerra
civile
La
tragica notizia del parroco sgozzato nella sua chiesa non sarà l’ultima. Non ci sono più parole. Ma che pensare di questo?
Uno dei due assalitori aveva scontato un anno di
prigione ed era stato liberato il 22 marzo: è quanto riferiscono fonti giudiziarie citate da I-Télé. Nel
2015 cercò di arruolarsi nella jihad in Siria ma venne bloccato alla
frontiera turca. All'uscita di prigione, il 22 marzo, era
stato posto in libertà vigilata con il braccialetto elettronico. Poteva uscire
di casa ogni giorni dalle 8:30 alle 12:30.
Non solo. E di questo?
L' Europol
mette in guardia su centinaia di potenziali terroristi in Europa che
costituiscono un pericolo per la sicurezza. Lo scrive la Neue Osnabruecker
Zeitung che ha interpellato i funzionari dell'agenzia Ue, secondo cui dei circa
5.000 jihadisti rientrati dai campi di combattimento di Siria e Iraq, tra 1.500
e 1.800 sono tornati in Europa.("Molti di loro non hanno voglia né
capacità di compiere attentati - hanno riferito i funzionari dell'Europol - ma
restano centinaia di potenziali terroristi che costituiscono un pericolo per la
sicurezza in Europa".
Le
due notizie sono pubblicate sulla Home page del sito Ansa, una accanto all’altra. E
indicano due cose.
La
prima è che contro il terrorismo jihadista, sul piano interno, servono misure radicali, codice militare di guerra con tutto quel che implica (a monte) il passaggio dei poteri dai civili ai militari. Pugno di ferro.
La
seconda è che la stampa deve assolutamente evitare di divulgare notizie come quelle diffuse dalle Nue. E soprattutto, cosa più importante, le
forze di polizia, a qualsiasi livello (europeo e nazionale), devono assolutamente evitare di comunicare informazioni ai mass media, come dire, ad alto tasso emotivo.
Certo,
ora il danno è fatto. Possibile che non si sia ancora capito che siamo in
guerra? Quindi tribunali militari, intervento, anche in chiave formale, dell'esercito e giornalismo "embedded" .
Hollande e Valls ne saranno capaci? La
storiella che la Francia (ma anche noi tutti...) deve continuare a vivere come prima eccetera, eccetera, perché la civiltà e la democrazia lo impongono, rischia di provocare solo rovine. E spieghiamo perché: quando i cittadini, terrorizzati, si accorgeranno - e siamo ancora in tempo per evitarlo - che lo
stato non è più grado di difenderli, si auto-organizzeranno o si rivolgeranno a gruppi di razzisti e fanatici religiosi armati, incaricandoli della difesa. E sarà guerra civile tra due fanatismi, Hobbes docet.
Qui
si tratta di scegliere il male minore. E
il male minore è usare, da subito, il
pugno di ferro, per evitare il male peggiore, ossia che la situazione sfugga di mano
alle autorità civili e che la nostra società si
disintegri sotto i colpi del terrorismo jihadista .
Carlo Gambescia
Concordo, carissimo Carlo. Noto, tuttavia, una sorta di malcelata impotenza, che confina con la viltà, tra i governanti d'Europa. Fingono ottimismo, ma serve a poco illudersi. Dopo lo sgozzamento di padre Giacomo durante la celebrazione della Messa (abominio si chiamerebbe, ma Bergoglio non usa tali espressioni, vige dalle sue parti il linguaggio new age) mi pare che la guerra (altra parola di cui si teme l'effetto sul popolo) abbia preso una strada senza ritorno. L'Islam (con tutti i distinguo, se vogliamo) è in guerra asimmetrica contro l'Occidente. Certo i valori da me difesi (indegnamente, certo, ma tant'è) non sono quelli di Renzi, non sono cioè quelli dei pokemon playstation sesso libero e droga di Stato. Non mi fo certo uccidere per difendere il nulla, ma per i principi e i valori cristiani, per i valori del liberismo democratico, per la Civiltà europea (non quella delle banke e di Draghi) ce la metto la ciccia.
RispondiEliminaCaro Angelo, concordo. Ti dirò di più, in questo momento, gravissimo, perché siamo solo all' "inizio", il compito di chi scrive, non è quello di filosofeggiare sulla decadenza, sulla corruzione o rimpiangere questa o quella tradizione (come liberale, ne avrei di cose da criticare, e talvolta mi lascio andare anch'io), ma di indicare ciò deve essere fatto. Se poi chi deve, ascolterà, tanto meglio, se non ascolterà, chi scrive, avrà comunque fatto il suo dovere di occidentale, europeo e italiano. In attesa, se chiamato, di farlo in altro modo. Non ho altro da aggiungere. Un abbraccio!
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