mercoledì 5 giugno 2019

Un ottimo articolo di Tito Boeri  
Immigrazione: 
il  “capolavoro” del governo giallo-verde


Da anni seguiamo  con attenzione  le  indagini, le  ricerche, i  commenti   economici  e sociali  che appaiono sulle pagine della  https://www.lavoce.info/ .
Assoluta professionalità, rigore metodologico, ricchezza informativa.  Si tratta di   qualità messe  tutti i giorni a disposizione di chiunque non abbia  paraocchi e desideri informarsi correttamente.
Sotto questo aspetto segnaliamo la lunga analisi di Tito Boeri, uscita ieri, che riguarda  la questione dell’immigrazione e - soprattutto -  il distorto  uso sociale che ne fa l’attuale governo giallo-verde: in particolare la componente leghista, con il  placet del partner pentastellato (*)    
Neppure un dato,  tra  quelli quotidianamente sbandierati  da Salvini, viene confermato dall' analisi del professor Boeri. Parliamo di uno studioso di fama internazionale, defenestrato dall’Inps perché giustamente contrario all’introduzione del Reddito di Cittadinanza. E subito sostituito manu militari con un oscuro studioso, già collaboratore di Luigi Di Maio. Per inciso, Boeri,  non era ben visto neppure da Renzi,  proprio per le analisi circostanziate e documentate, frutto di  un  giusto desiderio professorale di porsi al di sopra delle parti.
Pertanto invitiamo  i lettori a non  farsi sfuggire  la sua acuminata analisi.
Naturalmente, l’impostazione teorica dell’articolo riflette un approccio - semplificando - moderatamente keynesiano. Insomma, nessuno è perfetto: si dà per scontato l’effetto moltiplicatore dell’immigrazione sul piano dell’occupazione, del reddito e della copertura della spesa pensionistica.
Il che, pur nella sua problematicità, resta sempre preferibile, come approccio, alla semplicistica negazione dell’apporto dell’immigrazione all’economia italiana.  Un rifiuto, politicamente grave,   perché  si risolve,  come provano le statistiche fornite da Boeri, nelle politiche della paura di matrice salviniana.  Evocazioni  che si nutrono dell' incapacità leghista di gestire la situazione. Un'inettudine  che però  si trasforma in risorsa politica vincente,  perché  va a  rafforzare  la linea politica del tanto peggio tanto meglio: del più paura, più voti. Ecco il punto non più economico ma sociologico individuato da  Boeri.
Lasciamo però  la parola all’ex presidente dell’Inps.  Non prima di aver ricordato che Boeri,  parlando amaramente  di “capolavoro della classi dominanti” e di "imprenditori della paura" si è subito attirato le critiche pavloviane della “Verità”, quotidiano fascistoide diretto da Belpietro. Che furbamente, nel montaggio della prima pagina, secondo gli schemi classici del giornalismo modello "L'Action Française",  ovviamente riveduti e corretti alla luce dei progressi tecnologici e dissimulativi,  affianca  in alto le foto di Boeri e Lerner,  altro nemico assoluto del giornalismo complottista di estrema destra.  Con al centro, sotto,  quella di John Elkann.  Quando si dice il caso...
Scrive Boeri: 
  
«Si alimenta la paura nei confronti degli immigrati per capitalizzare elettoralmente su di essa e per far passare in secondo piano i problemi di fondo del paese: la disoccupazione, la povertà, la bassa crescita. Ma com’è possibile, si dirà, che milioni di italiani si facciano ingannare dalla propaganda? Come si spiega la distanza così forte fra percezioni diffuse e realtà?
Il capolavoro della nuova classe dominante del nostro paese è proprio nell’aver messo in moto un circolo vizioso. In nome del primato degli italiani, si impedisce l’immigrazione regolare con decreti flussi risibili, si cacciano dai centri di accoglienza gli immigrati che dichiarano redditi da lavoro anche di solo 3 mila euro all’anno, si nega la protezione umanitaria a chi è da noi e ne avrebbe diritto in base ai trattati internazionali. Risultato: aumenta la presenza di immigrati irregolari nel nostro paese. Dei 45 mila rifugiati cui non è stata concessa la protezione internazionale dal giugno scorso, solo 5 mila sono stati rimpatriati (tra l’altro, perché i dati sui rimpatri sono spariti dal sito del ministero degli Interni?). Abbiamo così generato 40 mila immigrati illegali in più che vivono in Italia. Non sono gli sbarchi, ormai ridotti all’osso, ad alimentare l’immigrazione irregolare, ma questo modo di gestire, o meglio di rendere ingestibile, l’immigrazione. E l’immigrazione irregolare, comunque venga alimentata, rende più appetibile elettoralmente il messaggio di chi ha dichiarato guerra agli immigrati.» 
Se gli uomini al credere preferissero il capire, la  storia potrebbe  chiudersi qui. Per deliberare, basterebbe conoscere.  Ma purtroppo le cose non vanno così.   
 Carlo Gambescia