Camilleri, Feltri e dintorni
Il giornalismo alla Franti
"E quell'infame sorrise". Infierire su uno
scrittore in fin di vita è cosa pessima. Denota cattiveria d’animo
e povertà di idee. Certo, Feltri, tra l’altro più giovane di
Camilleri ma non in fasce, deve restare fedele al personaggio che gli ha dato (
e dà) pane televisivo e mediatico. Ma questo non lo assolve, agli
occhi della società del non spettacolo. Perché va oltre la
maschera, si bea di un giornalismo alla Franti, malvagio, che
sorride e deride. Così è ridotta l’Italia. Un ringraziamento particolare
ai social.
Per entrare nei dettagli, ecco quel che Feltri ha
scritto di Camilleri, attualmente in rianimazione.
Nuova polemica politica e social per Vittorio
Feltri. Il direttore di 'Libero' in un editoriale sul suo giornale, pur
riconoscendo la "mirabile" arte di Andrea Camilleri se la prende con
la sua creatura più nota, Montalbano. "L'unica consolazione per la sua
eventuale dipartita - scrive caustico in un passaggio sullo scrittore siciliano
- è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci
ha rotto i coglioni almeno quanto il fratello Zingaretti, segretario del
Partito Democratico, il peggiore del mondo".
Una miseria di linguaggio che ricorda quella
del suo idolo Matteo Salvini. Un inciso, Zingaretti, politicamente parlando non
convince neppure noi, ma sono preferibili i silenzi del nuovo del
segretario del Pd, agli sproloqui del duce leghista. Per non parlare di Feltri.
A chi non piace Montalbano? Ai
siciliani che si fingono snob, in particolare le mezze calzette del
cinema e della letteratura, che, invidiose del meritato successo di
Camilleri, lo accusano di aver creato una Sicilia da Pro loco,
caricaturale.
Ma Camilleri non piace neppure agli
scrittori postmoderni, pulp, dark e arrabbiati sotto
contratto con il culto dell' antieroe: quelli dell'elogio di Franti
forever. Che scorgono in Camilleri una specie di Liala dei
poliziotti e in Montalbano uno dei tanti eroi dei gialli di appendice.
E a chi piace? Allo
stesso popolo, che Feltri e Salvini hanno sempre in bocca. Che
invece pare apprezzare l’umanità del personaggio e dell’ autore,
in libreria come in televisione.
Certo, poi, al momento del voto, parte di quel popolo sembra preferire la vulgata di Feltri e Salvini. E questa è una contraddizione, che però lascia sperare, perché, evidentemente, non tutto è perduto. C’è comunque in tutti i lettori e spettatori, chi meno chi più, una scintilla di umanità. Sotto questo aspetto Montalbano e Camilleri, esistenzialmente parlando, sono al di là della destra e della sinistra. La solidarietà non ha colore politico.
Perché, diciamola tutta, che cos'è letteratura senza un briciolo di umanità? E la vita, senza un lampo di empatia? La brutta immagine riflessa di Feltri e Salvini.
Certo, poi, al momento del voto, parte di quel popolo sembra preferire la vulgata di Feltri e Salvini. E questa è una contraddizione, che però lascia sperare, perché, evidentemente, non tutto è perduto. C’è comunque in tutti i lettori e spettatori, chi meno chi più, una scintilla di umanità. Sotto questo aspetto Montalbano e Camilleri, esistenzialmente parlando, sono al di là della destra e della sinistra. La solidarietà non ha colore politico.
Perché, diciamola tutta, che cos'è letteratura senza un briciolo di umanità? E la vita, senza un lampo di empatia? La brutta immagine riflessa di Feltri e Salvini.
Carlo Gambescia
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