martedì 18 giugno 2019

Caso e  Storia
Lunga vita a Camilleri e Salvini!



Diciamo  una cosa che può apparire tremenda. Anzi lo è.  Non poteva toccare a Salvini invece che a Camilleri? A un uomo rozzo, incolto, brutale, invece che a un uomo colto, se non addirittura geniale,  e dai modi civili?
Certo Camilleri  è decisamente vecchio, Salvini, tutto sommato, giovane.  La  vita è  giusta o ingiusta? Difficile dire.  Governa  il  caso.  In un vecchio  film di Woody Allen,  una specie di Delitto e Castigo spiegato al popolo,  un uomo si libera dell’amante, uccidendola,  e la fortuna continua a baciarlo. Prospera e fa soldi più di prima,  Forse, però,  se Hitler fosse morto in fasce -   tuttavia si piange sempre l' ingiusta morte di un neonato  - quanti guai si sarebbe risparmiata  l’umanità? 
Gli storici  strutturalisti invece sostengono, che stante le condizioni  della Germania di allora,  qualcun altro si sarebbe comunque inventato il nazismo o qualcosa di simile…  
E questo "illustre" sconosciuto  avrebbe scritto anche un libro maledetto come il  Mein Kampf?  Dove si spiegava per filo  e per segno cosa sarebbe accaduto? Difficile rispondere.  Anche un Hitler con un altro nome avrebbe sterminato milioni e milioni di ebrei? Sul punto gli strutturalisti tacciono.
Negli Stati Uniti,  in  particolare diversi  attori e comici, discutono in tv  di come eliminare fisicamente un uomo pericoloso come Trump.  Si ride… Però dietro  scherzi e  battute da Saturday Night Live affiora la  grande questione filosofica e storica del tirannicidio.  Che ci riporta, semplificando,  a Cesare e alle Idi di Marzo.  Ma Cesare era veramente un dittatore?  I suoi assassini  erano  autentici difensori della libertà? 

Gli storici, dopo duemila anni,  non concordano. Mentre si trovano perfettamente d’accordo sul fatto che  ogni epoca ha una sua idea della libertà come della democrazia. Il che significa che non c’è risposta sicura, né sulla figura del tiranno, né su quella del tirannicida.
Per tornare a Hitler, se l’attentato del 20 luglio del 1944 fosse riuscito, forse la guerra sarebbe finita  prima. Oppure no? Magari, i suoi fedelissimi, proprio per onorarlo, si sarebbero gettati nella fornace della battaglia con inaudita ferocia, per vendicarne la morte.  Insomma, bisogna sempre fare i conti, per capirsi, con hitlerismo, trumpismo, e così via...     
Anche Mussolini, all’inizio della sua dittatura, subì alcuni attentati, addirittura tre in un anno, nel 1926.   Secondo certi  storici, probabilmente di parte, se fossero riusciti, l’Italia sarebbe precipitata nella guerra civile e tra bande fasciste. Mentre il Duce, indenne,  favorì comunque  un periodo di pace, non lungo, però…
Sono tesi, che con il senno di poi,  di cui sono piene le famigerate fosse, possono anche acquisire un senso storico positivo mescolando, on the rocks,  storicismo e ottimismo.  In fondo, si dice,  il fascismo, fino a un certo punto, fu meno totalitario del nazismo. Al peggio, come si ripete,  non c’è mai fine.
Allora?  Lunga vita a Salvini?  Lunghissima. E speriamo, nonostante il pessimismo dei medici, lunghissima vita anche al geniale Camilleri.  


In realtà, la storia, come la vita, dipende dagli uomini fino a un certo punto.  Perché,    come diceva Machiavelli, per il cinquanta per cento dipende dalla fortuna.   Che però  va sfidata, egli aggiungeva.   Sul punto sono d’accordo perfino i bigliettai delle lotterie, che  non hanno mai letto Il principe.     
Giusto, va sfidata. Però  dipende pure come,  da chi e  contro chi...  

  Carlo Gambescia