"Minibottisti" e "antivaccinisti" pari sono
Le streghe son tornate…
Come
per i vaccini, anche per i minibot,
siamo davanti allo stesso fenomeno di incongruità di un
reale che si trasforma in qualcosa di congruo. E per giunta in forma ufficiale.
Parliamo di un argomento immaginario che finisce sull'agenda politica, con tanto di amplificazione mediatica. Detto altrimenti, non si parla più di queste cose in ristretti circoli nevrotizzati, privi di qualsiasi senso della realtà politica. Questa mattina i minibot sono sulle prime pagine e al centro della discussione politica: i titoli dei giornali a grande tiratura consacrano quel che un tempo era argomento da lunatic fringes, poi recepito nei primi forum monomaniacali, infine dilagato come un'infezione sui social populisti.
Parliamo di un argomento immaginario che finisce sull'agenda politica, con tanto di amplificazione mediatica. Detto altrimenti, non si parla più di queste cose in ristretti circoli nevrotizzati, privi di qualsiasi senso della realtà politica. Questa mattina i minibot sono sulle prime pagine e al centro della discussione politica: i titoli dei giornali a grande tiratura consacrano quel che un tempo era argomento da lunatic fringes, poi recepito nei primi forum monomaniacali, infine dilagato come un'infezione sui social populisti.
Per
capirsi, è come se le streghe
fossero entità reali degne di essere dibattute politicamente e oggetto di possibili provvedimenti politici. Così però si inquina il discorso pubblico liberale, basato sulla
pacatezza, sulla tolleranza e - soprattutto - sul senso
della realtà.
Nell’Italia populista, anni di studi, relazioni sociali, assunzioni di grandi responsabilità, sono diventati una colpa. Il merito viene processato. E sulle pagine di prestigiosi quotidiani un tempo liberali.
Ormai è tardi per cercare di individuare cause e responsabilità. I duri fatti ci dicono che la superstizione - per chiamare le cose con il loro nome - è al governo. Insomma, che le streghe sono tornate...
Del resto credere nei minibot è come credere nel potere di un filtro misterioso capace di influire magicamente sulle vicende economiche. Certo, le streghe, anche quelle pseudo-economiche, si possono sempre processare. Ma già la cosa che si sia costretti a interrogarsi sulla loro esistenza, indica che si è fatto un passo indietro. Verso forme di determinismo sociale (come ora vedremo).
Anche perché se le si processa significa che si crede nei poteri magici delle streghe. E se i giudici credono nelle streghe travisano anch’essi la realtà. Quando alle streghe si risponde con la caccia alle streghe si rischia di precipitare nella tragedia collettiva. Che all'inizio può apparire anche tragicomica, come si evince dallo scambio di battute sceme sui social... Si gioca, davanti alla tastiera. Ma sulla bocca di un vulcano.
Sul punto, anche per capire quel che sta accadendo oggi, si leggano le illuminanti pagine di Lucien Febvre su streghe e caccia alle streghe nel Cinque-Seicento, come portato di una mentalità collettiva condivisa, da lui vista come credenza nel "senso dell'impossibile" (*).
Sul punto, anche per capire quel che sta accadendo oggi, si leggano le illuminanti pagine di Lucien Febvre su streghe e caccia alle streghe nel Cinque-Seicento, come portato di una mentalità collettiva condivisa, da lui vista come credenza nel "senso dell'impossibile" (*).
Una specie di forza di gravità sociale - ecco il punto che qui interessa - contro la quale c'era e c'è poco da fare. Nel bene come nel male. Si entra nell'universo del determinismo sociale, delle mentalità o credenze.
Certo, di regola, grazie al moderno buon senso liberale, avremmo potuto evitare questo passo indietro. Avremmo... Ma, come dicevamo, inutile interrogarsi sulle cause, dal momento che il tempo sembra ormai scaduto.
Certo, di regola, grazie al moderno buon senso liberale, avremmo potuto evitare questo passo indietro. Avremmo... Ma, come dicevamo, inutile interrogarsi sulle cause, dal momento che il tempo sembra ormai scaduto.
Insomma, l’aspetto grave della questione, non è rappresentato dalle stupidaggini sui minibot - come spiegavamo ieri (**) - ma dal semplice fatto che se ne discuta pubblicamente nei termini di pro e contro… Come se discutere di certe scemenze fosse la cosa più naturale del mondo…
Siamo perciò davanti a una mentalità collettiva condivisa. Un fenomeno di determinismo sociale che ricorda, come detto, la forza di gravità. Alla quale diventa difficile opporsi, soprattutto una volta usciti dalle regole del discorso pubblico liberale che privilegia il senso della realtà. Si pensi all' oblò di un aeroplano che in viaggio, improvvisamente, si apra o rompa...
Perché, purtroppo, la mentalità collettiva condivisa riflette, come nel caso dei minibot, una realtà non più tale per chi voglia capire. Ma non per chi vi creda. Qualcosa però che rischia di risucchiarci tutti nel vuoto politico: chi vuole capire come chi vuole credere.
Perché, purtroppo, la mentalità collettiva condivisa riflette, come nel caso dei minibot, una realtà non più tale per chi voglia capire. Ma non per chi vi creda. Qualcosa però che rischia di risucchiarci tutti nel vuoto politico: chi vuole capire come chi vuole credere.
Carlo Gambescia
(*) Lucien Febvre, Stregoneria: sciocchezza o
rivoluzione mentale?, in Armando
Saitta, a cura di, La civiltà
Moderna, Editori Laterza,
Roma-Bari, 1973, vol. II, pp. 55-65.
(**) Qui la nostra analisi di ieri: http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2019/06/minibot-uguale-vieni-avanti-cretino.html
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