Campionato mondiale di calcio femminile
Prima le italiane!
Che
disastro. Come lo dico a mia moglie. Mi
sono innamorato di undici ragazze. Tutte
insieme. Tranquilli amici, parlo della nazionale femminile
di calcio, che sta disputando in Francia un signor mondiale. Ieri sera, con un tondo due a zero, la quadra allenata
da Milena Bertolini ha archiviato la Cina. Prossimamente ,
nei quarti, l’Italia dovrà vedersela con
l’Olanda.
Un
ricordo, la mia prima partita di calcio
femminile come spettatore risale all’aprile del 1971. Ovviamente, ero lì, per interessi sentimentali,
non tecnici. Le giocatrici, giovanissime (lo ero anch’io), correvano
tutte dietro alla palla, come i bambini dell' oratorio alle prime armi.
Quanta
acqua da allora è passata sotto i ponti…
Non posso fare paralleli con il calcio
maschile, dal momento che oggi non si nota più alcuna differenza. In difesa le italiane menano elegantemente come fabbri, a centrocampo si eccelle in triangolazioni, virtuosismi vari e improvvisi lanci longitudinali, e in fase di
attacco si segnano tanti gol, pure spettacolari.
Se
proprio si vuole indicare una differenza, le nostre ragazze, cadono e si
rialzano senza le sceneggiate che
caratterizzano le partite dei
maschietti. E soprattutto, non mollano mai, fino al novantesimo e oltre. Le nostre ragazze hanno gamba. E nel contrasto non la levano...
Si è
davanti a un mix, molto speciale, di
tecnica e agonismo. Tecnica da professionisti e agonismo da semi. Senza dimenticare due
virtù sempre più rare nel campi di calcio: la lealtà. E, cosa non da poco, il grande rispetto verso l’arbitro.
Non
faccio nomi, perché sono tutte brave. Anche
perché, non voglio far litigare tra di loro le mie undici fidanzate (e più, perché ci sono anche le riserve). E poi basta informarsi.
Vinceranno
la Coppa del Mondo?
Difficile dire. Ma lo meriterebbero. Forza! All’attacco, ragazze! Prima le italiane!
Carlo Gambescia