mercoledì 26 giugno 2019

Campionato mondiale di calcio femminile
Prima le italiane!



Che disastro. Come lo  dico a mia moglie.  Mi sono innamorato di undici ragazze.  Tutte insieme. Tranquilli amici, parlo della nazionale femminile di calcio, che sta disputando in Francia  un signor mondiale.  Ieri sera,  con un tondo due a zero, la quadra allenata da Milena  Bertolini  ha archiviato la Cina. Prossimamente, nei quarti,  l’Italia dovrà vedersela con l’Olanda.   

Un ricordo,  la mia prima partita di calcio femminile come spettatore risale all’aprile del 1971.  Ovviamente, ero lì, per interessi sentimentali, non tecnici.  Le giocatrici, giovanissime (lo ero anch’io),  correvano tutte dietro alla palla, come i bambini dell' oratorio alle prime armi.     
Quanta  acqua da allora è passata sotto i ponti… Non posso  fare paralleli  con il calcio maschile,  dal momento che oggi  non si nota più alcuna  differenza.  In difesa le italiane  menano elegantemente come fabbri, a centrocampo  si eccelle in  triangolazioni, virtuosismi vari  e improvvisi lanci longitudinali,  e in fase di  attacco  si segnano tanti  gol, pure spettacolari.
Se proprio si vuole indicare una differenza, le nostre ragazze, cadono e si rialzano senza le sceneggiate che  caratterizzano le partite  dei maschietti. E soprattutto, non mollano mai, fino al novantesimo e oltre.  Le nostre ragazze hanno gamba. E nel contrasto non la levano...
Si è davanti a  un mix, molto speciale,  di tecnica e agonismo. Tecnica da professionisti e agonismo da semi.  Senza dimenticare due  virtù sempre più rare nel campi di calcio:  la lealtà. E, cosa non  da poco,  il  grande rispetto verso l’arbitro.  
Non faccio nomi, perché sono tutte brave.  Anche perché, non voglio far litigare tra di loro le mie undici fidanzate (e più, perché ci sono anche le riserve).  E poi basta informarsi.
Vinceranno la Coppa del Mondo?  Difficile dire. Ma lo meriterebbero.  Forza!  All’attacco, ragazze!  Prima le italiane!


Carlo Gambescia