Sorokin, la Libia e la coda tra le gambe…
Italiani bellicosi?
Ma mi faccia il piacere!
Si
può misurare il tasso di bellicosità dei popoli? Pitirim Sorokin nella sua Dynamics (*) elaborò una specie di indice generale della bellicosità,
collegandolo al tipo di cultura: in buona sostanza, le culture religiose, o
comunque fedeli alla regola della trascendenza, risultavano meno aggressive di
quelle laiche, per intendersi "materialisticamente" dedite alla scienza, al
progresso, ai consumi.
I dati di Sorokin sono però stati smentiti.
In effetti, se pensiamo agli italiani degli ultimi settant’anni, alla secolarizzazione si è accompagnato un indice di bellicosità, a occhio, pari a zero. Ad esempio, la vicenda degli operai italiani
trucidati, in una nazione con indici normali, avrebbe
suscitato indignazione nei riguardi
della Libia, del tipo “andiamo lì e diamo loro una lezione”. E invece, gli
italiani, in primis il Presidente del
Consiglio, coda tra le
gambe, hanno fatto un passo indietro. Altro
che “radioso marzismo” (venezianata, pardon).
A
dire il vero, Sorokin, tra le sue tipologie culturali ne aveva
individuate due, quelle del sensista, o materialista, passivo
e cinico. Il primo, subisce tutto,
pur di aver salva la vita e poter fare i suoi comodi; il secondo, il cinico,
teorizza, ossia giustifica la coda tra le gambe. Di qui, un indice di bellicosità, sul piano
della personalità e mentalità culturali, basso o pari zero.
Si
dirà, perché scomodare Sorokin, per scoprire l’acqua calda? Ossia che gli
italiani, sono materialisti, passivi e cinici? Gente che pensa solo ai propri comodi, convinta, per
giunta, che sia normale comportarsi così?
Giusta osservazione. Però, qui, il dato interessante, contrariamente a ciò che sosteneva Sorokin, è che l’italiano rimane la prova vivente che il materialismo, se spinto oltre un certo limite, distrugge qualsiasi senso, per dirla in sociologhese, di identità gruppale: la vigliaccheria, promossa a prudenza, si trasforma in regola, al punto di celebrarla nella Costituzione.
Giusta osservazione. Però, qui, il dato interessante, contrariamente a ciò che sosteneva Sorokin, è che l’italiano rimane la prova vivente che il materialismo, se spinto oltre un certo limite, distrugge qualsiasi senso, per dirla in sociologhese, di identità gruppale: la vigliaccheria, promossa a prudenza, si trasforma in regola, al punto di celebrarla nella Costituzione.
Quindi avrebbero ragione le culture romantiche che predicano la morale eroica e ascetica? Difficile dire,
perché anche le grandi etiche idealistiche, una volta diluite sul piano della
routine istituzionale e collettiva, perdono smalto. Lo stato etico fascista, teorizzato da Gentile, docet... Per non parlare degli alti e
bassi morali, molto terreni, della Chiesa Cattolica…
Concludendo, tutte le vacche, come nella filosofica notte di memoria hegeliana, finiscono per sembrare nere? Sì, anzi forse. Perché resta vero che, per ora, in quella notte, l’unica stella che sembra
brillare, purtroppo, è quella della codardia italiana.
Carlo Gambescia
(*) P.A. Sorokin, Social and Cultural Dynamics, The Bedminster Press, New York 1962 ,
3° vol.,
in
particolare pp. 259-380 ("Fluctuation of War in Intergroup Relationships").
Caro Carlo, la tua analisi è luminosa nella sua linearità. Dopo il Ventennio fatto di movimentismo, di idee-forza, di propaganda patriottarda, una idea della Nazione avanguardistica, mettici pure il futurismo di Marinetti; dicevo, dopo la sbronza retorica della forza, oggi viviamo in una Italia della debolezza assurta a guida di ogni agire. La viltà di Renzi e di un transumanesimo d'accatto diffuso nell'intellighenzia corrente, è l'indice di una decadenza antropologica, se mi permetti. Uccidono dei nostri connazionali all'estero e Gentiloni "cuor di leone", fugge dietro una semantica loffia e indifferenziata. Chi ci governa non ha fegato nemmeno per l'ordinario, figurati se disseppellisce l'ascia quando si tratterebbe di rendere giustizia alle vittime. Il pacifismo italico fa più vittime della forza bruta.
RispondiEliminaGrazie del commento Angelo. E se posso, Buona Domenica!
RispondiElimina