Bagarre alla Camera sui mutui casa
Capitalismo all’italiana
In Italia, un capitalismo con regole all’americana, non funzionerà
mai. Servirebbe prima un rivoluzionario cambio di mentalità. Che, probabilmente, non arriverà mai. Questa storia di banche, mutui concessi e case che, in caso di
morosità, possono tornare
alla banca senza pignoramento (o detto altrimenti, bypassando il tribunale), rientra pienamente nelle regole di una società
del rischio, come quella statunitense, dove i mutui sono bassi, facili da
concedere e gestire. Al
contrario, in Italia,
dove il mercato è rigido (c’è, o c’era secondo la nuova normativa, un articolo del codice civile,
quello fascista del 1942, che vieta il patto commissorio), dove la casa viene
considerata “un bene primario”, qualsiasi tentativo di snellire il mercato dei
mutui e far scendere i prezzi (perché lo scopo economico - economico,
attenzione - della
normativa europea è questo), viene visto, in chiave arcaica, come una tremenda vittoria dell’usura. E invece è capitalismo all'americana. O puro, se si vuole. Con un sua coerenza. Può
piacere o meno, ma funziona così.
Negli
Stati Uniti, mutui e case, costano poco: si vende, si compra, ci si sposta, si cambia lavoro rapidamente… Anzi,
negli Usa, qualche anno fa si è commesso l’errore opposto, legato però alla
speculazione borsistica sui titoli ipotecari, tutti a rischio, proprio perché
bassi, facili da concedere eccetera,
eccetera. Questo, il rovescio della medaglia. Nessuno è perfetto. Non sosteniamo, insomma, che il capitalismo
puro all’americana sia esente da critiche. Però, ripetiamo, è coerente.
Per
contro, in Italia - cosa di cui nessuno ama parlare - la rigidità, politicamente imposta, del mercato dei mutui, carissimi
da sempre, ha costretto numerose famiglie a inenarrabili sacrifici per
comprarsi casa. Il che spiega la nascita e lo sviluppo dell'epica mitologia umanista intorno alla casa: però, ecco il punto, la colpa dei sacrifici non era ed è delle banche, bensì delle rigidità, ripetiamo, introdotte
da una politica culturalmente arretrata e legata alla vecchia idea fascista della "guerra del sangue contro l'oro" o quella cattolica del "denaro sterco del demonio": dicesi, altrimenti, mentalità precapitalistica. Il massimo dell'incoerenza: capitalisti con mentalità anticapitalista.
Sicché, con la
scusa di tutelare il singolo dai demoniaci “soprusi
della banche”, i mutui non potevano non
essere cari: se una banca sa che per recuperare un bene e/o credito, ci vogliono dieci anni di carte e tribunali, il prezzo del mutuo non può non essere alto. O no? Qualcuno per i
rischi assunti dal creditore deve pagare? O no? È l’economia (capitalista), bellezza.
Insomma,
se sfrondiamo il discorso sulla nuova normativa da tutte le arcaiche chiacchiere pietiste, catto-fascio-comuniste, la vera questione economica è che i mutui sono salati e che la nuova normativa va invece in direzione di una diminuzione dei costi. E perciò, in prospettiva, di minori sacrifici per le famiglie.
Naturalmente,
gli imbecilli pentastellati hanno capito subito tutto. Certo, l’attuale sistema è il più giusto…
Infatti, i costi politici, vengono riversati sulle banche, che a loro volta, non possono
non riversarli sui clienti. Fermo restando, visto che siamo in Italia, che i costi dell' "umanesimo politico-bancario", chiudendo il cerchio dell'individualismo protetto, non può non ripianarli lo stato: quindi mutui cari e tasse alte. Per la serie continuiamo a farci del male.
Tra
l’altro, sulla nuova normativa, ha già
fatto una mezza marcia indietro anche la stessa Abi… Cosa pensare? Che è bello
fare il banchiere con i soldi dello stato… Roba da pazzi, pure le banche tradiscono... Capitalismo all’italiana…
Carlo Gambescia
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